DETECTIVE DANTE
CASI INFERNALI
di
SIMONE LARI

Genere: romanzo urban fantasy / giallo / thriller

Edizione: self publishing (2021)

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo che ha attirato subito la mia attenzione per il titolo, la copertina, la trama, il genere… praticamente per tutto! Ma avrà soddisfatto le mie esigenze di lettrice?
Il protagonista è Dante
Florence, un particolare detective privato di origini fiorentine. Non si sa molto sulle sue origini in verità, dalla prima pagina assistiamo infatti alla scena in cui la madre (o presunta tale) lo depone in fasce davanti a un monastero sulle colline fiorentine, per poi scappare via. La scena quindi si sposta al presente, ritrovandolo adulto, residente a New York e dove ha aperto un’agenzia di investigazione… ma come ho detto è un detective particolare perché i casi che risolve, assieme al suo assistente – amico Virgil, sono tutt’altro che casi comuni. Nel corso della storia scopriamo appunto che Dante ha studiato in Vaticano, entrando a far parte di una sorta di congrega segreta: i Demistificatori, possiamo considerarli dei cacciatori di demoni. Dante pare essere il migliore perché è immune pressoché a tutti i demoni e ai loro veleni e magie, ma non solo, ad esempio può buttarsi in un incendio e la sua pelle non brucia.

Per qualche motivo che non viene rivelato, Dante lascia i Demistificatori, l’Italia e tutto il passato…
Quindi come investigatore privato indaga su casi con componente mistica, dove la polizia e i comuni mortali non possono arrivare, e in ogni caso non saprebbero neanche cosa fare e come affrontare i pericoli. Troviamo casi in cui sono implicati licantropi, vampiri, streghe, fantasmi e demoni di ogni sorta.
Dante ricalca in un certo senso Dante Alighieri, chiaramente in veste moderna… o chissà magari scopriremo che era addirittura un suo antenato, perché in questa serie tutto è possibile!
Eh già, questo è solo il primo romanzo di una serie e, come fece Dante Alighieri nella Divina Commedia, anche il nostro Dante dovrà attraversare l’Inferno, girone dopo girone. Infatti in questo romanzo vengono presentati tre casi, seguendo proprio i primi tre cerchi dell’Inferno dantesco:

  • il primo riguarda il limbo: dove una coppia si rivolge a lui per ritrovare la figlia, studentessa universitaria, scomparsa misteriosamente… o magicamente;
  • il secondo parla della lussuria: una donna ritrova il fratello, ma questo non appare più giovane e in salute, è come se fosse diventato vecchio e malato di colpo, tanto che i medici sono sicuri che si tratti del padre scomparso da tempo;
  • il terzo tratta della gola: come nel “Mastino dei Baskerville” di Arthur Conan Doyle, un cane (siamo sicuri che sia un cane?!) uccide i baroni di un’illustre casata.

Secondo voi Dante riuscirà a risolvere questi casi?
La Divina Commedia è un’opera che mi ha sempre affascinata molto, sia per la trama e sia per come Alighieri riuscì a comporre un Inferno che potrebbe risultare anche reale, inserendo non solo nomi di fantasia, provenienti dalla mitologia, ma anche personaggi realmente esistiti, attribuendo come si sa a ogni girone – e quindi a una specifica tipologia di peccatori – una pena in base alla legge del contrappasso. Per cui sono sempre interessata a leggere ogni opera da cui viene preso spunto, soprattutto se si tratta di opere fantasy, che come saprete è il mio genere preferito… e quindi non mi sono lasciata scappare questo romanzo di Simone Lari, che ringrazio ancora per avermelo fatto leggere.
E ho fatto bene a leggerlo!
La trama è molto originale e ben strutturata, spiazzandomi e cancellando ogni idea che mi ero immaginata all’inizio, perché pensavo che prima di tutto la storia si svolgesse prevalentemente a Firenze e dintorni, invece come detto ci troviamo a New York; altra idea che avevo pensato era che il protagonista fosse più vicino all’idea che ci si fa di Dante Alighieri, cioè un uomo che studia i peccatori, cercando di raggiungere la luce delle stelle, qui invece Dante Florence è un giovane uomo molte volte altezzoso e supponente, ma preparato e scaltro su tutti i demoni esistenti; e poi Virgilio… come dimenticare il famoso poeta mantovano che guidò Alighieri nell’Inferno e nel Purgatorio? Naturalmente lo ritroviamo anche qui, ma sotto il nome di Virgil, ex poliziotto e di origini inglese! Formando con Dante una sorta di coppia alla Sherlock Holmes e dottor John Watson, molto bene amalgamati in ogni caso.
Ma parlando di Virgil… abbiamo un gran colpo di scena! Una cosa che non avrei mai immaginato e che mi ha lasciata con la bocca aperta, e sinceramente anche un po’ di amaro in bocca. Non vi svelo cosa succede per non rovinarvi la sorpresa.
A questo punto entra in scena un altro personaggio fondamentale nella vita di Alighieri, ossia Beatrice… qui la si conosce come Beatrix e… sorella di Virgil! All’oscuro del lavoro di Dante e di suo fratello, viene catapultata in questo mondo magico e pericoloso che credeva esistere solo nell’immaginario collettivo, tra credenze, libri e film, ma a cui si abituerà presto (forse anche troppo presto!), collaborando alla perfezione con Dante.
Altra idea che avevo immaginato, ma su cui mi sono sbagliata, era l’idea dell’Inferno stesso. Pensavo che come Alighieri, attraverso la selva oscura, si entrasse in questo mondo di demoni e punizioni divine o demoniache… invece l’Inferno ideato dall’autore lo si trova proprio sulla Terra. L’idea di associare quindi vari casi soprannaturali ai cerchi dell’inferno, presentando di volta in volta demoni e creature nuove, mi è piaciuta molto, rivelandosi originale e ben congeniata.
I personaggi sono tutti, principali e secondari, molto ben caratterizzati, fisicamente e psicologicamente, rendendoli unici e reali, con i loro pregi, difetti e paure. Mi è piaciuta molto anche l’idea di inserire delle frasi in dialetto fiorentino pronunciate da Dante, per renderlo ancora più reale e originale (e per chi non ne comprendesse il significato, a fondo romanzo si trovano tutte le traduzioni). Come interessante è l’idea di inserire frasi prese proprio dalla Divina Commedia.
Anche l’ambientazione è molto ben costruita, rendendo New York non sono la grande metropoli che conosciamo, ma mescolandola con luoghi danteschi, che sembrano proprio appartenere alla realtà. Ad esempio una zona di Central Park è conosciuta come la Selva Oscura, ma il posto più affascinante è il Deadly Sins, un particolare pub di proprietà niente che di meno di Charon – sì, Caronte, il traghettatore delle anime di Alighieri -, dove Dante lo paga esclusivamente con dollari d’argento per le sue preziosi informazioni.
E potrei parlavi di questo romanzo ancora per molto e molto, riguardo tutti gli aspetti che ho apprezzato, ma rischierei di svelarvi ogni segreto e mistero… per cui vi invito a leggerlo 😉
Io non vedo l’ora di scoprire il seguito!
Per concludere vi lascio il link a un’intervista che ho avuto il piacere di fare all’autore.

Buona lettura!

VOTAZIONE

TRAMA          

PERSONAGGI

COPERTINA   

TITOLO          

SINOSSI