Intervista all’autore…
Camillo Carrea
 
 
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Camillo Carrea.
Vi avevo segnalato il suo romanzo L’ultima luna.

Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

1 – Raccontaci di te.

Niente di particolare. Sono abruzzese, vivo da sempre in un paese (mi piace chiamarlo così, ‘paese’, al posto del redivivo ‘borgo’) dell’entroterra, nella media valle del Sangro. Sempre avuta la passione per la lettura, dai giornali, ai fumetti, ai libri, insieme a quella per la musica. Lavoro nella zona industriale, non lontana, più a valle, verso il mare e il mare è quello della ‘Costa dei trabocchi’, un piccolo paradiso costellato da quelle antiche attrezzature per la pesca, ‘ragni’ come le chiamava D’Annunzio, il quale amava trascorrere le sue estati in quei posti.

 

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?
Direi a scuola, per merito anche del mio professore di Lettere che ci invitava a raccontare. Nei compiti in classe uno dei temi era ‘Racconto’ con argomento libero. Sceglievo sempre il racconto. Ho continuato anche dopo la scuola, a raccontare. Tempo fa mi è venuto in mente di togliere dai cassetti le mie storie e fargli prendere aria.

 

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
Un libro di poesie, due libri di racconti e questo romanzo. Una delle raccolte di racconti è pubblicata su Amazon kindle, il titolo è ‘C’è molta gente in giro’. 

 

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
Dalla vita quotidiana, ma trasportata su un piano magico, misterioso, spesso ironico. Realismo magico. Così taluni hanno definito i miei lavori. 


5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

Sia l’uno che l’altro. Del resto anche ‘inventati’ i personaggi traggono ispirazione, spesso a nostra insaputa, inconsciamente cioè, dal vissuto, credo.

6 – Cosa ne pensi del self publishing?

 

Ho letto racconti auto pubblicati dai quali molti scrittori osannati dovrebbero imparare. Purtroppo il mondo dell’editoria, anche quella prestigiosa, spesso si adegua al lettore medio, per ragioni di mercato. Credo che di questo passo la Letteratura perderà  il suo ruolo culturale e pedagogico. Oggi si pubblicano i vip della televisione, il personaggio, insomma l’autore e non il suo lavoro. Sono contento che vi siano delle eccezioni, una delle quali riguarda il mio ex professore di filosofia, Remo Rapino, che alla sua prima pubblicazione per un editore serio, Minimum fax, ha centrato il Premio Campiello, con il suo ‘Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio’, un racconto piacevole, significativo, scritto in modo particolare, con molte espressioni dialettali della mia terra. Sono contento per lui.

 

 

7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
Ho avuto entrambe le esperienze: editore e self… Scelgo l’editore perché si cura insieme il testo. L’editing è fondamentale, così come la promozione del libro. Non si può fare a meno dell’editing. Senza la cura del testo si rischia di far scadere un lavoro che di per sé è valido: per cui se si scegliesse il self ci si dovrebbe rivolgere agli ‘specialisti’. E li si paga, ovvio. 


8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
L’importante è che dicano che sono degli stampatori, che non fanno editing e né promozione, che dicano la verità, insomma, senza inganni, e ciò è difficile che avvenga. Qualcuno le sceglie e per poi accorgersi che le promesse non sono state mantenute. Le paragono a Il gatto e la Volpe. A loro è sempre preferibile il self, secondo me.

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Sì, è un romanzo che avevo iniziato prima de ‘L’ultima luna’. Racconta la storia di due amici che decidono di partire per un viaggio in Spagna, in un contesto che parla ancora una volta di Storia recente; il ’68, il movimento studentesco, la strategia della tensione e il terrorismo, fino ai nostri giorni. I due protagonisti troveranno le loro vere radici in Andalusia, impensabili, assurde, dapprima, poi il mistero si svela attraverso il racconto dell’io narrante, che incontra dopo molti anni, in quei posti, uno dei due amici. 


10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
Non è facile, benché viva in un paesino tranquillo – non proprio come quello che racconto ne ‘L’ultima luna’, dunque – tra lavoro, famiglia, letture e quel minimo di vita sociale di cui si ha bisogno. Scrivo appena ho tempo e soprattutto mi sento di scrivere. Non lo fare mai per obbligo. Del resto non si può essere obbligati a creare. Ci vuole l’ispirazione e lo stato d’animo giusti.


11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
Mi piacciono gli autori sudamericani, dalla Allende, a Garcia Marquez, a Borges, Jorge Amado, Osvaldo Soriano, Julio Cortazar. Il mistero, il soprannaturale, l’imponderabile, l’ironia nel disinganno, mi attraggono.

12 – Qual è il tuo libro preferito?
Il mio libro preferito è Fehrenheit 451, Cent’anni di solitudine, La casa degli spiriti, Le terre del finimondo, Memorie di Adriano, L’Aleph… Come vedete sono più di uno, sono tanti, tutti quelli che mi hanno lasciato dentro ‘qualcosa’ di indimenticabile.


13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?
Come ho già detto, ci sono pochi editori che scommettono sullo sconosciuto (‘emergente’, come viene definito oggi), seppure talentuoso. Le piccole e medie case editrici lo fanno ovviamente quando vale la pena, e questi editori sono da ammirare. Oggi non è facile fare il proprio mestiere per chi si occupa di libri, con i social che hanno acuito, insieme alla televisione, la fuga dalla lettura. 

 

 

14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?
La mia email è camillocarrea@virgilio.it, sono su FB (Camillo Carrea) e curo la pagina ‘L’ultima luna’ e ‘C’è molta gente in giro’. Sono ovviamente anche su Instagram, ‘camillo carrea, così come su Twitter @camillocarrea.
 


Grazie infinite Camillo per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, ed è vero ci sono sempre tanti libri preferiti, tutti quelli che lasciano qualche emozione importante.

Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.


Buona lettura!