Intervista all’autore…
Ferdinando Salamino

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Ferdinando Salamino.

Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

 

1 – Raccontaci di te.

Che dire di me, senza risultare noioso come capita spesso a noi (quasi) cinquantenni sui social? Sono stato un discreto musicista quasi professionista e un pessimo pugile amatoriale. Sono un (dicono) bravo psicologo e professore universitario. Un padre, o almeno ci provo, e un marito innamoratissimo.
Sono anche un migrante, o un cervello in fuga, se preferisci, dato che da quasi sei anni risiedo nel Regno Unito.
Ah, dimenticavo, ogni tanto scrivo.

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?

Da bambino, per il mio compleanno, mi regalarono una vecchia Olivetti (vecchia oggi, allora era l’ultimo grido!). Credo di aver cominciato a scrivere per continuare a sentire il ticchettio dei tasti e lo scampanellio del carrello. Quei suoni sono stati un colpo di fulmine, ero capace di trascorrere intere giornate davanti a quella macchina infernale (altro che Christine!). 

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?

Il mio primo romanzo, “Il Kamikaze di Cellophane”, ha visto la luce nell’aprile del 2019 ed è stato ripubblicato di recente, con Golem Edizioni, rieditato e con una veste grafica del tutto nuova.
A gennaio 2020 ho dato alla luce, sempre con Golem, “Il Margine della Notte”, un sequel che racconta le avventure dei sopravvissuti alle vicende narrate in “Kamikaze”, sei anni più tardi.
In mezzo tra queste due avventure, il mio racconto “Sangue Bianco” è entrato a far parte dell’antologia Noir “Il Tallone di Achille”, curata dal grande maestro del Noir italiano, Massimo Tallone. L’antologia è stata premiata come miglior raccolta di racconti al premio nazionale Equilibri, a Cava dei Tirreni.

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?

Da tutto. Conversazioni ascoltate in un bar, ricordi d’infanzia, sogni dentro e fuori dal cassetto, frammenti di vita. Incubi, soprattutto. Quelli che restano appiccicati come colla, e che svaniscono solo quando li metti sulla carta.

5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

Credo che qualunque scrittore metta sempre un po’ di se stesso nei propri personaggi. A volte sono qualità che spera di possedere, altre volte si tratta di parti negate che odia di se stesso, e che spera di uccidere infilandole di soppiatto in qualche “cattivo” della storia.

6 – Cosa ne pensi del self publishing?

Non ho un’opinione in merito. Non ho mai pubblicato in self e, avendo trovato un ottimo editore non ho in programma di farlo. Non mi piace sparare giudizi a caso su realtà che non conosco e non ho sperimentato sulla mia pelle. Posso solo dire che ho letto brani self di pessima qualità, ma conosco anche autori, sempre self, da cui credo di aver molto da imparare.

7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?

Domanda non risposta perché non è un autore self.

8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?

Vampiri che dissanguano i sogni di autori esordienti, ipnotizzandoli con promesse illusorie.

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?

Ho ultimato la conclusione della trilogia del Kamikaze, che presto invierò per la valutazione editoriale. Poi dirò addio al mio eroe, al mio figlio di carta Michele Sabella, che tanto mi ha reso orgoglioso, e racconterò altre storie. Ho iniziato a lavorare a un quarto romanzo e le prime pagine sono le più nere che abbia mai scritto. Ho quasi paura di proseguire!

10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?

Per fortuna, soffro d’insonnia!

11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?

Ho molti autori che mi piacciono e da cui cerco di imparare. L’irriverenza di Palanhiuk, il sangue nero di Ellroy, il tormento interiore di Dostoevskj, la precisione stilistica della Atwood. Solo per citarne alcuni. Non diciamo però che mi ispiro a loro, potrebbero decidere di farmi causa…

12 – Qual è il tuo libro preferito?

“Soffocare” di Chuck Palanhiuk e “Delitto e castigo” di Dostoevskj, a pari merito.

13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?

Come tutti i mondi, c’è del marcio e poi ci sono persone oneste che lottano per tenerlo pulito.

14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Ho scelto, finora, di non avere una pagina autore. Un po’ perché spesso avere una pagina autore ti obbliga a promuoverla con richieste di “like” che ti rendono antipatico, ma soprattutto perché scrivere è parte di quello che sono, sta insieme a tutto il resto. Se volete conoscermi, potete cercarmi su facebook, qui: https://www.facebook.com/ferdinando.salamino

Oppure su Instagram: https://www.instagram.com/ferdinando.salamino/

O twitter: https://twitter.com/Ferdy718 

O scrivermi via email: ferdinando.salamino@gmail.com

E se non basta, prendete un aereo, venite a Northampton e suonate il campanello!

 

Grazie infinite Ferdinando per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta e mi sono divertita con le tue risposte.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.

Buona lettura!