Intervista all’autore…
Giacomo Assennato
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Giacomo Assennato, di cui ho avuto il piacere di recensire ben due suoi romanzi: Sapessi, Luca e Dimmi chi sei.
Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.
In realtà l’ho già fatto, ma se ne sono accorti in pochi. Io sono Gianni di “Le cose accadono”, che ha mille angosce perché lo invitano a cena o deve sostenere un colloquio ed è convinto di essere inadeguato, che suderà o avrà uno svenimento sul più bello; e come lui vivo giorni in apnea anche se poi, alla fine, nell’occasione che tanto mi terrorizzava divento il giullare della compagnia o comunque, mio malgrado, faccio bella figura. Per il resto ho una bella famiglia intorno e uno stuolo di studenti con i quali è vivo un rapporto straordinario. Ho vissuto una lunghissima e meravigliosa storia d’amore che solo qualcuno dall’alto ha potuto interrompere o, per meglio dire, trasformare perché, per conto mio, è sempre in corso.
Ci sono due fasi. La prima è quella di chi risponde “ho sempre scritto”; un po’ è vero: ho provato a scrivere racconti fin da ragazzino, ma avevo tanto mondo da scoprire ancora.
La seconda fase è la più decisiva. Sono sempre stato sensibile a diverse forme di espressione: suono alcuni strumenti, dipingo e, appunto scrivo. Un giorno ho deciso che dovevo smettere di essere un “dilettante” in tutti i campi. Mi sono detto: “Stai facendo tante cose e nessuna veramente bene. Scegline una e portala avanti”. Ho deciso di privilegiare la sola scrittura e come per magia ha preso vita un primo vero romanzo, intenso ed esteso per pagine e pagine, che nascevano una dopo l’altra sorprendendomi.
Ho iniziato con “TANTO SONNO”, una raccolta di racconti; sono seguiti altri cinque romanzi. il primo è stato “LE STRADE CHE NON PORTANO”, la storia di Stefano, il figlio non voluto, in una famiglia in cui brillano le formalità e soprattutto la figura vincente del fratello maggiore. “UN’IMMENSA GIORNATA” ne è il seguito, anche se è una storia completamente a parte, Dopo questi sono nati i tre romanzi a tema m/m: “LE COSE ACCADONO”, “SAPESSI, LUCA” e l’ultimo: “DIMMI CHI SEI”.
Dalla vita intorno, da uno scambio di frasi che rubo sul bus, dal vedere due signore non felici, sedute a un tavolino nel bar davanti a una cioccolata calda; immagino le loro storie, il detto e il non detto e a volte diventano pagine. Vedo un ragazzo seduto su un muretto e mi chiedo perché è solo, e se magari è lì a due passi l’occasione che potrebbe cambiargli la vita e se riuscirà ad incrociarla.
A parte ciò che metto di mio in molti di loro, i personaggi sono inventati; per la verità non ho un “piano di lavoro”: so pochissimo di loro quando inizio, poi prendono consistenza, mi mostrano con più evidenza una loro caratteristica e si fanno strada nel racconto.
Lo ritengo una grande opportunità. Mi ha permesso di uscire dalla nicchia di amici e parenti, grazie anche ai social su cui mi sono attivato. Non penso, come molti dicono, che sia una scelta di libertà, anche se permette davvero di scrivere come vuoi e di realizzare la veste grafica che preferisci; scrivo in self perché non sono arrivato a una casa editrice.
Ho due lettrici beta appassionate e altamente qualificate che, nonostante collaborino per affetto, lo fanno con serietà e sanno essere spietate, come è giusto che sia. Correggono e criticano se qualcosa non va. Per la parte grafica opero da solo.
Sono stato contattato più volte da C.E a pagamento o che attuano forme simili. La mia opinione è negativa: penso che non siano interessate all’autore o al racconto, ma solo al risvolto economico che può arrivare dalla tua voglia di essere pubblicato.
Sto aspettando che mi scatti l’idea. Ma non sto con le mani in mano. Molti fra coloro che hanno letto i miei ultimi libri si sono così affezionati a Karl, lo stralunato tedesco di “Sapessi, Luca” e a Filippo di “Dimmi chi sei” che vorrebbero ne parlassi ancora. Ci sto provando.
Spesso è proprio la vita personale che sacrifico. Quando ho la storia che palpita e spinge devo correre alla tastiera e sono capace di rimanerci perdendo la cognizione del tempo. Ma sono comunque un animale sociale, anche se un po’ orso.
Non la vedo in questo modo. Ci sono autori che amo e che sicuramente mi hanno dato la strada. In genere sono quelli che per descrivere grandi sentimenti parlano delle piccole cose, quotidiane. Molti dicono che ho un tipo di scrittura semplice ma intenso. Credo davvero che parlare delle piccole sensazioni e metterle insieme per descrivere un grande sentimento sia la chiave giusta per arrivare a tutti.
Fra gli stranieri ho amato molti libri di David Leavitt e di Michael Cunningham. Aciman con “Chiamami col tuo nome” mi ha fatto soffrire. Degli italiani ti posso citare Eleonora C. Caruso con “Le ferite originali”, Mirko Lamonaca, con tutti i suoi libri, Dawn Blackridge con “La vita che ci resta” e l’ultimo “The Naked Flame”, Alexandra Steel con “Body – La strada dei ricordi” e infine Giancarlo Pastore col bellissimo “Io non so chi sei”.
Penso che sia in atto una cosa che non mi piace nell’editoria moderna. Una volta guardavo negli scaffali delle librerie e avrei comprato 50 libri tutti insieme. Oggi vedo titoli uguali, secondo un filone che va di moda, volumi di personaggi televisivi… e ci metto ore a trovare qualcosa da portarmi a casa. C’è un po’ una banalizzazione, cosa che è avvenuta anche in altri campi: tutti sono cantautori, tutti sono registi… e invece occorre un certo rigore per ogni professione.
La mia mail (giacoasse@gmail.com) è indicata in tutti i miei libri, perché ho proprio voglia di conoscere il parere di chi mi legge. Sono su Facebook con una pagina a mio nome, dedicata alle cose personali, e una più specifica chiamata “Giacomo Assennato Writer”. Sono presente anche su Instagram. Visitatemi e scrivetemi, sia alla mail che su Messenger. Rispondo volentieri a tutti.
Grazie infinite Giacomo per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, mi sono piaciuti i tuoi due libri e appena posso leggerò anche gli altri.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.
Buona lettura!
sono sempre molto belle le tue interviste, ho letto un libro di Giacomo e mi è piaciuto
Gentilissima! Sono tanto felice che i miei post piacciano 🙂
Ho commentato qua e là su Facebook ma non in tutte le pagine sono autorizzato a scrivere. Che dire, Ilaria? Grazie è poco. Mi hai dato la possibilità di dire cose per me importanti e di farlo semplicemente in un ambiente in cui mi sono sentito ben voluto. Grazie di cuore.
Conosco molto bene questo autore! Adoro i suoi libri, tra l'altro è una persona gradevolissima 😀
Sono tanto felice che la mia intervista ti sia piaciuta e spero che incuriosisca anche molti altri lettori, così potranno leggere le tue belle storie 🙂
Infatti è grazie a te Simona se ho conosciuto questo bravo autore, quindi grazie anche a te!!!