Intervista all’autore…
Giorgio Donato

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Giorgio Donato.

Autore di cui vi ho segnalato il romanzo Oneiros – Un nuovo viaggio.

Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 – Raccontaci di te.

Questa è sempre la parte più difficile. Non so come, ma ho 44 anni. Devo essermi distratto a un certo punto. Sono Siciliano, amo e odio la mia terra e questo credo traspaia abbastanza da quello che scrivo. Dal mio lavoro (non chiedermi quale sia perché non l’ho capito esattamente nemmeno io) ho ricavato una grande predisposizione all’organizzazione, che è stata utilissima nel definire incroci e linee narrative del mio romanzo.

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?

La passione c’è sempre stata, ma è alle superiori che ho cominciato a scrivere in modo più organizzato. Si trattava principalmente di parodie a beneficio dei miei compagni, ormai quasi tutte perdute, tranne una, preservata e custodita da un caro amico, basata sul romanzo “Il nome della Rosa”.

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?

Un Nuovo Viaggio è a tutti gli effetti il mio esordio editoriale.

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?

Viaggi, musica, libri, film. Qualunque cosa che trasmetta emozioni in qualche modo viene riversato nella scrittura. Ispirarsi senza cedere all’imitazione, possibilmente. Il titolo stesso del libro, “Un Nuovo Viaggio” richiama alla mia più grande passione: appunto, viaggiare. Negli ultimi tempi mi sono però reso conto di come molte delle emozioni di cui è impregnato risalgono alla mia infanzia, quando ero confinato in un minuscolo villaggio sulla costa tirrenica messinese, e i viaggi potevo solo sognarli.

5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

C’è molto di tante persone che ho conosciuto nei personaggi che ho scritto, ma in nessun caso una persona e un personaggio si identificano. Raccolgo cose qua e là per ognuno di loro, talvolta in modo più consapevole, talvolta meno. E in ognuno c’è probabilmente una parte di me stesso.

6 – Cosa ne pensi del self publishing?

È una via a cui ho pensato ovviamente, per non dover affrontare le forche caudine dell’editoria tradizionale; la mia scelta in effetti non è stata lontana, avendo optato per una casa editrice che opera tramite crowdfunding. Tutti devono poter avere una possibilità e self publishing non è sinonimo di autore scarso, come casa editrice tradizionale non è garanzia di virtuosismo letterario. La cosa fondamentale è riconoscere il più possibile i propri limiti e farsi aiutare a superarli.

7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?

Ho trovato fondamentale l’apporto di tutti i professionisti che mi hanno affiancato, da chi si è occupato dell’editing a chi ha curato la mappa e, naturalmente, a chi mi ha sopportato nella definizione dell’immagine di copertina, forse il momento più stressante in assoluto.

8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?

Dipende per cosa paghi. L’importante è la sincerità e la chiarezza. Per la mia limitata esperienza, devo dire che a molte di esse è preferibile il self publishing puro. Una casa editrice che opera praticamente come una stamperia non fa altro che cannibalizzare i sogni e le aspirazioni, rischiando di rovinare, tra molti autori non brillanti, anche potenziali talenti.

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?

Non “ultimamente”, ma da parecchio, sto lavorando al completamento del ciclo di Oneiros. Ho molto materiale scritto, in alcuni casi appena abbozzato, in altri meglio definito, ma per “La pazienza del ragno” [titolo provvisorio], il seguito di Un Nuovo Viaggio, non ho ancora preso una decisione definitiva su quale sia la parte di trama da mettere assieme.

10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?

Non sono uno scrittore rapidissimo. Per lo più prendo appunti durante la giornata, man mano che mi si presentano le idee, per poi provare a concentrarmi sulla scrittura in modo più organizzato quando mi è possibile: sera, fine settimana. Ci sono lunghe pause di inattività e momenti di fermento e prolificità.

11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?

Ho uno stile di scrittura differente, ma credo che Asimov sia l’autore che più di tutti mi abbia formato.

12 – Qual è il tuo libro preferito?

A questa domanda potrei rispondere ogni volta con un libro differente. Ho apprezzato generi distanti, libri più o meno recenti. In questo momento, per il contributo fornito alla trama di Oneiros, direi Notre-Dame de Paris, di Hugo.

13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?

Spesso è ammantato di un’aura di misticità per nascondere una realtà molto più prosaica: massimizzare i profitti, limitando sforzi e rischi. Ma va anche compreso, soprattutto in questo momento storico. Inoltre, ci sono delle realtà che tirano avanti con orgoglio e passione ammirevoli, talvolta commoventi.

14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Mi trovate su questa pagina https://www.facebook.com/OneirosUnNuovoViaggio/ e questo profilo https://www.instagram.com/oneirosunv/

Grazie infinite Giorgio per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, e hai detto bene: il self publishing non è sinonimo di cattivo libro, né una casa editrice significa buon libro.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto il suo libro.

Buona lettura!