Intervista all’autore…
Laura Gronchi


Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Laura Gronchi.

Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.


1 – Raccontaci di te.
Innanzi tutto, grazie per quest’opportunità, mi chiamo Laura Gronchi, vivo a Buti, un piccolo paese in provincia di Pisa, e lavoro nell’amministrazione di una ditta di stampaggio lamiere. La lettura è di sicuro la mia passione primaria (leggo di tutto, quotidiani, fumetti riviste ma soprattutto libri, di ogni genere). Seguono la scrittura, i viaggi, preferibilmente in località marittime, le passeggiate nella natura e quando sono a casa, bricolage e cucina.

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?
La scrittura è una passione nata una decina d’anni fa, ed è cominciata quasi per gioco, per allontanare la mente dai troppi problemi che l’affollavano.


3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?
Ha partecipato al Peperoncino Festival con un racconto giallo “Piccoli misfatti”. Il racconto breve “Menage a due” è in corso di pubblicazione nell’antologia “La fragranza dell’amore”, (Pluriversum), Il racconto “Cronache dal Coronavirus”, è stato pubblicato sul quotidiano “La Nazione” e nell’antologia “Segui le tue parole” (CTL), seguono quattro racconti che saranno pubblicati a cura di Epikurea e il romanzo d’esordio “Ossessione” (Porto Seguro).


4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?
Lo spunto di sicuro nasce dalla vita quotidiana, dall’osservare le persone e ascoltarne i vari punti di vista, dalle notizie dei telegiornali. Magari dopo qualche giorno un commento o un fatto continuano a girarmi in testa, la fantasia inizia il suo lavoro ed io mi ritrovo davanti al tablet ad appuntarmi storie. Racconti e romanzi sono comunque solo frutto di fantasia.


5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

I miei scritti sono ambientati ai giorni nostri, quindi i riferimenti a città, luoghi, monumenti o notizie ricalcano la realtà del momento. I personaggi invece sono frutto di fantasia, con i tic, gli eccessi e i malesseri tipici dei giorni nostri.


6 – Cosa ne pensi del self publishing?

Credevo che se un libro non fosse pubblicato da una casa editrice, avesse meno valore, invece mi accorgo che non è così. L’editore free che ti pubblica il libro, bene o male lo trovi, il difficile sta incappare in quello bravo, che ha conoscenze in ambito letterario, ha un circuito di librerie cui appoggiarsi, partecipa a fiere e manifestazioni ecc. Spesso invece “editore free” è sinonimo di tipografia: io stampo il libro, lo presento al bar del rione, metto su due bancarelle alla festa del paese, alla gloria ci pensi lo scrittore. Se devo quindi fare tutto da sola, meglio il self, almeno quel poco che riscuoto rimane a me. Conoscenti mi stanno parlando molto bene di Amazon, forse proverò anche questa carta.


7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?
Al momento sono con una casa editrice, comunque l’editing del romanzo l’ho fatto a mie spese, prima di proporlo. Avevo la storia stampata in testa, quando rileggevo non vedevo errori e strafalcioni neppure se erano grossi come case, ho avuto bisogno di farlo leggere a qualcun altro. 


8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?
Non so che dire perché non me ne sono avvalsa. Ho poca esperienza nel settore, mi è capitato però di proporre il mio libro per errore a qualcuna di queste. Mi hanno contattata pochi giorni dopo l’invio della mail, lodando il mio lavoro e il mio “indiscutibile talento”. Dopo una lunghissima manfrina mi hanno mandato una proposta di contratto, in cui figuravano spese a carico dell’autore oscillanti tra i 3000 e i 5000 euro. Non ho neppure risposto.

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?
Sì, ho terminato ad agosto un romanzo incentrato sulla piaga delle slot machine. E’ una storia particolare, amara e con pennellate noir. Per quanto possa apparire crudele e forse a tratti incredibile, si tratta di realtà vissute da persone che ho conosciuto e che ho romanzato convogliandole in un’unica vicenda familiare, in cui la protagonista cerca di fare del suo meglio per tamponare i vari accidenti che le capitano. I fatti sono reali, protagonisti ed entourage del tutto inventati. 
Nel cassetto comunque ho già un’altra storia da sviluppare…


10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?
Non bene. Ho un lavoro di responsabilità che mi assorbe del tutto, famiglia e amici reclamano attenzioni, mi ritaglio un’ora per scrivere nella pausa pranzo, quando posso, e a volte il sabato pomeriggio o la domenica. Di più non riesco. Scrivere è una professione, non un hobby.


11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?
I miei autori preferiti sono Paulo Coelho, Isabel Allende, Wilburn Smith. Di Smith mi piacciono molto le ambientazioni, descritte in modo particolareggiato, di Coelho l’incrollabile ottimismo di cui sono intrisi quasi tutti i suoi romanzi, della Allende la sottile e delicata ironia. Credo di portarmi dietro qualcosa di ognuno quando scrivo, anche se ho uno stile tutto mio.  

12 – Qual è il tuo libro preferito?
L’alchimista. Mi rallegra e mi commuove ogni volta che lo rileggo. Semplice e bellissimo. 


13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?
L’editoria è in crisi come un po’ tutto il comparto economico. Si punta a far cassa, a vendere quel che costa meno, che va di moda, indipendentemente dal contenuto. Non emerge l’autore bravo, ma quello che rende di più, che sgomita, che sa apparire, che affabula. 


14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?