Intervista all’autore…
Laura Rizzoglio

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Laura Rizzoglio.

Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

1 – Raccontaci di te.

Sono la classica impiegata di una ditta vitivinicola, mamma di due splendide creature molto impegnative, ho tre cani e due gatti che adoro. Da ragazza adoravo scrivere e dipingere, ma purtroppo questi erano considerati per lo più hobbies dai miei genitori, dunque sono stata indirizzata verso altri studi. Ho abbandonato ogni velleità di seguire strade “artistiche” e mi sono impegnata nella vita di tutti i giorni, sino a che mia figlia Anna mi ha aperto gli occhi e mi ha mostrato di nuovo quel mondo che tanto amavo e che non sono riuscita a raggiungere in tenera età. E oggi mi chiedo: che cosa voglio fare da grande veramente?

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?

Prima è nata la passione per la lettura, a dire il vero. Da piccola leggevo sempre, in ogni attimo libero che avevo. Vivevo in un posto molto isolato, dunque, era facile essere una “secchiona”. Poi, ai tempi universitari, ho scoperto Pennac, King, ho cominciato a scrivere poesie, alcune delle quali, riadattate, fanno da incipit a ogni capitolo del mio libro e tanti altri autori classici, come Goethe, Mann, Kafka. Tutto questo bagaglio e questa passione furono messi in un cassetto a riposare per ben vent’anni, sino ad oggi. Mi aiuta il fatto di avere un po’ più di tempo per me stessa, ma anche di aver riscoperto lati di me che non sapevo neanche più di avere.

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?

Solo questo libro sino ad ora, Edenya, edito da Lettere Animate pochi mesi fa. Il primo di una trilogia, a dire il vero, della quale il secondo capitolo è già concluso nella sua prima stesura.

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?

Dalla mia vita e da ciò che mi circonda. Prelevo particelle più o meno grandi da persone, personaggi, eventi, luoghi a me familiari e li rielaboro in nuove storie, dove la fantasia sta sempre dietro l’angolo a fare “cu-cu” alla realtà.

5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

Un po’ e un po’. Alcuni raccolgono in sé veramente molto di persone reali, anche se non confesserò mai quali e chi. Altri sono i miei “horcrux”, pezzetti della mia anima che danno vita a uno o all’altro protagonista. 

6 – Cosa ne pensi del self publishing?

Penso sia tutto molto complicato. Inizialmente pensavo che la difficoltà fosse essere pubblicati, trovare un editore che avesse anche solo voglia di leggere il tuo libro, ora mi rendo conto che quello era solo il primo passo di una lunga e tortuosa scala a chiocciola. Il self-publishing lo vedono un po’ tutti come il nascondiglio di chi non ha superato neanche quel primo step di selezione. Io non sono molto d’accordo. Ci sono molti autori validi che si auto-pubblicano perché non trovano spiragli nel mondo di oggi dell’editoria. Ma il lettore medio non si fida dell’auto-pubblicazione. È un po’ come un cane che si morde la coda.

7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?

Io sono stata pubblicata, ma il lavoro dell’editing dovrebbe essere molto curato, cosa che a volte con le case editrici piccoline non accade. Io ho dovuto riguardare il mio libro una ventina di volte, l’ultima pochi giorni fa. C’erano ancora alcuni refusi da eliminare. Se facessi self penso che mi metterei a studiare editing. 

8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?

Se uno ha tanti soldi da buttare, può scegliere anche quella strada. D’altronde loro non hanno nulla da perdere. Non so che lavoro di editing ti facciano, non le ho mai provate. Si erano proposte, ma non ho accettato. Io non ho tanti soldi da buttare.

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?

Sto lavorando a un terzo libro, ma staccato dalla trilogia, per un concorso che si terrà a dicembre sui misteri d’Italia.

10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?

Scrivo di notte. Non so se si possa usare il termine “conciliare” … Insomma, è dura. In particolar modo, al mattino quando è ora di alzarsi per andare a lavorare. Però ci penso tutto il giorno. Elaboro il capitolo al quale sto lavorando nei momenti di pausa, in macchina, a pranzo, per poi metterli nero su bianco alla sera.

11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?

Pennac, in primis. Baricco, mi piace molto. King, un maestro per alcuni libri. La Meyer un’ottima scrittrice.

12 – Qual è il tuo libro preferito?

Il paradiso degli orchi” e “IT

13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?

Un mondo nel quale è difficile emergere, seppur si avessero le carte giuste da giocare. Il nome fa molto, lo spazio agli emergenti è poco, il self a volte distrugge, e i lettori non sanno più di chi fidarsi.

Neanche i gruppi fb aiutano molto, lo spazio dato agli emergenti è limitato a un giorno e lo spam è visto come una cosa noiosa a cui soprassedere.

14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Sulla pagina facebook con il mio nome e cognome, non ho ancora blog personali. Mi piace molto quando i miei lettori mi scrivono per dirmi cosa gli è piaciuto e cosa, invece, sarebbe da migliorare. È un momento di crescita per me. 

Grazie infinite Laura per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta e spero di leggere il tuo libro il prima possibile.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto il suo romanzo.

Buona lettura!