Intervista all’autore…
Roberta De Tomi

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Roberta De Tomi.

Bravissima autrice di cui avevo recensito il romanzo Alice nel labirinto, e segnalato i romanzi Laura nella stanza, Trappola d’ardesia (versione ebook), Trappola d’ardesia (versione cartacea) e i racconto Abuso d’amore Chick girl – Azalee per Veridiana.

Inoltre Roberta è anche la blogger di La penna sognante, qui il link a un’intervista per conoscere meglio il suo blog.

Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

1 – Raccontaci di te.

Sono nata in un piccolo paese della provincia di Modena (prossimo al mantovano), ma ho vissuto a Milano per un po’, salvo poi tornare a casa, spostandomi tra varie città. Ho avuto molte esperienze, in vari settori, ho lavorato senza risparmiarmi, lasciando il giornalismo per ragioni che non sto a spiegare; di certo faccio tesoro dell’esperienza anche grazie a ottimi colleghi che mi hanno insegnato il mestiere. Cosa posso dire di me? Sono quella cui gli sconosciuti affidano le loro storie, per la capacità che ho di “empatizzare”. Sono la persona dei buoni consigli; io ovviamente non li seguo mai, come Alice. Piccola nota: volevo fare la ballerina, ora lo tengo come hobby.

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?

Con la lettura. Senza le fiabe e le storie che ho letto e riletto, non avrei iniziato a scrivere. Forse la maestra delle elementari non ha voce in capitolo rispetto all’editoria, ma racconto un aneddoto: faceva leggere i temi alle colleghe delle medie che avevano reazioni impressionate. Ero una bambina molto matura, troppo.
Poi c’è stata la caduta: al liceo volavano i brutti voti, ma ho avuto importanti lezioni e basi di narratologia. Sono stati anni duri ma molto fruttuosi, perché all’università ho ripreso la mia passione. E poi sono arrivati i concorsi, le prime pubblicazioni, infine alcune commissioni e richieste. Un onore, perché se ti commissionano un lavoro, vuol dire che danno fiducia in te. Aggiungo anche un altro elemento: la musica. Mi ispira tantissimo e spesso scrivo con la musica. Poi l’arte in tutte le sue forme. Ho imparato qualcosa della scrittura anche così.

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?

“Chick Girl – Azalee per Veridiana” (Delos Digital, 2016), “Alice nel labirinto” (DAE, 2017), “Melody, la vestale di Inventia”, “Erika e il mistero della regina delle fate” (self, 2020) “Trappola d’ardesia” (digitale Delos Crime 2020, cartaceo Sága Edizioni 2021), “Abuso d’amore” (Delos Digital 2022), “Alyssa, l’ultima sirenetta” (DAE, 2022). Ho all’attivo racconti pubblicati in antologie varie.

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?

Prima ero più istintiva: un’immagine, una canzone, mi portavano a prendere la penna in mano. “Trappola d’ardesia” è nato grazie a “Twin Peaks”, “Melody” dagli anime. Dietro queste ispirazioni ci sono molti stimoli, quindi non sono arrivate a caso.
Ora, invece, strutturo l’idea e poi la scaletto: “Alice nel labirinto” e “Alyssa, l’ultima sirenetta” sono stati romanzi molto meditati.

5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

Sono il frutto di una costruzione precisa che a volte fa riferimento a personaggi fiction, altre al reale. Ad esempio: la mia Alice s’ispira a Alice P. Liddell, l’amichetta di Carroll, realmente esistita. Melody è un omaggio alle maghette degli anime anni Ottanta. Maddalena e Serena di “Trappola d’ardesia” sono inventati ma realistici, mentre Rebecca di “Abuso d’amore” ha tratti comuni a me (ma non cercate di scavare troppo, il mondo narrativo non è quello reale). Infine, la mia sirenetta: parte da quella di Andersen ma ha delle peculiarità che ho pensato in rapporto alla trama. Sirena ma anche adolescente di oggi.

6 – Cosa ne pensi del self publishing?

Credo sia una risorsa, qualcosa da cui possono nascere idee nuove, alternative e pensieri svincolati dal mainstream. In realtà il mainstream tiene d’occhio autori e autrici, ovviamente penne che si fanno notare per bravura e pubblico. Certo, non bisogna improvvisarsi, come sempre gli strumenti sono buoni se si utilizzano bene e con consapevolezza. Un libro non nasce nel nulla, è il frutto di un lavoro di squadra, di competenze, non basta la passione o la voglia di gloria. Non si fa una cosa perché lo fanno tutti: anche scrivere richiede capacità. Insomma, non sono per la demonizzazione del self publishing, laddove fioccano condanne perentorie. Non mancano tanti, troppi cattivi prodotti, dato che molti s’improvvisano; ma non c’è ragione nel fare dell’erba un fascio. Io stessa leggo self e ho trovato delle ottime penne che meriterebbero di essere pubblicate dai Big; ma il problema è che spesso pubblicano un genere poco gettonato dal “grande pubblico”. Nota non a margine, per smentire i detrattori: queste penne splendide si sono espresse in libri curati e non lasciati al caso. Il punto vero, senza voler polemizzare, è la diffidenza radicata nei confronti di ciò che è indipendente… ma poi da questo indipendente c’è chi carpisce idee e stimoli. Io credo che indipendente, self o main, i prodotti possano essere buoni, dipende da chi li fa, da cosa c’è dietro e dalla consapevolezza con cui sono realizzati.

7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?

Ho pubblicato in self e mi sono rivolta a occhi esterni per beta-reading ed editing. Il resto l’ho fatto io, cover e comunicazione in particolare.

8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?

Sarebbero da evitare ma, ad esempio, per chi pubblica poesia è quasi sempre la prassi, dato che la poesia “non fa mercato” (uso sempre questo termine, ma ora lo chiarisco: non è dispregiativo, è il dato di fatto e dico anche peccato per alcuni versi che spaccano come canzoni pop). Ma se voi credete nel vostro libro, affidatelo a professionisti che vi facciano crescere e investano su di voi. Datevi tempo! Se siete self, stesso discorso: non fate tutto da soli e non correte.

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?

Sì, sto lavorando a un romance e voglio dare seguito ad “Abuso d’amore”. Ho altre cose in ballo, ma è prematuro parlarne. E poi, a fine 2023, uscirà un nuovo romanzo edito da Sága Edizioni. Sarà un urbanfantasy non retelling… non dico altro.

10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?

Sto rendendo la scrittura la mia professione, lavorando come ghostwriter, copy e con editori su commissione. Inoltre, insegno scrittura creativa, attività che sta crescendo con mia grande soddisfazione. Non ho orari, né week end, anche se a volte mi metto degli stop e riesco a conciliare tutto con la vita personale e i miei interessi. Questione di organizzazione.

11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?

Ho un sacco di autori e autrici di riferimenti: Goethe, Hesse, Mann per la letteratura tedesca, Nothomb, Yoshimoto, Ende… amo la letteratura di lingua francese ma leggo autori e autrici indipendenti italiani con piacere. Sono però una lettrice disordinata, un mio difetto. Avrei un elenco infinito di titoli… mi fermo qui.

12 – Qual è il tuo libro preferito?

“La storia infinita” di Michael Ende.

13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?

Partiamo sempre da un presupposto: le case editrici sono aziende e devono guadagnare. Se una mole immensa di opere è rifiutata è perché da parte di chi scrive non c’è la consapevolezza di ciò. Troppi aspiranti scrittori non hanno capito che non basta sentirsi investiti di un ruolo speciale; fare i geni incompresi a un rifiuto argomentato non è la soluzione, anche perché si scrive per i lettori e non per soddisfare il proprio ego. Gli editori investono soldi e professionalità su un autore, quindi non confondiamo l’urgenza di scrivere con quella di pubblicare. Inoltre i lettori vanno rispettati in quanto sono i primi destinatari del libro… e per arrivare a certi livelli bisogna lavorare sodo. Poi, sì, possono esserci anche gli incompresi, i colpi di fortuna, ma credo siano un’eccezione. Di sicuro l’editoria è un mondo complesso in cui occorre imparare a muoversi anche con rispetto verso chi ci lavora seriamente.

14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Sui miei profili Social:
Pagina FB autrice: Roberta De Tomi
Profilo personale FB e IG: Roberta De Tomi
Instagram creativo: autricedeitomi
Email: detomi.roberta1981@outlook.it
Blog: lapennasognante.blogspot.com
Il sito web? In costruzione…

Grazie infinite Roberta per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta e sono curiosi di leggere Alyssa, l’ultima sirenetta!
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto i suoi libri.

Buona lettura!