Intervista all’autore…
Serena Guerra
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Serena Guerra.
Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.
Su di me non c’è molto da raccontare: ho 54 anni e, come la protagonista di “A cavallo verso nessuno”, sono istruttrice di equitazione. Amo leggere, scrivere, passeggiare nella natura. Odio le città e la vita frenetica.
Possiamo dire che è nata quando ho imparato a scrivere, in prima elementare. Forse anche prima, perché già all’asilo, quando ancora non sapevo leggere e scrivere, mi piaceva tenere comunque un libro tra le mani, sfogliarlo, guardare le figure.
”A cavallo verso nessuno” è la mia prima pubblicazione.
Dalla vita. Mi affascina il modo in cui ci insegna, ci guida, ci costringe, costruendo un percorso unico per ciascuno di noi.
”Ricalcano” è un termine inadatto. Diciamo che ho preso ispirazione da persone realmente conosciute.
Onestamente, non ho abbastanza esperienza del mondo editoriale da poter esprimere un’opinione sensata in proposito; di sicuro si tratta di un percorso impegnativo, che richiede vaste competenze.
Non sono un autore self, però ho preso iniziative personali nell’ambito della promozione rivolgendomi all’ufficio stampa di Simona Mirabello. Credo che l’attività di promozione sia talmente cruciale che è necessario mettere in campo più forze.
Così, su due piedi, ti direi che si tratta di semplici tipografie che speculano sui sogni delle persone; però è sempre brutto generalizzare; magari ce ne saranno di valide e serie che io non conosco. Se ce ne sono di così, però, sono mosche bianche.
No. “A cavallo verso nessuno” è uscito a marzo, quindi pochi mesi fa; al momento sono impegnata nella campagna promozionale. Poi, più avanti, si vedrà.
Mi è difficile trovare tempo per scrivere in maniera continuativa. Ci sono periodi di riflessione, in cui elaboro idee e prendo appunti, ed altri in cui devo trascurare gli altri impegni per poter scrivere. È faticoso, ma fattibile.
A nessuno, né per lo stile né per i contenuti.
Questa è una domanda a cui non posso rispondere. Non c’è un libro preferito, ma molti, e di molti generi diversi: da J.London, con “Zanna Bianca” e “Il richiamo della foresta”, al “Piccolo principe” di de Saint Exuphéry; da Tolkien a Richard Bach, da Conrad con “Tifone” alle poesie di Whitman, dalla Morante ai saggi di Nietzsche… e potrei continuare così per un bel pezzo, saltando da un autore all’altro e da un genere all’altro. Non mi piacciono i noir/horror e le storie di amori romantici. Questo è tutto quel che posso dire.
Per quel che ne posso dire io, che sono alla prima esperienza, è vasto e complesso: impossibile approcciarlo senza essere adeguatamente supportati da persone esperte e competenti.
Sulla mia pagina FB https://www.facebook.com/serenaguerrascrittrice, uno spazio creato appositamente per dibattiti letterari, spunti di riflessione, contatti e confronti.
Grazie infinite Serena per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, ed è vero scegliere un solo libro preferito è impossibile 😉
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto il suo libro.
Buona lettura!