LA CONGIURA DELLE PASSIONI
di
PIETRO DE SARLO

 

 

Genere: romanzo storico
 
Edizione: Altrimedia Edizioni (2021)

 

Buongiorno lettori,

torniamo indietro nel tempo, intorno al 1860.

Come avrete studiato a scuola, a quel tempo l’Italia non esisteva, la penisola era formata da diversi stati e ducati più o meno estesi e amministrati da famiglie importanti da generazioni. A opera poi del Regno di Sardegna, guidato dal casato dei Savoia, si è compiuta la cosiddetta unificazione, portando nel corso degli anni al Regno d’Italia.

 

Ora però provate a mettervi nei panni dei cittadini del Regno delle Due Sicilie, l’atto di unificazione per loro fu una vera e propria invasione, come se oggi l’Italia invadesse la Francia, infatti il Borbone, il sovrano, affrontò l’esercito piemontese, difendendo il proprio popolo e i propri confini.
Ed è in questo clima che nasce il Brigantaggio, nonché il principale argomento al centro di questo nuovo romanzo di Pietro De Sarlo.
La congiura delle passioni narra le vicende di molti personaggi (forse anche troppi, infatti ogni tanto ho dovuto tornare indietro nelle pagine per rileggermi alcuni passi e comprendere bene le varie dinamiche) alle prese più che altro con il nuovo ordine politico e amministrativo, infatti non si leggono capitoli diretti centrati sull’invasione di Garibaldi (o come viene storpiato dai personaggi Garibaldo) e delle varie battaglie, ma sugli effetti prodotti, soprattutto dopo l’unificazione. Sì, perché l’unificazione ha portato molti cambiamenti nei vari stati e quindi nella vita privata dei cittadini, come ad esempio applicazioni di tasse e imposte che prima non esistevano, per questo motivo nacque la “Questione meridionale” di cui si parla ancora oggigiorno.
La storica citazione “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani“, attribuita forse in errore a Massimo d’Azeglio, è la frase più adatta per descrivere il romanzo, perché non basta l’imposizione di un sovrano su un altro per cambiare l’animo delle persone, infatti i protagonisti della storia diventano anche briganti che cercano di contrastare l’esercito piemontiso.
Le vicende di tutti i personaggi si intrecciano tra loro, creando una bella storia originale, ma che fa molto pensare al passato e a come andarono le vicende storiche (anche se naturalmente in questo caso romanzate), perché l’unificazione viene sempre narrata dal punto di vista del Regno di Sardegna.
Ho apprezzato l’uso del dialetto e del latino nei dialoghi nei personaggi che rende il tutto più reale, avrei solo preferito che ci fossero anche le traduzioni in fondo alla pagina perché non conosco tutte le parole visto che è un dialetto molto differente dal mio.
L’autore è molto bravo a ricreare ogni scena nei minimi dettagli, descrivendo anche perfettamente i personaggi: dal loro aspetto, al loro carattere, ai loro pensieri ed emozioni, e mi è piaciuto molto che diversi personaggi abbiano soprannomi dialettali.
Inoltre Pietro De Sarlo è riuscito a intrecciare alla storia fatti storici realmente accaduti, rendendo il tutto ancora più reale, come se si stesse leggendo un libro di storia.
Un altro aspetto che mi è piaciuto è il titolo dei singoli capitoli: sono versi della celeberrima ode Marzo 1821, una delle mie preferite.
Se amate la storia come me non lasciatevi scappare questo bel romanzo!
Grazie mille all’autore per avermi fatto leggere il suo bel libro e vi ricordo che Pietro De Sarlo ha scritto anche altri bellissimi romanzi che ho recensito: Dalla parte dell’assassino L’ammerikano. Non fatevi scappare neppure questi!
Buona lettura!

 

 

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