La parola all’autore:
“Il Giorno del Dolore”

di
Francesca A. Vanni

Buongiorno lettori,
eccomi con la rubrica “La parola all’autore” (se ancora non la conoscete è una rubrica di approfondimento su autrici e autori e i loro libri, e gli approfondimenti sono scritti direttamente dalle autrici e dagli autori interessati).

Oggi torna qui con noi Francesca A. Vanni e ci parla del romanzo Il Giorno del Dolore (in fondo al post tutti i link riguardanti l’autrice).

 

Immaginate un mondo perfetto, così perfetto da sembrare irreale.

Questo è il punto di partenza del mio primo romanzo di fantascienza, dal titolo tutto particolare: Il Giorno del Dolore.

Kyp Benedict Donovan, il giovane protagonista, vive su Pax, un pianeta molto lontano dal nostro dove un giorno i terrestri sono sbarcati per trovare una nuova casa.

Pax, dicevo, è sulla carta il luogo perfetto dove vivere: tutti hanno una casa, una famiglia, un’istruzione, un lavoro.

E tutti sono felici.

Smisuratamente felici.

Schifosamente felici.

Tutti tranne Kyp, che non sa tuttavia dare nome allo strano sentimento che prova ogni giorno.

Cos’è che lo attanaglia e lo divora?

Perché si sente diverso dagli altri?

E dov’è finito suo zio Benedict, uno tra i più famosi scienziati di tutto il pianeta?

Queste domande e un casuale incontro con un cyber cane lo condurranno alla scoperta di qualcosa che andrà ben oltre i suoi orizzonti, trascinandolo nell’avventura più grande della sua vita.

In questo romanzo ho voluto inserire molti argomenti: prima di tutto il controllo della società.

Fino a quando un governo può arrogarsi il diritto di scegliere per i propri cittadini?

Dove si delinea il confine fra democrazia e dittatura?

Vale davvero la pena di essere felici, se questo comporta vivere come automi e ignorare la verità?

Altri due punti focali importanti sono stati l’inserimento di un personaggio disabile, cosa che non accade tanto spesso nei libri, e il tema della robotica.

Finn, uno dei miei personaggi preferiti, è un androide di ultima generazione che desidera sopra ogni altra cosa affermarsi come persona, anche se è fatto di circuiti e di microchip, in quanto si autodetermina come essere vivente.

La sua presenza nel libro è uno stimolo per discutere dell’attuale rapporto uomo-macchina e delle implicazioni future.

Riguardo questo romanzo, un lettore una volta si è incaponito riguardo la possibile fonte di ispirazione del mio libro: secondo lui Il Giorno del Dolore era per forza una derivazione di un romanzo di Dan Simmons, un autore che non apprezzo perché non sono in sintonia con il suo stile narrativo.

La mia risposta è: no, quello che viene raccontato nel mio romanzo è frutto della mia immaginazione.

Eccetto una cosa: il nome del protagonista.

Kyp è ispirato a…

Non ve lo dirò, vi lascio con la curiosità di scoprilo.

Grazie tante Francesca per averci raccontato queste interessanti informazioni.
Un romanzo che io ho amo dall’inizio alla fine!

E voi cosa ne dite?

Buona lettura!

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