LE VOCI DELLE DONNE
di
FRANCESCA A. VANNI
e
OFELIA DEVILLE

Genere: raccolta di racconti narrativa

Edizione: StreetLib Selfpublishing (2018)

Buongiorno lettori,
quante volte al telegiornale, sui quotidiani o su internet leggiamo di casi di violenze sulle donne? E state bene attenti che per violenze sulle donne non si intende solo quella sessuale, esistono molti tipi di violenza in base alla modalità in cui viene effettuata: fisica, sessuale, psicologica, economica, domestica, stalking e minacce. Inoltre bisogna tenere anche presente che per ad esempio lo stalking nel nostro ordinamento giuridico non esiste neanche una fattispecie specifica di reato, per cui niente fattispecie uguale niente pena!
La scrittrice Francesca A. Vanni (di cui avevo già recensito il romanzo Nel tuo nome e segnalato altri libri e racconti), assieme a Ofelia Deville, ha scritto una raccolta di racconti basati su casi veri di violenza sulle donne (ed è presente anche la storia di Ofelia). Ovviamente, come riporta inizio libro, per tutelare la privacy delle persone coinvolte, i nomi e i luoghi sono stati modificati.
La raccolta inizia subito con una toccante poesia scritta a febbraio 2018 da Ofelia, dal titolo La bestia, una poesia che già fa supporre le forti emozioni che susciteranno i racconti seguenti.
Nel prologo Principessa entriamo pienamente in una di queste tragiche storie, Sara viene brutalmente picchiata dal fidanzato… e non era la prima volta.
Un cielo pieno di stelle narra una storia che accomuna tante ragazze in cerca di una vita migliore. Irina, di origine russa, proveniente da una famiglia povera si innamora di Ivan, che le promette una grande vita in Italia. Lei lo segue fino a Roma… per poi veder tramutare il suo sogno e il suo amore. Ivan la costringe a prostituirsi.
Ne Il viaggio la vittima è una bambina, che subisce una delle mutilazioni peggiore che il genere umano si sia mai inventato: l’infibulazione.
Tante donne, pur subendo quasi quotidianamente percosse da parte di fidanzati / mariti, non denunciano mai i casi, anzi usano trucchi per camuffare i lividi, e dove non possono si inventano banali scuse, autoaccusandosi di essere maldestre, di cadere di continuo o picchiare contro gli spigoli… come nel caso di Minako, protagonista del racconto Addio, Tokyo!. Minako, grazie anche alla suocera Kyoko, anche lei vittima per anni di violenze, riesce a trovare la forza di ribellarsi.
Perdere un figlio credo che sia il dolore più immenso che possa subire un genitore, ma credo che perdere una figlia a seguito di una violenza sessuale per giunta perpetuata da un famigliare sia qualcosa di inconcepibile… che possa portare anche all’omicidio dello stupratore. Questa è la storia di Nancy nel racconto La mia bambina.
E avete sentito delle vittime deturpate dall’acido? Gabrielle è una di quelle, che racconta la sua tragica sorte alla giornalista Pauline, nel racconto Senza volto.
La storia di Maryann è molto scioccante! Il marito, noto, ricco e influente avvocato, fa internare la moglie accusandola di essere pazza e pericolosa per gli altri… e subito dal giorno dopo lui sfodera la sua nuova e giovane fiamma e futura consorte, nonché sua segretaria. Maryann era davvero pazza? O era solo un pretesto per divorziare? Questo è ciò che accade nel racconto Pazza.
San Valentino è il titolo del racconto con protagonista Angie… e Melanie. Giovane coppia lesbica, aggredite proprio per la loro diversità.
Pablo è uno dei tanti uomini violenti, che prendono a botte la moglie quasi fosse uno sport… ma quando Clarita gli chiede il divorzio la violenza arriva al più brutale epilogo, narrato nel racconto Finché morte non ci separi.
Si giunge così infine all’epilogo Luca, dove ritroviamo fortunatamente Sara (protagonista del prologo Principessa) che sembra tornata a nuova vita con una forte Speranza!
Una raccolta davvero toccante, con storie molto forti e purtroppo non tutte con una bella fine. Impossibile rimanere impassibili, pensando ancora di più che tutti i racconti sono ispirati a storie vere… e pensando a quante altre storie simili accadono nel mondo ogni giorno.
I racconti sono tutti narrati con estrema maestria, in grado di catturare subito l’attenzione dell’autore e potarlo dentro a quelle realtà, come se si assistesse veramente alle scene, facendogli provare i dolori e le paure delle vittime delle varie violenze.
I personaggi, essendo racconti, non sono descritti nei particolari, ma in questo caso non ha importanza dato che lo scopo di questo libro è denunciare e far conoscere le violenze che le molte donne sono costrette a subire, e che varie volte non denunciano neanche, o per paura o perché alcune in qualche modo credono di meritarsi quei brutali trattamenti, senza comprendere di essere le vittime.
Voglio citare una frase di una nota canzone, che sicuramente conoscete… ed è stata quella che subito mi è venuta in mente già all’inizio di questa lettura: “Vietato morire” di Ermal Meta… “Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai“.
Mi raccomando: NON SIATE VITTIME! RIBELLATEVI!
Si dice che le donne siano il sesso debole, ma il mio personale pensiero è che il vero sesso debole siano proprio le persone violente (donne e uomini indistintamente, perché va ricordato che esistono anche casi, se pur in minore quantità, di violenze sugli uomini) che non sono in grado di vivere una vita senza usare violenze.
Insegnate ai vostri figli il rispetto per la vita altrui, per le donne, per gli uomini, per gli animali, solo così si potrà creare un mondo migliore, perché come accade nel mondo animale, i figli imparano dai genitori. Se si insegna il rispetto allora le violenze di ogni genere potranno finalmente finire.
Grazie ancora immensamente a Francesca e Ofelia per il loro meticoloso lavoro di raccolta delle storie e la stesura delle stesse.

Buona lettura!

VOTAZIONE

TRAMA           

PERSONAGGI

COPERTINA    

TITOLO           

SINOSSI         

Vi lascio qui di seguito i link alle segnalazioni delle opere di Francesca A. Vanni: