L’OMBRA DI LYAMNAY
di
ANNARITA FAGGIONI

Genere: romanzo fantascienza / distopia

Edizione: PubMe Gold – Il Piacere di Scrivere Collana (2017)

Buongiorno lettori,
uno dei miei generi preferiti, sia per quanto riguarda romanzi, racconti e sia film o serie tv, è il genere distopico.
Mi piace molto questo genere perché si crea una società alternativa, con regole e caratteri diversi e molto determinanti, che influenza la vita quotidiana dei personaggi.
In prevalenza questo tipo di società è “peggiore” della nostra realtà, e in genere i protagonisti cercano di sovvertire per portare un po’ di “normalità”… ma non sempre è così, e questo è il caso del libro che recensisco oggi, una distopia molto particolare e intrigante.
Con il romanzo L’ombra di Lyamnay ci si addentra in una sorta di città futuristica, composta solamente da giovani, esclusi i bambini che sono mal visti, anche dagli stessi genitori, e rinchiusi in convitti.
Il protagonista è il climatologo John Reckon, che si risveglia in questa città… già perché parrebbe che egli provenga dal passato e Skylhope – il nome di questa città – sia proprio il prototipo a cui stesse lavorando.
A questo punto Reckon e lo stesso lettore cercano di capire cosa sia successo, come abbia potuto fare un viaggio nel tempo e come funzioni la città, e soprattutto cosa stia succedendo… perché molti sono i misteri saggiamente non svelati subito, e tanti gli strani personaggi che si incontra nel corso della lettura.
La trama di questo romanzo è abbastanza articolata, infatti all’inizio ho faticato un po’ nella lettura perché come il protagonista (se non di più) non capivo bene cosa stesse succedendo. Ciò che mi ha spinto a continuare nella lettura è proprio la curiosità di scoprire il mondo di Skylhope, una città molto rigida e complessa, e soprattutto fuori dai classici standard che si leggono.
La storia via a via inizia a delinearsi, anche se solo verso la fine si capisce ogni mistero, ogni tassello va al giusto posto, scoprendo così una storia davvero originale (ad esempio a Skylhope si parla una lingua differente, che a volte si può intuire, ma abilmente l’autrice ha messo le varie note a fondo di ogni pagina con la traduzione) e fantasiosa.
L’autrice è stata molto brava a descrivere la città nei dettagli, con la sua avanzata tecnologia, tralasciando un po’ la descrizione dei personaggi. Avrei preferito che si spiegasse anche maggiormente i pericoli dettati dal mutamento del clima, si fa qualche accenno nel corso dei capitoli, ma non viene spiegato molto su cosa sia successo.
Il romanzo è scritto a tratti in un modo un po’ confuso, a volte non si capisce quale personaggio stia parlando e facendo una determinata azione, tanto che costringe il lettore a rileggere i paragrafi; ci sono dei cambi di scena un po’ troppo secchi e anche il finale è troppo frettoloso… e chissà, magari voluto aperto per un possibile seguito? Sarebbe interessante.
Ho molto apprezzato l’inserimento di alcuni disegni che ritraggono i personaggi principali.
Ringrazio Il piacere di scrivere per avermi fatto conoscere questo romanzo e per avermi dato la possibilità di recensirlo.

Buona lettura!

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