Segnalazione:
Erotic chat novel
Amanti 4.0
di
Amalia Gioneschi

Buongiorno lettori,
per ErosCultura vi segnalo il romanzo: “Erotic chat novel – Amanti 4.0” di Amalia Gioneschi.

Le scene erotiche soddisferanno anche chi non ama gli erotici: sono soft nel linguaggio, ma stimolanti nella narrazione della vicenda amorosa, in particolare nello scavare nella personalità dei soggetti coinvolti.

Biografia:
Autrice di testi professionali e libero professionista, con Erotic chat novel, da ultraquarantenne, in veste di spettatore eterodiegetico e prendendo in prestito lo pseudonimo da Amalia Gioneschi, la protagonista, debutta nel genere “contemporary erotic novel”. Voluttuoso nascondimento, seppur scevro da elementi autobiografici, al contempo timido e ispirato invito alla catarsi finalizzata all’ambizioso obiettivo dichiarato a pag. 7: “smarcarsi dagli automatismi dell’esistenza”. 

Genere: romanzo d’amore erotico (soft)
Editore: ErosCultura
Data di pubblicazione: 4 gennaio 2022
Numero pagine: 244

Sinossi:
Ancora una volta Eroscultura propone la Cultura dell’Eros con questo inusuale testo, che rasenta la letteratura ergodica, che sviscera le dinamiche di un incontro clandestino tra una donna affascinante, una vera femmina Alfa, dalla carnalità dilagante, per troppi anni compressa da famiglia e cultura misogina, insomma, il peggio che possa capitare a una donna, e un uomo sex machine, con dotazione non convenzionale, passione e romanticismo fusi in un contenitore da urlo, non scevro da un narcisismo, arroganza q.b. come direbbe un farmacista. Ma, se lo conosceste, vorrei vedere voi al suo posto! Il lessico elegante e forbito di questa misteriosa e colta autrice, rendono Erotic chat novel un testo per lettrici e lettori esigenti e preparati. L’autrice, anche nel dipanarsi del romanzo, ha voluto dare lustro alla letteratura erotica, con grave ingiustizia collocata a margine della narrativa, dimenticando quanti testi hanno l’onore di poco meritate pubblicazioni.

 

Eccovi anche un estratto:

Abbracciati, lui la direzionò verso lo specchio del soggiorno, imprimendo per l’eternità l’immagine perlescente delle loro figure avvinghiate. Amalia restò accecata, non solo dai raggi del sole che penetravano dai vetri della finestra, e sarebbe stata inseguita da quella visione in ogni dove.

“Guarda come siamo belli!” esclamò Ottavio “peccato non esserci conosciuti da giovani” continuò. E la accompagnò in una camera dove aveva già predisposto una palese scenografia dell’adulterio, destinandola a diventare memorabile, togliendo la coperta e lasciando solo le lenzuola bianche, del seppur minimale letto a due piazze.

Tutto appariva funzionale all’avvaloramento sessuale delle scene, in sintonia con uno dei più importanti “topoi” del film che stavano girando, quello di due corpi anatomicamente attratti, in intrecci e snodi che non portarono solo alla denudazione materiale. Amalia ricordò ad Ottavio delle mestruazioni e lui la toccò sopra gli slip senza andare oltre, anche se avrebbe voluto arrivarci, demolendo imbarazzi e cliché.

“Hai un seno enorme” si complimentò Ottavio dove averle slacciato il balconcino. Poi lo baciò con ardore, con le labbra carnose e l’eccitante lingua, mentre Amalia cavalcava Ottavio come una amazzone, senza far segreto di essersi bagnata sull’assorbente. Anche Ottavio ce l’aveva enorme e sontuoso, come l’aveva spoilerato nella loro chat proibita, trasformando una foto in apparenza volgare in uno scenario di fantasia, sensualità e leggerezza, mostrando come il piacere e le allusioni sessuali possano provenire da ogni contesto, suggerendo un erotismo delicato e mai volgare, e giocando la carta dell’ironia, rifuggendo dalle ire censorie. Tra petting creativo e spintissimo, e sesso orale (che praticò solo Amalia), l’intimo esperimento chimico, tra i due novelli amanti, era riuscito, in modo meraviglioso. Tenerezza, candore, coinvolgimento e magia, per nulla frenetici né deliberati, avevano esordito fin dai primi attimi virtuali, trasudanti di desiderio, come uno chic fil rouge, e avevano tenuto banco come cuore e motore dell’oggettivo misfatto, mentre i due si erano abbandonati a baci piccanti, e a fare l’amore senza penetrarsi, oltre l’aspetto fisico e l’attrazione reciproca, e non senza ironia.

Quella scena, in quel contesto raccontata a parole e mostrata per immagini, era stata recitata come uno spettacolo, rivendicando una propria connotazione artistica, come in un gioco, in un teatro, in una cerimonia coi suoi riti, senza cadere nella monotonia del prevedibile, né nell’oscenità e nella sconcezza, in una brillante panoramica di desiderio e bellezza convulsa. Entrambi, pervasi dalla carica di un eros che si sprigionava in ogni particella, avevano ascoltato e dato seguito ai sogni dei loro corpi, che li aveva sospinti al piacere estremo dell’esplosione orgasmica. Ottavio aveva raggiunto l’effluvio seminale, nonostante quel limite tecnico e oggettivo, che aveva rovinato i piani. E poi, sul letto, fianco a fianco abbracciati, avevano chiacchierato e ridacchiato con fragore, come due adolescenti. Il tutto in un’apparente fisicità e purezza carnale, senza malizia né stereotipi, nell’unico comun denominatore di quell’incredibile sensualità a cui si erano arresi, senza neppure azzardare a combatterla. E si erano piaciuti, oltre l’onirico e il surreale, nella luminosità cangiante di quella stanza, donandosi, ma pretendendo, in un’orbita sperimentale, ignari di quello che avrebbe riservato loro il domani. In una sorta di autentica terapia del benessere, nella sensazione di positive vibes che aveva sdoganato ogni paura, ed eclissato i vincoli formali. Quello che aveva campeggiato come bizzarro era lo spirito laico: nessuno aveva manifestato senso di colpa alcuno, scoperchiando l’evidente vaso di Pandora dell’insoddisfazione e del bigottismo coniugale. Erano fedifraghi, indiscutibile! Libertini e traditori, con scalpore e senza esimenti, privi di timore di essere un giorno censurati, accusati e processati per cattiva condotta, mandati al rogo per aver infranto i voti matrimoniali.

Appena all’esordio, quella relazione aveva manifestato, in modalità peccaminosa, repressione e censura verso l’austerità puritana. Quel primo appuntamento aveva anche assurto a momento di liberazione in cui lei, da donna, e lui, da uomo, avevano non solo preso atto dell’innegabile diritto a provare piacere, ma anche dell’indipendenza di cui si dispone per poterlo rivendicare. E soprattutto, al di là delle dinamiche fisiche, erano felici e intrigati oltre modo. Protagonisti di un’ardita e seducente graphic novel, nel metaforico best seller della loro rinnovata esistenza.

 

Interessante, cosa ne dite?

Buona lettura!