Segnalazione:
Le orche e i cavalli possono essere amici
di
Demetrio Verbaro

Buongiorno lettori,
vi segnalo il romanzo: “Le orche e i cavalli possono essere amici” di Demetrio Verbaro, edito PubMe.

Autore di cui avevo recensito il romanzo Dorian e la leggenda di Atlantide e segnalato i romanzi L’illusione della fenice Jack e Rebecca.

Nato dalla richiesta di una scuola media della città dell’autore di scrivere un romanzo che possa sensibilizzare il fenomeno del bullismo nelle scuole ormai sempre più diffuso.

Biografia:
Demetrio Verbaro nasce a Reggio Calabria il 14/12/1981.

 Ha tre figli Thomas, Riccardo e Dorian.

Artista poliedrico si divide tra la scrittura, la televisione e la recitazione.

“Le orche e i cavalli possono essere amici” è il suo ottavo romanzo

Genere: romanzo narrativa
Editore: PubMe
Data di pubblicazione: 12 maggio 2022
Numero pagine: 124

Sinossi:
Il bullismo è un fenomeno dilagante nel mondo degli adolescenti. Spesso ce ne accorgiamo solo quando è troppo tardi.

Il romanzo ruota attorno a tre personaggi che frequentano la scuola media in un piccolo paese della Valle d’Aosta.

Nicholas, il bullo. Kevin, la vittima. Il terzo personaggio è rappresentato da tutti gli altri compagni, che ridendo e partecipando agli scherzi restando nell’ombra, fomentano l’odio del bullo e umiliano la vittima.

Una storia di perdita e riscatto, di sofferenza e speranza, dove i ruoli si mischiano senza più distinzione tra vittima e carnefice, tra innocente e colpevole.

 

Eccovi anche degli estratti:
«Il rumore circonda la mia anima.

Il rumore si traveste da scuola, famiglia, sport, ma io l’ho

riconosciuto, è il rumore.

Il rumore è fastidioso, frivolo, inutile, povero.

Voglio il nulla, desidero la quiete, bramo il silenzio.

Siamo soltanto delle persone destinate a una fine, con un urlo dentro che nessuno

riuscirà mai a sentire.

 

Il suo sguardo raccontava mille storie,

il suo sguardo raccontava mille ricordi,

il suo sguardo raccontava mille sogni.

 

Cerco una destinazione chiamata felicità,

ma non la vedo.

Cammino a piedi nudi lungo una strada rocciosa,

m’impantano nel fango, è faticoso,

ma cammino ancora.

I miei occhi vagano senza fortuna,

non c’è altro che desolazione,

la destinazione chiamata felicità rimane un miraggio,

ma nel mio cuore continuo ancora a cercare.

 

 

Interessante, cosa ne pensate?

Buona lettura!