Segnalazione:
Oneiros
Un nuovo viaggio
di
Giorgio Donato

Buongiorno lettori,
vi segnalo il romanzo: “Oneiros. Un nuovo viaggio” di Giorgio Donato, edito Bookabook.

Biografia:
Giorgio Donato (Messina, 1978) da sempre ama miscelare la sua passione per i viaggi a quella per la scrittura. Un Nuovo Viaggio è il primo capitolo del ciclo di Oneiros, in cui sono le ambientazioni della sua Sicilia e la miscellanea di culture di cui è intrisa a farla da padrone.

Genere: romanzo epic fantasy
Editore: Bookabook
Mappa: Copyright © Fabio Porfidia – http://www.scrignodicarter.it

Copertina: Lelio Bonaccorso
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2022
Numero pagine: 264

Sinossi:
A Facultas, una sperduta accademia scavata nel fianco di una montagna, il giovane Tiberio passa il suo tempo ad allenarsi svogliatamente con la spada, ma tutto cambia quando nella sua vita entra un misterioso e affascinante personaggio di nome Uilhelm. Infatti, i due vengono presto coinvolti inaspettatamente nell’omicidio dell’assistente del rettore. Qualcuno ha voluto far ricadere i sospetti su di loro, qualcuno che trama nell’ombra, alla ricerca di un antico libro in grado di decidere il destino dei tre regni del Nord, che stanno per essere travolti da un nemico a lungo dimenticato.  Intanto, Cori, una ragazza poco più che adolescente, abbandona la piccola isola su cui ha sempre vissuto per scoprire di più sulla vita del nonno, la cui misteriosa sparizione, avvenuta anni prima, sembra nascondere un segreto sconvolgente.

 

Citazione:
«Se dopo tutto quello che hai passato, sei ancora in cerca di risposte, allora non hai davvero capito in che storia ti trovi.»

 

Vi lascio anche un estratto:
Capitolo 16 Da dove giungono i pensieri

Se la prima traversata era stata inquietante, traghettare nel bel mezzo del Norpelagus andò oltre ogni sua immaginazione. Il cielo era buio in pieno giorno, salvo quando i lampi illuminavano pozzi vorticanti sulle loro teste e il mare, il quale sembrava si rompesse in voragini che inghiottivano le acque o scoppiasse in montagne effi­mere di schiuma che si sgretolavano, trascinate dal vento.

«Draghi! Volano tra le nubi!» aveva urlato uno dei titáctoni prima di correre via.

Lìeri la prese per mano, dolcemente. «Il tuo cuore è pesante» le sussurrò, e poggiò il capo sulla sua spalla.

I suoi compagni di viaggio erano per lo più sottocoperta, ma l’idea di raggiungerli la terrorizzava persino di più che rischiare di essere trascinata in mare da un’onda.

Gli angeli si spostavano con sicurezza sul ponte, come piccole fiammelle nella notte, lucciole che la bufera sembrava ignorare.

E Lìeri era con lei e la teneva per mano; le pareva a tratti che as­sieme volassero nella notte, sopra i tormenti del mondo, sopra gli abissi del tempo.

Una raffica di vento colpì come uno schiaffo la prua, che s’impen­nò e ricadde su un lato, gracchiando. Spruzzi schizzarono indietro e vorticarono su, verso il cielo. Cori allora alzò lo sguardo e vide un grosso occhio aprirsi tra i cumuli, più cupo, e dai bordi rossastri che turbinavano veniva come una voce, un ruggito che scoppiava, qua­si il cielo si stesse strappando. Poi venne un silenzio irreale e im­provviso, in cui le nubi si gonfiarono in un ampio respiro. La mano dell’angelo rinsaldò la presa. «Lo senti? Qualcosa si ridesta da un lungo sonno.» E non appena ebbe detto queste parole, un lampo cor­se dal buco nero illuminando il cielo verso nord, poi un secondo e un terzo, mentre rombi come enormi martelli si abbattevano sul fa­sciame, e a ogni colpo la nave pareva sprofondare sempre più negli abissi. Un altro, poi un altro ancora, i fulmini disegnavano ragnatele nel cielo, stridevano fendendo la notte, lasciavano lucori sinistri tra le nuvole, finché uno, immenso e feroce, si scagliò con forza verso l’orizzonte e per lunghi secondi colpì nel buio, tra bagliori verdastri.

Lìeri scosse il capo e si portò una mano al petto. «Lo senti?» sus­surrò affranta.

Un respiro.

 

Curiosità
Il romanzo inizia con la parola “fine”.

Il racconto si svolge su due piani temporali totalmente contrastanti: in inverno, sui monti, al sud per Tiberio, in estate per Cori, che dovrà attraversare la torrida valle di Nordumbria.

La lingua delle Pietre Nere è il dialetto messinese.

Le Pietre Nere sono ispirate alle isole Eolie.

I due protagonisti del racconto sono essenzialmente all’oscuro delle grandi vicende del mondo, ma i loro effetti ricadranno inesorabilmente sul destino che li attende.

Il racconto non disegna una lotta del bene contro il male. Non è mai chiaro chi siano in effetti gli antagonisti. Un cavaliere di Estinsud accenna ad un fantomatico Triumvirato, ma ai Triumviri sono dedicati solo tre fugaci passaggi, uno per ciascuno di essi: ad inizio, metà e fine del libro.

 

Interessante, cosa ne dite?

Buona lettura!