Segnalazione:
Ralf
di
Maurizio J. Bruno

Buongiorno lettori,
vi segnalo il romanzo: “Ralf” di Maurizio J. Bruno, edito Tabula Fati Editore.

Biografia:
Eccomi qui. Sono un manager dell’industria elettromeccanica italiana, con una irrefrenabile passione per la scrittura e la lettura.

Sono nato nel 1964 a Pinerolo [TO] ma, fino alla laurea, ho passato la mia vita in Campania, tra Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, e Napoli, dove ho frequentato la facoltà di ingegneria elettronica e mi sono laureato col massimo dei voti nel 1991, discutendo una tesi sulla robotica.

I miei studi sono stati quindi rivolti al mondo scientifico e tecnologico, ma la passione per i libri non mi ha mai abbandonato. Già da bambino, mi divertivo con la fantasiosa Walter Dinick, una immaginaria casa editrice produttrice di fumetti, disegnati a mano da me e da mio cugino e poi distribuiti ad amici e conoscenti. Al Liceo nasce poi la mia prima “opera lunga”, un libello ironico in 33 cantiche dal titolo “Lui, himself“, che racconta, in chiave eroica, quasi mistica, le gesta di un mio compagno di classe, facile obiettivo di satire pungenti.

Nel periodo universitario, divento per quasi cinque anni Segretario Generale del SUN, l’associazione degli Studenti Universitari Nocerini, e collaboro con Solonews, un mensile a distribuzione gratuita dell’Agro Nocerino. Per la piccola testata indipendente, scrivo alcuni racconti, diversi articoli e qualche pungente editoriale.

Direttamente sotto l’egida del SUN, poi, curo e realizzo anche diverse edizioni de “La Bussola – Una guida per orientarsi nel mondo universitario“. Grazie all’aiuto di diversi sponsor locali, l’utile vademecum per la scelta della facoltà viene distribuito gratuitamente, e per diversi anni, agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori della cittadina campana.

Tra il 1990 e il 1995, la mia attività letteraria subisce un certo rallentamento. Tra la laurea e la ricerca di un lavoro gratificante, ho soltanto il tempo di scrivere alcuni brevi racconti, mai pubblicati. In questo periodo cambio anche città. Mi trasferisco a Roma, e inizio a lavorare per la OLIVETTI, per la quale mi occupo del progetto dei terminali per la lettura delle schedine per giochi a pronostico le lotterie.

Nel 1996 ricomincio finalmente a scrivere “sul serio” e verso la fine di settembre del 1997 completo il mio primo romanzo, RALF, un thriller tecnologico che, come la mia tesi di laurea, ha per protagonista un piccolo robot.  Qualche mese dopo, raccogliendo le esperienze collezionate nel tentativo di far pubblicare questo mio primo libro, creo il Rifugio degli Esordienti, un sito internet ricco informazioni e strumenti per scrittori dilettanti. Il sito è stato attivo per oltre vent’anni, animato da una redazione di diverse persone, ricevendo oltre 10.000 visite al mese, e diventando ben presto un punto di riferimento fondamentale e insostituibile per moltissimi scrittori esordienti italiani. Nel 2019, avendo ormai assolto il suo compito, ed essendo ormai diventate innumerevoli le possibilità di pubblicazione per gli scrittori esordienti, sia in self-publishing che attraverso le migliaia di case editrici operanti nel nostro Paese, il Rifugio chiude i battenti e cessa la sua attività.

 Il numero di Agosto 1998 della rivista Millionaire pubblica un lungo servizio sulle possibilità offerte dal settore dei libri e dell’editoria in Italia. Il servizio include una breve intervista al sottoscritto, in relazione all’esperienza da me accumulata con l’attività del Rifugio.

 Nel 1998, decido di far partecipare il mio RALF al prestigioso Premio Urania di Mondadori. Incredibilmente la mia opera prima entra nella rosa dei sette finalisti piazzandosi poi, al quarto posto della graduatoria finale. Purtroppo, il gratificante risultato non è sufficiente per la pubblicazione con la grande casa editrice milanese. La pubblicazione di RALF avviene comunque poco dopo grazie alla vittoria di un altro concorso letterario per opere inedite, il “Cercasi Autore“, organizzato dalla casa editrice Taurus di Torino, che pubblica appunto la prima edizione del romanzo.

 Dal Maggio del 1999 inizio a collaborare con la rivista letteraria cartacea TAM TAM edita dalla casa editrice Proposte Editoriali di Roma, dedicandomi principalmente alle interviste ad autori emergenti. Conosco così tra gli altri Luca Masali, vincitore qualche anno prima del Premio Urania col meraviglioso “I biplani di D’Annunzio” e Vincenzo De Falco, anche lui autore giallista per Mondadori. Più o meno nella stesso periodo, altre testate giornalistiche mi chiedono qualche articolo per le proprie pagine, e così diversi articoli con la mia firma compaiono anche su altre testate letterarie, come Prospektiva, e L’Eroe.

 Nella primavera del 2000, l’agenzia letteraria Il Segnalibro mette in cantiere l’ambizioso progetto di una rivista letteraria di qualità: 32 pagine a colori in un bel formato, con articoli che portano le firme di personaggi importanti. Fin dall’inizio, il direttore editoriale della rivista, Bruno Fontana, mi chiede di far parte della Redazione e di partecipare con uno spazio fisso alla struttura del magazine, che prende il nome de Il Laboratorio del Segnalibro. Accetto così di curare per alcuni anni una stimolante rubrica dedicata al rapporto tra il mondo del libro e l’innovazione tecnologica, che diventata presto uno degli spazi fissi più seguiti della rivista.

Ad ottobre 2001 vede la luce il mio secondo romanzo EDEN. Ambientato decisamente in un futuro più lontano del precedente, EDEN viene giudicato da chi ha letto RALF ancora più avvincente e piacevole del precedente. Con EDEN decido di ritentare l’avventura del Concorso Urania di Mondadori, ma ancora una volta pur entrando nella rosa dei finalisti, non riesco a vincere il concorso. Riparto così con nuova grinta alla ricerca di un editore più piccolo, ma affidabile, che voglia affrontare con me la sfida di un mercato difficile.

A gennaio 2002, dopo lunghi mesi di preparazione, riesco a dare vita, insieme ad un’incredibile gruppo collaboratori, chissà perché tutte donne, ad un nuovo, ambizioso progetto. Nasce così DANAE, Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti, un’associazione di scrittori pubblicati ma non ancora famosi, che si interessa in prima persona, grazie al lavoro dei propri Soci, della distribuzione in libreria, della promozione pubblicitaria e della vendita per corrispondenza dei libri dei propri associati. Sin dalla sua nascita, DANAE si impone di accettare nel proprio catalogo soltanto libri che, per contenuto, realizzazione editoriale e prezzo di copertina, saranno in grado di garantire la soddisfazione dei propri lettori. L’ammissione in DANAE di ogni libro è perciò subordinata al superamento di un severo esame da parte di un’apposita commissione esaminatrice. Strumento principe della promozione dei libri del proprio catalogo diventa poi DANAE Magazine, una vera e propria mini-rivista letteraria che viene distribuita gratuitamente nelle librerie servite dalla distribuzione DANAE. Al suo apice, DANAE accoglie nel suo catalogo oltre 200 titoli e serve una rete di una trentina di Librerie, su tutto il territorio nazionale. Anche l’esperienza di DANAE si conclude nel 2019, in funzione della piacevole considerazione che oggi è possibile acquistare il libro di un autore “non ancora famoso” praticamente attraverso tutte le più importanti librerie on-line.

Il 10 Luglio 2002, il quotidiano “L’Unità” pubblica un’intervista al sottoscritto all’interno di un articolo della rubrica Orizzonti.

Negli anni che seguono, fino al 2008, Il Rifugio e DANAE assorbono praticamente tutto il mio tempo libero e mi tengono lontano dal foglio bianco. In questo periodo l’unico frutto letterario della mia scrittura è il saggio “IL FILO D’INCHIOSTRO”, un utile vademecum per gli Scrittori Esordienti firmato da me e dalla prof. Piera Rossotti Pogliano che condivide con me l’avventura del Rifugio e di DANAE, e che condensa in agili pagine i migliori consigli che siamo riusciti a mettere insieme per gli scrittori “non ancora famosi”.

A giugno del 2007, anche la mia carriera professionale nel mondo dell’industria registra un’importante novità, visto che lascio l’OLIVETTI per la SEKO, una dinamica azienda italiana con filiali in tutto il mondo, leader nel settore delle apparecchiature di dosaggio. Per questa azienda, divento infatti prima responsabile dell’area elettronica della Ricerca & Sviluppo, nonché coordinatore di tutti i progetti in corso nei numerosi stabilimenti del gruppo, distribuiti in decine di Paesi del Mondo per poi diventare Manager del Marketing di Prodotto e quindi guidare l’intero processo dello sviluppo dei nuovi prodotti. Ancora una volta, il tempo a disposizione per la scrittura e anche per il Rifugio e DANAE si riduce drasticamente per cedere spazio agli impegni professionali.

Nel 2008, la dinamica casa editrice campana CREATIVA, conosciuta proprio tramite DANAE, decide di pubblicare il mio EDEN nel frattempo rimasto inedito e, quasi contemporaneamente, la UNI Service di Trento, ripubblica RALF, visto che, nel frattempo, la Taurus aveva cessato di esistere.

Nel 2009 mi sposo e ritrovo una grande serenità che stimola, ancora una volta, il mio bisogno di comunicare attraverso la scrittura. Quel foglio bianco torna così a coprirsi di inchiostro, per quanto la metafora cozzi con lo strumento elettronico che utilizzo per scrivere, e che non spreca né carta, né inchiostro. Fatto è che comincia a prender corpo anche il mio terzo romanzo, VELI, decisamente più corposo e più strutturato dei primi due, che unisce la dimensione tecnologica e futuribile dei primi due romanzi ad un’attenta ricerca sul passato storico della Napoli borbonica e del poliedrico personaggio Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, alchimista, scienziato e dominatore indiscusso di quel periodo storico. Completato nel 2012, il romanzo viene presto pubblicato dall’Editore Fabrizio Filios in un’edizione a tiratura limitata, di cui tutte le copie vanno rapidamente esaurite,

Nel 2013, sempre tramite DANAE, entro in contatto con Marco Solfanelli, Direttore Editoriale di Tabula Fati e di Edizioni Solfanelli. Marco è un Editore con la “E” maiuscola e comprende subito le potenzialità dei miei romanzi e, man mano che i vecchi contratti di edizione giungono a scadenza, decide di ripubblicarli uno ad uno, anno dopo anno, in una spettacolare veste editoriale.

Nel 2017 il mio romanzo EDEN, ripubblicato l’anno prima da Solfanelli nella colla Sci-Fi di Tabula Fati, partecipa al prestigioso Premio Vegetti per romanzi editi di Fantascienza. Ancora una volta, finisco nella rosa dei finalisti, sono invitato sul palco della premiazione a San Marino, ma sfioro la vittoria senza raggiungerla.

A partire dal 2019 incremento la mia presenza nei social, mi iscrivo a decine di gruppi letterari e costruisco una specifica pagina Facebook per ciascuno dei tre romanzi dove è possibile leggere on-line il primo capitolo di ognuno dei libri, recensioni, interviste ed entrare in contatto direttamente con me. Nello stesso periodo nasce il mio canale YouTube, che ospita i Book-Trailer dei romanzi, veri e propri mini-film di 2 minuti che catapultano il lettore direttamente nel mio mondo, insieme a presentazioni, interviste, partecipazioni a trasmissioni e video recensioni.

A Ottobre 2021 è RALF, il mio primo romanzo, a darmi inaspettatamente una nuova, bellissima soddisfazione. Pubblicato l’anno prima in una nuova stesura e con una nuova veste editoriale da Tabula Fati, il romanzo viene prima proposto dai soci della World SF Italia, l’Associazione degli Scrittori di Fantascienza Italiani nella rosa dei tre finalisti candidati al Premio Vegetti 2021, e viene poi votato da una prestigiosa giuria come MIGLIOR ROMANZO DI FANTASCIENZA ITALIANO DEL 2021.

Riferimenti:

La pagina Facebook di MJB:            https://www.facebook.com/profile.php?id=100000508762725

La pagina Facebook di RALF:         https://www.facebook.com/RALF.di.MJB

La pagina Facebook di EDEN:         https://www.facebook.com/EDEN.di.MJB

La pagina Facebook di VELI:          https://www.facebook.com/VELI.di.MJB

Il canale YouTube “I Libri di MJB”: https://www.youtube.com/channel/UCnyxQEGudH8-yw1FuNDksfw

 

PRESENTAZIONE
L’uomo si interroga da sempre sul senso della vita e sul confine che divide il mondo degli oggetti, o delle macchine, da quello degli esseri viventi, e l’idea di poter dar vita a qualcosa di inanimato, dai tempi del mostro di Frankenstein a quelli dei replicanti di Blade Runner, ci ha sempre affascinato. Ma è difficile pensare che fantascientifiche considerazioni di questo tipo possano essere associate a delle ricerche concrete e, apparentemente puramente accademiche, portate avanti all’interno di due laboratori di ricerca universitari, uno in Italia e uno negli States.

Eppure è proprio questa la base di questo avvincente romanzo di Maurizio J. Bruno, o MJB se preferite. Una trama sostenuta da un ritmo veloce e incalzante, con vicende e situazioni tipiche di una spy-story, ma che mostra anche una grande attenzione alla psicologia dei personaggi, quasi come se la storia, appassionante e coinvolgente, non fosse altro che l’occasione per l’autore di raccontarci i delicati rapporti di coppia tra i due giovani protagonisti principali del romanzo.

Da un punto di vista narrativo, la storia racconta due vicende parallele che si svolgono in due diverse università, una in Italia ed una negli Stati Uniti, legate tra loro dal comune denominatore delle ricerche sull’intelligenza artificiale. Entrambi i gruppi di ricerca svolgono infatti, all’insaputa l’uno dell’altro, esperimenti sull’AI, sebbene applicata a settori diversi: la robotica in Italia e qualcosa di simile alla realtà virtuale in America. RALF è appunto in nome del piccolo robot realizzato in Italia dal giovane ingegnere Marco Ranieri.

La sparizione di preziose informazioni dal laboratorio italiano, e il sabotaggio del centro di calcolo statunitense rivelano improvvisamente ad entrambi i gruppi di ricercatori l’inaspettato interesse di misteriosi individui per i loro esperimenti, apparentemente innocui e puramente accademici.

Solo in un secondo tempo si capirà che sono addirittura due le organizzazioni segrete che si interessano a queste ricerche: anche se per motivi diversi, entrambi i gruppi sono infatti convinti che il grosso impulso che questi studi potrebbero dare alle ricerche sull’Intelligenza Artificiale possa portare rapidamente alla creazione di entità così realistiche da poter essere considerate una vera e propria forma di vita. Dopotutto un piccolo robot in grado di cercarsi da solo l’energia di cui ha bisogno per sopravvivere ed un centinaio di bot virtuali in grado di chattare con un essere umano senza che questi riesca a rendersi conto che non sta parlando con un suo simile ma con un software intelligente, non sono forse da considerarsi vivi?

Le due organizzazioni ritengono che se i risultati di queste ricerche diventassero di dominio pubblico, questi cambierebbero il sentire comune della gente e dell’opinione pubblica, e le autorità internazionali sarebbero costrette a proteggere e preservare le nuove forme di vita nate da queste ricerche, e a regolamentare quindi l’utilizzo di queste tecnologie, limitandone fortemente l’uso a scopo militare come già avvenuto in passato per la biogenetica e per simili discipline. È proprio la convinzione che da queste ricerche possa nascere una nuova morale, la cosiddetta Cyber-etica, a spingere questi fanatici a sabotare le ricerche da un lato, e ad impadronirsi dei risultati raccolti dall’altro.

Ma se uno di questi due gruppi è uno dei soliti gruppi terroristici mediorientali alla ricerca di una nuova arma, ai quali ci hanno da sempre abituato gli Action-Book americani, la sorprendente novità del romanzo sta nel fatto che a questi stessi studi sia interessata anche un’altra, insolita, organizzazione segreta denominata HOPE, Hidden Organization for the Peace on the Earth, che non si prefigge affatto lo scontato obiettivo del dominio del mondo, quanto invece l’apparentemente più nobile missione di favorire diffusione della Pace sul nostro pianeta.

Ma il bene non sta mai tutto da una parte, e il lettore scoprirà ben presto che la fantomatica HOPE non è mossa da istinti propriamente umanitari e benefici, ma da interessi economici molto meno filantropici. L’organizzazione è stata infatti voluta e costruita a tavolino da un manipolo di potenti industriali di tutto il mondo, produttori di frigoriferi, telefonini, televisori e altri beni di consumo, con l’obiettivo di creare e mantenere un clima mondiale favorevole al diffondersi del modello consumistico occidentale, e ad aumentare così i propri mercati, che possono prendere piede soltanto laddove regnano pace e tranquillità e soprattutto benessere.

Ed è in questo contesto di intrighi internazionali che si trovano improvvisamente catapultati Marco, la sua compagna Lisa, e i loro amici italiani e, contemporaneamente, anche Mark Schwartz e i suoi colleghi americani, dall’altra parte dell’oceano. Una trama appassionante che diventa però, come dicevamo, anche l’occasione per raccontare la complicata vita di coppia di Marco e Lisa che cercano, non senza qualche difficoltà, di far convivere le loro forti e differenti personalità col sentimento che li lega e con la caparbietà di entrambi, che li spinge a non rinunciare alle loro abitudini, al loro modo di essere, alle loro convinzioni e alle loro aspirazioni, neppure in nome del loro amore.

Chi vincerà? HOPE, i terroristi, o i ricercatori? L’amore oppure la libertà? Il cuore o la testa?

Beh, per saperlo non vi resta che da leggere il romanzo!

Un romanzo che guarda al futuro prossimo, e ci propone fin da oggi interrogativi coi quali, forse, domani dovremo confrontarci davvero.

Per cui, mettetevi comodi, e ascoltate questa storia…

Genere: romanzo fantascienza
Editore: Tabula Fati Editore
Data di pubblicazione: 10 aprile 2020
Numero pagine: 256

Sinossi:
Un gruppo di ricerca universitaria statunitense è interessato ad approfondire gli studi di Marco Ranieri, giovane e brillante ricercatore italiano, che ha dato vita a Ralf, un piccolo robot autosufficiente, in grado di utilizzare diverse fonti di energia per alimentarsi. L’università americana intende confrontare i dati del progetto italiano con quelli di una ricerca sull’intelligenza artificiale in corso oltre oceano, dove un centinaio di computer sono stati programmati in modo da rispondere autonomamente in chat, in maniera così convincente da illudere i propri interlocutori di essere in contatto con persone in carne e ossa. Alla vigilia della partenza di Marco per gli Stati Uniti, entrambi i progetti vengono compromessi: l’intero lavoro che ha portato alla realizzazione di Ralf, viene sottratto dal laboratorio italiano, mentre un potente virus infetta i calcolatori statunitensi. Ma chi sta sabotando i progressi tecnologici sull’intelligenza artificiale? E soprattutto, perché? “Ralf” è un romanzo che si sottrae a un’univoca definizione. Mentre infatti la storia evolve attraverso le strutture tipiche della fantascienza e del thriller, la narrazione non tralascia i normali aspetti di una vita quotidiana fatta di sentimenti, imprevisti, debolezze e ripensamenti. In “Ralf”, l’autore mostra al lettore le incertezze di un futuro prevalentemente tecnologico, senza però demonizzarlo e guardando anzi con fiducia alle capacità dell’essere umano.


RALF è un’avventura tecnologica ambientata in un futuro molto vicino all’interno di laboratori di ricerca universitari. Sebbene la trama sia sostenuta da un ritmo veloce e incalzante, con vicende e situazioni tipiche di una spy-story, le teorie scientifiche alla base del libro, lo rendono a tutti gli effetti un romanzo di fantascienza, anche se un po’ insolito a causa di una grande attenzione alla psicologia dei personaggi.

Da un punto di vista narrativo, la storia racconta due vicende parallele che si svolgono in due diverse università, una in Italia ed una negli Stati Uniti, legate tra loro da un comune denominatore. Entrambi i gruppi di ricerca svolgono infatti, all’insaputa l’uno dell’altro, esperimenti sull’Intelligenza Artificiale, anche se applicata a settori diversi: la robotica in Italia e qualcosa di simile alla realtà virtuale in America. RALF è appunto in nome del piccolo robot realizzato in Italia dal giovane ingegnere Marco Ranieri.

La sparizione di preziose informazioni dal laboratorio italiano, e il sabotaggio del centro di calcolo statunitense rivelano improvvisamente ai giovani studiosi l’inaspettato interesse di misteriosi individui per i loro esperimenti, apparentemente innocui e puramente accademici. Più in là si capirà che sono addirittura due le organizzazioni segrete che si interessano di queste ricerche: anche se per motivi diversi, entrambi i gruppi sono infatti convinti che il grosso impulso che questi studi potrebbero dare alle ricerche sull’Intelligenza Artificiale possa portare rapidamente alla creazione di entità così realistiche da poter essere considerate una vera e propria forma di vita. Dopotutto un piccolo robot in grado di cercarsi da solo l’energia di cui ha bisogno per sopravvivere ed un centinaio di bot virtuali in grado di chattare con un essere umano senza che questi riesca a rendersi conto che non sta parlando con un suo simile ma con un software intelligente, non sono forse da considerarsi vivi?

I due gruppi ritengono che se queste convinzioni diventassero il sentire comune della gente e dell’opinione pubblica, le autorità internazionali sarebbero costrette a proteggere e preservare le nuove forme di vita nate da queste ricerche, e a regolamentare quindi l’utilizzo di queste tecnologie, limitandone fortemente l’uso a scopo militare come già avvenuto in passato per la biogenetica e per simili discipline. È proprio la convinzione che da queste ricerche possa nascere una nuova morale, la cosiddetta Cyber-etica, a spingere questi fanatici a sabotare le ricerche da un lato, e ad impadronirsi dei risultati raccolti dall’altro.

Ma se uno di questi due gruppi è uno dei soliti gruppi terroristici alla ricerca di una nuova arma, ai quali ci hanno abituato da sempre gli Action-Book americani, la novità del romanzo sta nel fatto che a questi studi sia interessata anche un’insolita e quanto meno sorprendente organizzazione segreta denominata HOPE, Hidden Organization for the Peace on the Earth, che non si prefigge lo scontato obiettivo del dominio del mondo, quanto invece la apparentemente più nobile missione di favorire diffusione della Pace sul nostro pianeta. Ma il bene non sta mai tutto da una parte, e il lettore scoprirà ben presto che la fantomatica HOPE non è mossa da istinti propriamente umanitari e benefici, ma da interessi economici molto meno filantropici. L’organizzazione è stata infatti voluta e costruita a tavolino da un manipolo di potenti industriali di tutto il mondo, produttori di frigoriferi, telefonini, televisori e altri beni di consumo, con l’obiettivo di creare e mantenere un clima mondiale favorevole al diffondersi del modello consumistico occidentale, e ad aumentare così i propri mercati, che possono prendere piede soltanto laddove regnano pace e tranquillità e soprattutto benessere.

E’ in questo contesto di intrighi internazionali che si trovano improvvisamente catapultati Marco, la sua compagna Lisa, e i loro amici italiani e, contemporaneamente, è in una situazione molto simile che si trovano anche Mark Schwartz e i suoi colleghi americani, dall’altra parte dell’oceano. Una trama appassionante che diventa però anche l’occasione per raccontare la complicata vita di coppia di Marco e Lisa che cercano, non senza qualche difficoltà, di far convivere le loro forti e differenti personalità col sentimento che li lega e con la caparbietà di entrambi, che li spinge a non rinunciare alle loro abitudini, alle loro convinzioni e alle loro aspirazioni, neppure in nome del loro amore.

Chi vincerà? HOPE, i terroristi, o i ricercatori? L’amore oppure la ragione?

Beh, per saperlo non vi resta che da leggere il romanzo!

Un romanzo che guarda al futuro prossimo, e ci propone fin da oggi interrogativi coi quali, forse, domani dovremo confrontarci davvero.

 

Interessante, non trovate?

Buona lettura!