Segnalazione:
SESSO CHIESA STREGHE
una storia vecchia e nuova di femminicidi
di
MARIA MANTELLO

Buongiorno lettori,
per Fefè Editore vi segnalo il saggio: “SESSO CHIESA STREGHE una storia vecchia e nuova di femminicidi” di MARIA MANTELLO.

Biografia:
MARIA MANTELLO Vive a Roma, di formazione filosofica e storica, è giornalista e saggista. Scrive per Micromega e L’Idée Libre. Ha scritto per ed era nel Comitato scientifico di Lettera Internazionale. Ha scritto saggi su Giordano Bruno, psicologia della religione, Ernesto Nathan, le radici dell’antisemitismo, la condizione della donna e la lotta ai pregiudizi, sull’etica laica. Dirige il periodico culturale Libero Pensiero.

Genere: saggio
Editore: Fefè Editore
Data di pubblicazione: 23 maggio 2022
Numero pagine: 226

Sinossi:
Modelli patriarcali sedimentati per secoli e accettati nell’abitudine, creano quell’omertosa solidarietà sociale su cui la Chiesa, storicamente, ha costruito un sistema. Con la sessualità ridotta a pulsione/peccato da inibire contro la tentazione della creatura donna, ha creato anche fertile terreno per una sorta di operazione di sterminio: la caccia alle streghe. Il libro ricostruisce nei dettagli questa storia e sottolinea come la dogmatica cattolica, proponendo il modello di donna costruito sul mito mariano, lo usa anche come baluardo contro i cambiamenti rivoluzionari della storia sociale e politica, di ieri e di oggi.

Scrive l’Autrice nell’introduzione: «Esiste storicamente una tradizione sessuofobico-misogina di matrice cattolica che ha inciso a tal punto le coscienze con stereotipi e pregiudizi reiterati per secoli, tanto da riaffiorare ancora oggi nonostante i processi d’emancipazione ottenuti dall’universo donna. Si pensi solo alla persistenza del vecchio adagio «chi dice donna dice danno», che risale a s. Girolamo, l’illustre padre della Chiesa che preferì evirarsi per non cadere in tentazione. Oppure alla misoginia “naturalistica” di s. Tommaso d’Aquino che nella sua Somma della Teologia definiva la donna: «deficiente di qualcosa», «un maschio mancato». O ancora a queste altre “misericordiose” amenità di chierici-pilasto della teologia cattolica: S. Paolo: «l’uomo è il capo della donna», «la donna deve stare soggetta al marito in tutto», «la donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Perché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio»; S. Agostino: «nulla allontana di più dalle vette dello spirito dell’uomo che le carezze della donna»; s. Alberto Magno: «La donna […] quello che non riesce ad ottenere da sola, cerca di raggiungerlo con la falsità e con inganni demoniaci […] l’uomo si deve guardare da ogni donna, come da un serpente velenoso e da un demonio cornuto». Questo libro evidenzia come la Chiesa cattolica abbia contribuito con imposizioni e visioni dogmatiche a produrre il modello sociale per il controllo della donna, creando anche il fertile terreno per una vera e propria operazione di sterminio: la lucida follia della caccia alle streghe contro la discendente di Eva, la creatura imperfetta, la facile porta del demonio, come teologi e santi inquisitori propugnavano si credesse. Un’operazione femminicida che nelle “streghe” assassinava le donne ribelli al sacralizzato modello patriarcale. Erano erbarie, medichesse, speziarie, levatrici, ricercatissime per le loro cure. Erano le “buone fate”, che potevano cambiare il fato, il destino… Quindi pericolose concorrenti per la Chiesa dei “miracoli” che, proprio le loro conoscenze farmaceutiche, le percepiva anche di intralcio alla rassegnata accettazione della sofferenza per il «corpo-peccato», cardine dell’ideologia cattolica per la conquista dell’immaginifico cielo».

 

 

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Buona lettura!