Segnalazione:

Storia del jazz

Una prospettiva globale

di

Stefano Zenni



Buongiorno lettori,

per Stampa Alternativa vi segnalo il saggio Storia del jazz. Una prospettiva globale” di Stefano Zenni.


Questo testo è la più ricca e completa storia del jazz mai pubblicata in italiano. Le vicende musicali vi sono narrate nell’abbraccio fra Stati Uniti ed Europa, America Latina e India, Giappone e Russia, gettando luce sulle complesse relazioni culturali e artistiche dell’espansione musicale afroamericana tra il XVI e il XXI secolo.

Biografia:
Stefano Zenni (Chieti, 1962), tra i maggiori musicologi di jazz in Europa, è presidente della SidMA – Società Italiana di Musicologia Afroamericana –, vicedirettore del Center for Black Music Research/Europe, direttore della rivista di studi Ring Shout ed editor per il jazz del Giornale della Musica. Insegna Storia del Jazz e delle Musiche Afroamericane presso i conservatori di Bologna, Pescara, Pesaro, e Analisi delle Forme presso Siena Jazz. Oltre a dirigere i seminari di Chieti in Jazz, è direttore artistico (dal 1998) della rassegna Metastasio Jazz a Prato. Candidato ai Grammy Awards per le migliori note di copertina, collabora con Rai Radio3, e ha già pubblicato – sempre per Stampa Alternativa – volumi su Louis Armstrong, Herbie Hancock e Charles Mingus, oltre a I segreti del jazz. Una guida all’ascolto.

 


Genere: saggio

Editore: Stampa Alternativa

Data di pubblicazione: 2012

Numero pagine: 608






Sinossi:

Questo testo è la più ricca e completa storia del jazz mai pubblicata in italiano. Le vicende musicali vi sono narrate nell’abbraccio fra Stati Uniti ed Europa, America Latina e India, Giappone e Russia, gettando luce sulle complesse relazioni culturali e artistiche dell’espansione musicale afroamericana tra il xvi e il xxi secolo. E la musica è vista anche nelle sue connessioni con gli stili di danza, i diversi ambienti (club, sale da ballo, teatri), le condizioni professionali (il ruolo di produttori e manager, le regole del music business) e i movimenti politici, in un’indagine globale e profonda. Soprattutto, centinaia di capolavori del jazz vengono offerti alla comprensione del lettore sulla base di robuste fondamenta musicologiche, con una prosa rilassata e avvincente.

 

Emerge una prospettiva polistilistica, che si avvale delle metodologie più avanzate; una visione inedita che include le relazioni fra individui, i movimenti geografici – le migrazioni intercontinentali come le microdinamiche urbane – e gli intrecci fra generi, senza trascurare i rapporti fra jazz e musica classica, tra improvvisazione e scrittura.

 

Rovesciando i cliché consueti, l’autore inaugura così un nuovo paradigma narrativo, usando innovativamente rimandi grafici agli ascolti, diagrammi di ausilio all’analisi delle composizioni, illustrazioni e mappe che esaltano il taglio geografico del racconto.

 

Un’indispensabile integrazione al precedente e pluripremiato volume dello stesso autore, I segreti del jazz: uno dei più apprezzati successi editoriali del settore.

 

Interessante, non trovate?
 

Buona lettura!