Sempre si impara
#4
Generi letterari
(2° parte)

Buongiorno lettori,
eccomi con una nuova puntata della rubrica sempre si impara.
Se non la conoscete in questa rubrica rispondo a domande tecniche sul mondo dei libri e sul mondo dei blog.

Continuiamo a parlare dei generi letterari, in quanto come vi avevo già detto, essendo un argomento molto ampio ho deciso di dividerlo in vari post.

Oggi parliamo di un genere ampissimo, di cui il romanzo scientifico era il suo anticipatore… parliamo quindi della fantascienza (chiamata anche Sci-Fi dall’inglese Science Fiction).

La fantascienza riguarda quando il tema centrale dell’opera è l’impatto di una scienza e/o una tecnologia – reale o immaginaria – sulla società e sull’individuo. I personaggi, oltre che esseri umani, possono essere alienirobotcyborgmostri o mutanti; la storia può essere ambientata nel passato, nel presente o, più frequentemente, nel futuro.

Come sotto genere troviamo la fantascienza tecnologica (o anche fantascienza hard): caratterizzata dall’enfasi per il dettaglio scientifico o tecnico, o per l’accuratezza scientifica, o da entrambi. Le storie di fantascienza hard si focalizzano sulle scienze naturali e sullo sviluppo tecnologico.

Questo sotto genere ha a sua volta molti sottogeneri, partiamo con il cyberpunk: tratta di scienze avanzate, come l’information technology e la cibernetica, accoppiate con un certo grado di ribellione o cambiamento radicale nell’ordine socialeLe storie cyberpunk sono ambientate generalmente in un futuro prossimo, un mondo decadente e ipertecnologico fortemente distopico, dominato da grandi multinazionali. I protagonisti sono in genere hacker e disadattati, in costante fuga dalla cupa realtà, che trovano la loro ragion d’essere in un mondo virtuale parallelo, il cyberspazio, teatro delle loro battaglie.

Anche cyberpunk ha molti sottogeneri, qui di seguito elencati:

  • Post-cyberpunk: concentra l’attenzione sugli sviluppi tecnologici in società di un futuro prossimo e si esaminano frequentemente gli effetti sociali causati dalla diffusione dei mezzi di comunicazione, dall’ingegneria genetica e/o dalla nanotecnologia. A differenza del cyberpunk “classico”, i protagonisti delle opere agiscono per migliorare la società, o almeno proteggere lo status quo da un ulteriore degrado.
  • Biopunk: utilizza elementi della letteratura gialla hard-boiled, dei film noir e degli anime giapponesi in prosa postmoderna. Descrive il lato nichilistico e sotterraneo della società biotecnologica che ha iniziato a evolversi nel primo decennio del XXI secolo.
  • Nanopunk: descrive società (umane del futuro o aliene) basate più o meno massicciamente sulla nanotecnologia e sui materiali e i prodotti realizzati servendosi di questa nuova forma di tecnologia. Come risultato, le società di questo genere appaiono spesso molto differenti da quelle che siamo abituati a conoscere oggigiorno.
  • Clockpunksi riferisce a storie di fantascienza ambientate in un mondo rinascimentale dove le invenzioni di Leonardo da Vinci sono state non solo costruite e usate, ma anche migliorate.
  • Atompunk: definizione delle opere accostabili al cyberpunk e spesso ambientate in un’epoca pre digitale, dal 1945 al 1965 (anche se il sottogenere non è necessariamente legato a quel periodo) caratterizzata dall’uso dell’energia atomica, dall’esplorazione spaziale e dalla paranoia anticomunista negli Stati Uniti. Spesso l’ambientazione è post apocalittica.
  • Stonepunktutte quelle storie che presentano una tecnologia retrofuturistica e anacronistica ispirata a quella neolitica.
  • Steampunk: introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica, spesso il XIX secolo. Le storie steampunk descrivono un mondo anacronistico (a volte un’ucronìa) in cui tecnologia e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (steam in inglese) e l’energia elettrica torna a essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo capace di ogni progresso e meraviglia; dove i computer sono completamente meccanici, o enormi apparati magnetici sono in grado di modificare l’orbita della Luna. Un modo per descrivere l’atmosfera steampunk è riassunto nello slogan “come sarebbe stato il passato se il futuro fosse arrivato prima“.
  • Dieselpunk: riferibile alle opere di immaginazione ispirate ai pulp magazine della metà del Novecento ed è ambientato in un mondo analogo allo steampunk, benché specificamente caratterizzato dall’ascesa del potere del petrolio e dalla percezione tecnocratica, incorporando elementi neo-noir e condividendo temi più con il cyberpunk che con lo steampunk.
  • Decopunk: molto similare allo Steampunk, ma con delle differenze, la prima è sul piano stilistico (si rifà all’Art Deco e allo Streamline Moderno invece che all’estetica vittoriana) e la seconda è sul piano temporale, in quanto le opere sono solitamente ambientate tra il 1920 e il 1950 invece che nel XIX secolo. A differenza dello steampunk la tecnologia del decopunk solitamente si avvale anche di aspetti del biopunk per quanto riguarda la vita organica.
  • Swordpunk: raffigura una società altamente tecnologica in cui le questioni sociali rimangono stagnanti nel medioevo. Uno scenario dove coesistono regni feudali e combattimenti con la spada con ricombinazione genetica, intelligenza artificiale e simili.
  • Sandalpunk: si riferisce all’alterazione ucronico / fantascientifica di epoche storiche che vanno indicativamente dall’Antica Grecia all’Antica Roma, fino al periodo tardo-imperiale, e comunque prima del medioevo. Come in tutti i filoni del “-punk”, le storie sandalpunk presentano tecnologie ed elementi anacronistici che alterano – parzialmente o totalmente – lo scenario storico in questione, così come noi lo conosciamo.
  • Nowpunk: applicato alla fiction contemporanea ambientata nel periodo di tempo che va dagli anni successivi alla Guerra Fredda fino a oggi.
  • Steelpunk: si concentra sulle tecnologie che hanno avuto il loro periodo di massimo splendore nel tardo ventesimo secolo. Lo Steelpunk è caratterizzato dall’hardware e non dal software, dal mondo reale senza mondi virtuali, dalla megatecnologia e non dalla nanotecnologia.
  • Raypunksi occupa di scenari, tecnologie, esseri o ambienti, molto diversi da tutto ciò che conosciamo o che siano scientificamente possibili sulla Terra. Copre il surrealismo spaziale, i mondi paralleli, l’arte aliena, la psichedelia tecnologica, la “scienza” non standard, la realtà alternativa o distorta e così via.
  • Dreampunk: lega la tecnologia (cyberpunk o steampunk) con il mondo dell’inconscio dando anche ampio spazio all’esoterismo e alla psiche. Nel Dreampunk si fa spesso uso dell’alchimia, della psicoanalisi, dell’occulto e dei riti sciamanici.

Tornando ai sottogeneri della fantascienza tecnologia abbiamo la space operafantascienza ambientata tipicamente nello spazio esterno, caratterizzata dall’avventura romantica e spesso melodrammatica, con viaggi interstellari e non di rado battaglie spaziali in immensi universi, spesso dominati da imperi galattici.La space opera ha i seguenti sottogeneri:

  • Space opera militare o fantascienza militarela storia ruota attorno a un conflitto armato interplanetario. Il protagonista è in genere un soldato e vi sono descrizioni di tecnologie militari avveniristiche.
  • Space westernstoria ambientata nel vecchio West ottocentesco – o in un mondo simile – in cui è presente tecnologia moderna o futura. L’anacronismo tecnologico di queste storie è giustificato in vario modo: potrebbe essersi verificata una rivoluzione industriale/tecnologica prima che altrove, oppure è stata importata una tecnologia da un altro tempo o luogo, o ancora si tratta uno scenario post apocalittico in cui sono rimasti intatti solo alcuni elementi tecnologici. Il genere si sovrappone spesso con lo steampunk e a volte con l’ucronia.
  • Xenofiction: ambientate tra specie (reali o immaginarie) o culture considerevolmente diverse dall’umanità o dalla società umana, come ad esempio ipotetiche culture extraterrestri. Queste storie vengono generalmente narrate dal punto di vista dell’alieno.

Altri sottogeneri della fantascienza tecnologica sono lapocalittico e il post-apocalittico.
La fantascienza apocalittica è incentrata sull’imminente fine del mondo o della civiltà, a causa di guerre nucleari, pandemie, o qualche genere di disastro naturale o artificiale.

Un sottogruppo del genere apocalittico è rappresentato dal filone catastrofista, che sviluppa la tematica tipicamente del disastro naturale o provocato dall’uomo e della relazione con esso, fino a spingersi talvolta alla possibile scomparsa del genere umano sulla Terra.

La fantascienza post apocalittica è invece ambientata in un mondo (o civiltà) già devastato da una catastrofe. L’ambientazione temporale può essere immediatamente successiva la catastrofe, focalizzandosi sui viaggi o sulla psicologia dei sopravvissuti, o considerevolmente posteriore, comprendendo spesso il tema della perdita della memoria storica, per cui ci si è dimenticati dell’esistenza di una civiltà precatastrofe o la sua storia è divenuta leggenda o mito. La civiltà perduta possedeva in genere un elevato sviluppo scientifico-tecnologico e poteva anche essere una civiltà basata sullo spazio.

Icosy catastrophe è un sottogenere della fantascienza post apocalittica, tipica degli scrittori britannici del dopoguerra, in cui la civiltà finisce e tutti sono uccisi tranne i personaggi principali, che sopravvivono relativamente incolumi e vengono liberati dai vincoli precedenti della civiltà.

Sempre come sottogenere della fantascienza tecnologica abbiamo ancora il planetary romance e lo sword and planet.
Il planetary romance è una storia ambienta su un pianeta diverso dalla Terra e come tema generale si concentra sull’esplorazione e la scoperta delle meraviglie di questo pianeta esotico e spesso primitivo, che presenta caratteristiche fisiche, florafauna e culture distintive. Alcune storie sono ambientate in un futuro in cui il viaggio interplanetario è un’esperienza comune; altre invece – in particolare i primi esempi del genere – invocano tappeti volantiproiezioni astrali o altri mezzi immaginari come espediente narrativo per raggiungere l’altro pianeta.
La denominazione sword and planet indica un filone essenzialmente di un genere statico, “rétro“, che punta a riprodurre più che altro lo stesso tipo di storia, con agili variazioni all’interno di una formula d’insieme.

Abbiamo poi il tema dei viaggi nel tempo (sottogenere talvolta presente anche in contesti fantasy o fantastici) .
Il viaggio oltre che nel tempo a volte può svolgersi anche nello spazio e può avvenire con vari mezzi, tra cui: apposite macchine del tempo, rotazione a elevata Velocità, Wormholepassaggio nel campo gravitazionale di corpi celesti, eventi non meglio precisati legati a fenomeni associati a energia, eccetera.

Si ha ancora la New Wave  dove gli autori del genere introdussero nelle loro opere di fantascienza varie tecniche usate nella letteratura mainstream (cioè la letteratura che non rientra in specifiche caratterizzazioni di genere).

Infine abbiamo l’edisonata che è un filone di storie di narrativa popolare prevalentemente americana per ragazzi, che hanno come eroe protagonista un giovane, coraggioso e geniale inventore – generalmente ricalcato sulla figura pubblica di Thomas Alva Edison – e le sue straordinarie invenzioni, che utilizza per sconfiggere gli avversari, viaggiare per terre inesplorate o salvare il mondo.

La fantascienza in senso generale, oltre a dividersi in fantascienza tecnologica si divide anche in fantascienza soft e, come il suo complementare opposto fantascienza hard, è un termine descrittivo che indica il ruolo e la natura del contenuto della scienza in una storia fantascientifica, ma indica la fantascienza non basata su ingegneria o “scienze dure” (per esempio fisicaastronomia o chimica), ma sulle “scienze molli” o “soft” e in particolare sulle scienze sociali (antropologiasociologiapsicologiascienze politiche, e così via).
Questo genere è più interessato a personaggi, società o altre idee speculative e temi che non siano legati in modo centrale alle speculazioni scientifiche o ingegneristiche.
La fantascienza soft ambienta spesso le sue storie nel prossimo futuro e dimostra più interesse per lo “spazio interno”.

La fantascienza in senso generale, oltre a dividersi in fantascienza tecnologica si divide anche il fantapolitica. Si tratta di un filone narrativo che si concentra nel descrivere un sistema politico o una situazione politica ipotetici, ambientati spesso in un futuro prossimo.

Della fantapolitica distinguiamo:

  • utopia: è un assetto politico, sociale e religioso che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come ideale e come modello.
  • distopia o antiutopiapseudo-utopiautopia negativa o cacotopia: è una descrizione o rappresentazione di uno stato di cose futuro che, in contrapposizione all’utopia, presenta situazioni e sviluppi sociali, politici e tecnologici altamente negativi; in genere indica un’ipotetica società (spesso collocata nel futuro) nella quale alcune tendenze sociali, politiche e tecnologiche percepite come negative o pericolose sono portate al loro limite estremo.

Come accade in tutti i generi, due o più generi narrativi si possono mescolare tra loro, così abbiamo per esempio il thriller tecnologico o techno-thriller che è una contaminazione di fantascienza, thriller e spionaggio (spesso militare), in cui l’avventura dei protagonisti si mescola ad attente spiegazioni scientifiche, a cui viene dato molto spazio e che servono alla trama per sviluppare l’azione in corso. Differentemente dalle opere della fantascienza classica, il thriller tecnologico è di norma ambientato nel presente (o al massimo in un futuro estremamente prossimo) e la tecnologia che descrive non è immaginaria, quanto piuttosto un potenziale sviluppo – spesso drammatico, a volte potenzialmente apocalittico – di una tecnologia già esistente. Si tratta spesso di tecnologie belliche, come armi biologiche.

Se la fantascienza viene mischiata con l’horror abbiamo l’horror fantascientifico o fanta-horror, caratterizzato da elementi caratteristici del genere horror e di quelli fantascientifici, che combinati possono produrre una trama fantascientifica dai toni orridi o una storia d’orrore con spunti tipici del cinema di fantascienza.

Si ha la fantascienza gotica con la fusione dei temi gotici.

La fantascienza pulp nasce con la mescolanza alle riviste pulp (anni venti-trenta).

La fantascienza umoristica è un filone a cui possono essere ricondotte quelle storie che rivisitano i temi classici del genere fantascientifico in chiave umoristicaparodica o satirica.

Il fantaspionaggio o fanta-spionaggio è un ramo narrativo di storie di spionaggio che sconfinano nella fantascienza, grazie all’uso di armi o tecnologie avveniristiche, scenari apocalittici come piani per il dominio del pianeta, oppure per l’ambientazione collocata nel futuro.

Un altro ramo della fantascienza è il Mondo perduto, un filone avventuroso fantastico-fantascientifico popolare tra fine Ottocento e inizio Novecento. Il tema riguarda la scoperta di un luogo remoto e inesplorato rimasto “fuori dal tempo”, tagliato fuori dal resto del mondo conosciuto conservando straordinarie caratteristiche arcaiche o del tutto anacronistiche grazie al proprio isolamento. I “mondi perduti” sono luoghi esotici per eccellenza: città collocate nelle profonde cavità della Terra o antiche civiltà celate nella giungla, isole lontane o vallate inaccessibili che preservano un frammento di passato, dove talvolta sopravvivono dinosaurirettili preistorici e mostri giganteschi.

Un ibrido con il fantasy è la science fantasy, quindi storie che presentano elementi fantastici, con sfumature magiche e fantastiche che la fantascienza non ha.

Di questo genere possiamo avere i seguenti sottogeneri:

  • La Terra morente si caratterizza dalla fantascienza poiché l’universo usato non è compatibile con essa.
  • La magic science è una storia dove la magia ha sostituito la tecnologia. Queste storie uniscono elementi antichi, come le spade, con elementi di alta tecnologia, come le macchine volanti.
  • Il fantawestern, quando la fantascienza si mescola al western.

Il new weird è un sottogenere della narrativa fantastica, soprattutto fantasy, sviluppatosi a partire dagli anni novanta. Si caratterizza per la presenza di elementi fantasy (come la magia) mischiati con altri fantascientifici (come la tecnologia retrofuturistica o futuristica) e horror (come le atmosfere tetre) più o meno forti a seconda dell’opera, per l'”abbandonarsi al bizzarro” con creature e ambientazioni strane e originali, per il rigetto dei cliché tradizionali del fantasy classico, per la grande attenzione alla verosimiglianza e alla coerenza, per i contenuti allegorici di tipo socio-politico e filosofico.

Poi come avevamo detto anche nella puntata precedente, dove avevamo parlato del romanzo storico, il sottogenere ucronia può rientrare pure nel genere della fantascienza, in quanto oltre a modificare la storia, può essere mixata con la fantapolitica, l’utopia e la distopia.

In ogni caso abbiamo il genere slipstream che indica le opere letterarie di narrativa fantastica a cavallo di più generi e difficilmente riconducibili a un genere specifico. Si differenzia dalla narrativa mainstream in quanto questa riguarda la narrativa priva di elementi fantastici.

Sì, questo post è veramente lungo, ma il genere della fantascienza come vi avevo anticipato all’inizio è veramente ampio.

Spero che questa spiegazione vi sia utile e se avete delle domande a cui volete che risponda chiedetemi pure 😉

Buona lettura!