Intervista all’autore…
Stefano Gianuario

Buongiorno lettori,
in collaborazione con Morellini Editore, per questa rubrica oggi vi presento Stefano Gianuario.

Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

1 – Raccontaci di te.

Sono un giornalista professionista da oltre 15 anni, attualmente lavoro nel management di una società editoriale e mi occupo principalmente di sport business.

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?

A essere sincero non ricordo il momento esatto; penso di aver sempre scritto, in una forma o nell’altra, da quando ho saputo tenere la penna in mano decentemente.

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?

Nel 2004 pubblicai un primo racconto, “Le cose di Jack”, a 19 anni. Poi mi son dedicato agli studi e al mio percorso professionale di giornalista. Il primo romanzo, “Vanilla Scent” è stato dato alle stampe da Robin Edizioni nel 2017 e quest’anno con Morellini Editore ho appena pubblicato “Ci penseremo domani”.

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?

Parrà banale ma direi dalla vita. Da ciò che mi circonda, dalle persone.

5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

Sono inventati nella misura in cui ogni persona inventa sé stessa giorno dopo giorno.

6 – Veniamo al tuo romanzo “Ci penseremo domani”, cosa puoi svelarci nei limiti dello spoiler?

“Ci penseremo domani” è la storia di un incontro tra due persone molto diverse per età, genere, percorsi di vita personali e professionali. Due perfetti sconosciuti che in qualsiasi altro contesto non avrebbero motivo forse neanche per scambiarsi un saluto. Eppure una volta che iniziano a parlare percepiscono un richiamo potente, un legame antico, un qualcosa che li spinge a vincere le inibizioni e i formalismi e cominciano con naturalezza a raccontarsi, a confidarsi e dunque, proprio grazie a questo scambio, anche a scoprirsi in qualche modo persone molto diverse da quanto pensassero prima dell’incontro.

7 – Hai dovuto fare delle ricerche per scrivere questa storia?

Ricerche in senso archivistico direi di no; più di natura antropologica direi.

8 – Ci sono state delle difficoltà nella stesura?

No. Le mie idee hanno una lunga gestazione in testa e tanti appunti presi alla veloce nei momenti più disparati della giornata. Quando poi mi siedo a scrivere tutto scorre.

9 – Svelaci una cosa… tu hai mai avuto un incontro casuale, ma che ti ha cambiato la vita? Parlacene un po’, se ti va naturalmente.

Tanti, ma come tutti direi. Il tema vero è saperli riconoscere nel momento in cui avvengono e non a posteriori, con il senno di poi.

10 – In quale dei personaggi del romanzo ti rispecchi di più e perché?

In nessuno dei due e in entrambi. Ho cercato di creare un equilibrio tra i due protagonisti, tra le due voci narranti.

11 – C’è un messaggio che vuoi trasmettere ai lettori?

Che la vita è fatta di innumerevoli “prime volte” e di incontri potenti e rivelatori. Occorre addestrarsi a riconoscere tutto questo, per non farselo sfuggire, per farne invece tesoro.

12 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?

Una nuova storia sta iniziando la fase di gestazione di cui sopra. Ma per ora sono ancora innamorato di “Ci penseremo domani” e mi piacerebbe che arrivasse a più persone possibili.

13 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?

Da circa vent’anni il mio quotidiano è scrivere, quindi la questione non si pone. Certo, la scrittura creativa richiede altri spazi e altri tempi rispetto a quella professionale.

14 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?

A nessuno in particolare. Ho letto molto e continuo a farlo; rispetto a quand’ero più giovane ho vinto il pregiudizio, allontanando rigidità e preconcetti. Se un qualcosa mi piace, son contento che mi piaccia, a prescindere che sia un esistenzialista francese o il best seller sulla bocca di tutti.

15 – Qual è il tuo libro preferito?

È una domanda impossibile.

16 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?

Difficile dirne bene. In Italia, ma non solo, vige una sorta di oligopolio composto da un manipolo di grandi editori ai quali è pressoché impossibile arrivare. Al di sotto di questi si trova un sostrato variegato di realtà piccole più o meno serie, più o meno capaci, tra cui si insinuano anche tanti faccendieri che fanno leva sul desiderio di molti aspiranti scrittori di essere pubblicati, anche se non ne hanno le capacità e non hanno fatto un percorso serio di lavoro sulla scrittura. Perché esiste il talento ma anche l’allentamento. E anche il talento più puro non può bastare a sé stesso, deve essere supportato dall’impegno. Il risultato è che molti “impreparati”, diciamo così, vengono abbindolati, spesso gli viene chiesto un contributo economico e si ritrovano ad avere una pubblicazione tra le mani che è spesso impresentabile dal punto di vista narrativo e introvabile nei circuiti distributivi. Per fortuna esistono anche editori come Morellini che, pur in una dimensione da realtà indipendente, lavorano con passione e con tenacia, pubblicando solo quello che ritengono valido e impegnandosi per diffonderlo.

17 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Facebook: https://www.facebook.com/cipenseremodomani

Instagram: https://www.instagram.com/ci_penseremo_domani/

 

Grazie infinite Stefano per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, ed è vero la vita è fatta di tante “prime volte”, e il problema è proprio riconoscere questi incontri speciali.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.
Grazie ancora a Morellini Editore per la collaborazione.

Buona lettura!