JURASSIC PARK
di
MICHAEL CRICHTON

Genere: romanzo fantascienza

Edizione: Garzanti (1990)

Buongiorno lettori,
probabilmente in qualche booktag o sui social vi avevo già detto che il mio film preferito in assoluto è Jurassic Park (il primo della saga), ma non avevo mai avuto l’occasione di leggere il libro da cui è stata tratta la trama… ora finalmente ce l’ho fatta! E sono felicissima di averlo fatto!
Se come me avevate visto solo il film preparatevi a una storia molto, ma molto, diversa nel romanzo. Sapevo già che c’erano delle diversità, anche perché nei film tendono a modificare le trame per esigenze cinematografiche, ma non pensavo così tante! E non pensavo che me lo sarei divorato in pochi giorni, diventando – assieme a Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien – il mio libro preferito.
Una prima diversità l’abbiamo proprio a inizio romanzo: ci troviamo in Costa Rica dove una dottoressa si trova a curare un uomo (un operaio di un’isola vicina dove si sta costruendo un qualcosa di segreto, si ipotizza un resort). L’uomo è ferito gravemente e continua a sussurrare raptor, una parola che la donna non conosce, ma non riesce neanche a farsi spiegare il significato perché la ferità è talmente grave che l’operaio muore. E quella misteriosa ferita ha tutta l’aria di essere stata provocata dall’attacco di un animale…
Sempre in Costa Rica una bambina viene attaccata da una lucertola particolare. Questo rettile viene successivamente catturato (da morto e mezzo mangiucchiato da una scimmia) e inviato a un’università per scoprire a quale razza appartiene. Questa scena potrebbe essere paragonata alla scena iniziale del secondo film Jurassic Park 2 – Il mondo perduto.
In più si registrano altre varie aggressioni da parte di alcune lucertole.
Ci spostiamo poi in Montana, dove troviamo finalmente il professor Alan Grant, paleontologo di fama illustra, e la sua giovane allieva Ellie Sattler, paleobotanica appena laureata. Anche qui grosse differenze rispetto al film: Grant è ben lontano dall’attore Sam Neill che lo ha interpretato, e Sattler è molto più giovane di Laura Dern. In più nel film, anche se non esplicitamente, si poteva intuire una sorta di legame amoroso tra i due, nel romanzo invece assolutamente no.
Altra differenza è che Grant non riceve la visita di John Hammond (che come sappiamo è l’ideatore del parco), ma da un nuovo personaggio Bob Morris, un avvocato di un ente ambientalistico che sta indagando proprio su Hammond e sulla misteriosa isola che ha comprato.
Solo poco tempo dopo, con una telefonata da parte di Hammond, Grant e Sattler vengono invitati a visitare l’isola turistica dell’eccentrico miliardario.
Sull’isola i nostri protagonisti scoprono dinosauri in carne e ossa, clonati con l’aiuto dell’ingegneria genetica… e come nel film, presto saranno dolori per tutti!
Dal film sappiamo già che Dennis Nedry spegnerà la corrente e tutti i dispositivi di sicurezza e gli animali usciranno liberi dai loro recinti, ma come vi ho detto all’inizio ci sono molte differenze con il film, possiamo dire che da questo momento in poi la trama prende proprio un’altra piega.
Ci sono moltissime scene in più e più approfondite, come ad esempio l’esistenza non di un solo T-rex, ma due! Un adulto e un cucciolo di un paio di mesi, ma altrettanto letale; Grant e i nipoti di Hammond che scappano su un gommone lungo il fiume, inseguiti dal T-rex; il T-rex stesso che nuota nel fiume; personaggi che nel film non compaiono; personaggi che nel film sopravvivono e nel romanzo muoiono e viceversa; dinosauri che non si vedono nel primo film; la visita al nido dei raptor con i raptor cuccioli… e molto altro ancora!
Inoltre la narrazione è molto più cupa, con scene macabre, quasi horror, forse perché il film è stato adattato per un pubblico di bambini.
Una narrazione avvincente e adrenalinica che non lascia il tempo di respirare talmente crea così tanta tensione e suspense, con tutti gli eventi che accadono! Un libro che nonostante conti più di 400 pagine si legge velocemente, anche per scoprire come finisce viste tutte le diversità, e infatti anche il finale è molto diverso: i dinosauri riescono a trovare il modo di fuggire dall’isola, o come direbbe Grant: di migrare.
I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati, ma anche qui ben lontani dagli interpreti del film. Su tutti mi ha spiazzata Hammond: nel film è tutto sommato un personaggio positivo, qui invece è il classico miliardario che vuole arricchirsi, non è neanche amorevole con i suoi nipoti e neanche preoccupato quando scopre che sono nel parco con i dinosauri carnivori liberi. Neanche davanti l’evidenza riesce ad ammettere che sta succedendo il finimondo, anzi pensa di costruire un’ulteriore isola e che i problemi avuti siano solo dovuti all’incompetenza dei dipendenti.
Se amate i dinosauri e il film dovete leggere anche il romanzo, non ve ne pentirete!
Io non vedo l’ora di leggere il seguito: Il mondo perduto.

Buona lettura!

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