Daniele Possanzini
Sono nato a Lecce, una magnifica cittadina barocca della Puglia che ho lasciato quando ancora frequentavo le scuole elementari.
Dopo il liceo scientifico mi sono laureato in scienze dell’informazione e appena ho iniziato a lavorare ho messo in pratica con soddisfazione tutto quello che avevo studiato. Negli anni successivi ho ricoperto ruoli tecnici, imprenditoriali e manageriali nel settore informatico in Italia, negli Stati Uniti d’America e in Europa. Negli ultimi anni sono stato Confidential Counselor per la prevenzione delle molestie sessuali e psicologiche e ho acquisito molta esperienza e conoscenza del comportamento delle persone in condizioni di conflitto.
Attualmente vivo a Pisa con mia moglie, sulle rive del fiume Arno, e dedico molto tempo a lettura, scrittura e a passeggiate in montagna.
Negli ultimi anni, grazie anche ai nuovi strumenti di self publishing, ho considerato molto più concreta del passato la possibilità di divulgare i miei scritti.
Il primo fu scritto insieme con un collega di università e pubblicato da una piccola CE negli anni in cui il computer diventava uno strumento da tavolo per contabilità aziendale ed elaborazione di testi. La nostra intuizione fu che la gente dovesse studiare come alla scuola guida e ottenere una specie di patente per operare autonomamente, cioè ‘per guidare’ questi nuovi strumenti, così insoliti e misteriosi ma utili. Fu un successo, perché il libro conteneva tutti quei concetti e termini utilizzati dai produttori di pc ma non ancora compresi dagli utenti. Ero tornato da poco tempo dalla California, dove il processo di diffusione del pc era già molto avanti, e riuscii a prevedere l’evoluzione del suo utilizzo in Italia per analogia. Ricordo che ci strappavano le copie del libro dalle mani tanto che io ne tenevo pronte anche in casa così da poterle consegnare prontamente. E poi abbandonai qualsiasi attività di pubblicazione per i successivi trent’anni.
Il secondo è il romanzo della maturità e dell’esperienza, preparato per raccontare le difficoltà che tutti noi abbiamo quando dobbiamo riconoscere la violenza psicologica che stiamo subendo. È proprio difficile smascherare chi sta approfittando dei nostri sogni e, se ci siamo riusciti perché ci siamo svegliati, è ancora più arduo capire se abbiamo subito danni irreversibili. È quindi ormai tardi per difendersi, se non si è presenti a sé stessi o se non si è geniali come Pervinca che trova il sistema per arginare i suoi molestatori e per riparare il suo ego.
Questo romanzo è un thriller psicologico e surreale perché ho immaginato una situazione famosa nella storia che riappare nel presente evocando il sogno e che poi sprofonda di nuovo nel suo passato remoto. Vengono affrontati temi molto attuali come la molestia, l’amore fisico, il desiderio fuori dalla morale, la genialità che non protegge da tutto e il piacere intimo e infinito che può dare il raggiungimento di un obbiettivo.
Le mie storie nascono per stupire con lo scopo di far riflettere, per invitare a intuire cosa possa accadere nelle situazioni in cui il tempo ci posiziona anche a nostra insaputa. Non è facile avere consapevolezza che le cose stanno andando bene, o male, o che il tempo si è fermato o che il presente che si vive è già il futuro o è addirittura ancora il passato.
Anche il vero e il verosimile, la fiducia e l’inganno mi affascinano e sono un’altra fonte non secondaria di ispirazione. La natura umana è disposta a tutto pur di soddisfare i propri desideri e questo crea motivazioni per simulare e dissimulare i propri stati d’animo e azioni.
In più, i miei romanzi, come è accaduto in Pervinca, contengono anche elementi misteriosi che mi divertono molto, che mi aiutano ad attirare la curiosità del lettore e a mantenere la sua attenzione. Così accadeva da bambino, quando mi inventavo le situazioni più illogiche e insensate con lo scopo di sconcertare i miei genitori e i miei amici per far sì che ascoltassero con più interesse il mio messaggio nascosto.
Altri sono completamente inventati ai fini della storia.
Sicuramente, quando l’autore non ha la pazienza di attendere che una CE di gradimento selezioni il suo romanzo, il self publishing diventa uno strumento a portata di mano per ricchi e poveri.
Mi avvalgo del grafico esterno per la cover e di editing interno. La commercializzazione è, per ora, gestita da me su Amazon, Facebook e Instagram così come la collaborazione con blog letterari.
Durante la scrittura si può andare alla deriva in senso creativo e scrivere tutto quello che passa per la mente, pur facendo un bel lavoro di alta qualità. Il risultato è che non si riesce a classificare il romanzo per un lettore che sta cercando qualcosa di specifico da leggere in un particolare momento e che non cerca l’autore.
Mi rendo conto che è un aspetto commerciale, ma in questo periodo debbo necessariamente identificare le mie opere. Forse dovrei scrivere un po’ di letteratura di genere e un po’ non. Lo farò in seguito, probabilmente.
La nuova opera è una storia che racconterà delle informazioni verosimili presenti nel mondo virtuale, nel web e che viaggiano sulla rete. Ci saranno genialità, reputazione, credibilità, amore, sogni e desideri inconfessabili.
Processi editoriali dipendenti da costosi strumenti sono ora riproducibili a costi bassissimi, riducendo così la barriera di ingresso, pur mettendo in discussione la qualità del prodotto finale e la sua reale diffusione.
Grazie infinite Daniele per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta e i tuoi libri hanno delle trame interessanti, complimenti.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto il suo libro.
Buona lettura!