Intervista all’autore…
Francesca Lizzio
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Francesca Lizzio, di cui vi ho segnalato i romanzi Fiore di cactus e Nonostante tutto.
Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.
Una parte di me è sempre altrove, anche quando riesco a tenere in piedi una conversazione o strappo una risata a qualcuno. Penso sia una specie di meccanismo di difesa, un modo per essere, almeno un pochino, irraggiungibile.
Non sono disposta a cambiare me stessa o le cose in cui credo soltanto per essere come gli altri mi vogliono. All’età di trent’anni posso ormai tranquillamente affermare, con cognizione di causa, che chi tiene veramente a te lo fa proprio per la persona che sei e non per quella che vorrebbe che fossi.
Sono una lettrice disordinata, non tengo conto del numero di libri letti nel corso di un mese o di un anno, non prendo nota dei titoli ma una cosa la faccio: scrivo il numero delle pagine dove trovo le frasi che più amo. In questo modo, ogni volta che ne sento il bisogno so dove andare per sentirmi compresa, meno sola. Anche scrivere è un salvavita.
Intorno agli otto anni, mia nonna mi regalò un diario. Ricordo ancora il disegno sulla copertina, i colori. Mi piacque tantissimo, così iniziai a prendere nota di ciò che mi capitava e dei miei pensieri.
Quando se n’è andata ho scoperto che lei stessa aveva l’abitudine di scrivere dei diari. Questa cosa mi ha fatto sentire più vicina a lei perché con quel regalo aveva voluto donarmi un’abitudine che l’aiutava ad affrontare i giorni difficili. Penso che non esiste un gesto più bello.
Ho preso parte all’antologia Oltre i media – Raccontalo con un film o una canzone col racconto breve Giorni pubblicata da Panesi Edizioni (2016). La casa editrice ha poi pubblicato il mio romanzo d’esordio Fiore di cactus (2017) e il romanzo Nonostante tutto (2021).
Qualche volta da eventi vissuti in prima persona, inoltre mi piace osservare e ascoltare. In generale, traggo ispirazione dalle esperienze che mi colpiscono particolarmente.
Le anime dei personaggi sono frutto della mia immaginazione. A volte prendo in prestito dei particolari che appartengono a persone in carne e ossa, ma le loro radici risiedono nella mia fantasia. Io ho soltanto il compito di raccontare le loro storie, i loro sentimenti e le loro essenze.
Domanda non risposta.
Domanda non risposta perché non è un’autrice self.
Non sono case editrici, sono copisterie.
Sì, sto lavorando a una nuova storia. Abbiamo avuto un rapporto di amore-odio, ma alla fine ho terminato la stesura e finalmente so quale sarà il suo destino. Spero di vederlo realizzato il prima possibile.
Scrivere richiede totale dedizione e attenzione costante, non è facile quando non puoi fare soltanto questo. Il tempo non è mai abbastanza, quindi quando posso “lo rubo” a tutto il resto. Bisogna sempre escogitare il modo per incastrare i tasselli di tutte le cose che fanno parte della quotidianità, allo stesso tempo è fondamentale vivere perché per scrivere bisogna cercare continuamente la vita.
Non ho assolutamente i numeri per poter anche lontanamente pensare di somigliare a un autore che amo, preferisco ammirarli in veste di lettrice. Sui miei profili social, infatti, mi piace parlare dei libri che leggo quando ne ho l’occasione.
Sono tanti i libri che amo, alcuni più di altri, ad esempio “I miei piccoli dispiaceri” di Miriam Toews e “Storia di Ásta” di Jón Kalman Stefánsson.
Penso sia abbastanza difficile trovare autori e opere di qualità, nonostante si pubblichino libri in abbondanza. Sono convinta che fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato, soprattutto quando mi accorgo che spesso le persone non si fidano a comprare i libri di case editrici poco conosciute perché, appunto, non sono famose. Allo stesso tempo, le lamentele sui libri pubblicati da personaggi famosi abbondano. È un controsenso, specie perché in questo circolo vizioso ne pagano le conseguenze gli autori che non sperano altro di non ritrovarsi vittime del pregiudizio “sconosciuto=spazzatura”. Questo meccanismo è ingiusto e rattrista parecchio.
Di sicuro un lettore aperto alle novità e che ha sete di nuove esperienze sa riconoscere quando dare un’occasione a un autore. Spesso ciò che passa inosservato è proprio un titolo che merita più di altri che magari vengono pubblicizzati senza sosta. I numeri e gli sponsor non sono per forza sintomo di qualità.
Blog: http://www.cuoredicactus.wordpress.com
Facebook: http://www.facebook.com/fra.cactus
Instagram: http://www.instagram.com/francesca.lizzio
Grazie infinite Francesca per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, e hai perfettamente ragione sul concetto che hai espresso sul mondo dell’editoria. Speriamo che possa cambiare.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto i suoi libri.
Buona lettura!