Segnalazione:
Arthur Lewis
Oblivion

di
Lucrezia Falconieri

Buongiorno lettori,
vi segnalo il romanzo: “Arthur Lewis – Oblivion di Lucrezia Falconieri.

Biografia:
LUCREZIA FALCONIERI E’ UNO PSEUDONIMO CHE CELA L’IDENTITA’ DI UNA MENTE ACUTA E UN’ANIMA IMPETUOSA. RIMANERE UN MISTERO LE PERMETTE DI ESPRIMERE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA IN TOTALE LIBERTA’ E SENZA INDUGI. DA SEMPRE HA ABBRACCIATO IL POTERE DELLE PAROLE PER ESPLORARE LE PROFONDITA’ DELL’AMORE IN TUTTE LE SFUMATURE. ATTRAVERSO I SUOI ROMANZI, CATTURA IL DESIDERIO UMANO IN OGNI FORMA, TRASPORTANDO IL LETTORE IN MONDI RAFFINATI FATTI DI LUSSURIA E SEDUZIONE. LE SUE PAROLE SONO IL PASSAPORTO VERSO IL PIACERE E LA TENTAZIONE, ED ACCOMPAGNANO CHI LE LEGGE VERSO L’ESPLORAZIONE DEL PROPRIO CONFINE TRA DESIDERI INCONFESSABILI E REALTA’.

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Genere: Romanzo erotic romance
Editore: self publishing
Data di pubblicazione: 27 novembre 2023
Numero pagine: 346

Sinossi:
ARTHUR LEWIS, IMPRENDITORE E SCAPOLO D’ORO DI LAS VEGAS, SA CHIARAMENTE COSA PRETENDERE DALLA VITA. PROPRIETARI DI TRE CASINO’, TRASCORRE LE NOTTI TRA LE GRANE E INCOMBENZE DI CHI è PADRONE DI UN IMPERO TANTO VASTO. UN AFFASCINANTE E CINICO SEDUTTORE CHE VIVE IL SESSO CON DISSOLUTEZZA, CONVINTO CHE TUTTO ABBIA UN PREZZO, DONNE COMPRESE. ARTHUR LEWIS VUOLE? ARTHUR LEWIS OTTIENE. QUANDO LA MISTERIOSA VERONICA GLI NEGA I PIACERI DI UNA NOTTE, IL SUO MONDO VACILLA…

Vi lascio anche un estratto:
Qualcosa attirò l’attenzione di Lewis, che cominciò a guardare fisso dall’altra parte del bancone circolare, dove era seduta una donna dall’aria palesemente annoiata.

«Dobbiamo incontrarci con i fratelli Leonards per discutere di quell’affare. Ci aspettano al Femina.»

Ramon continuava a parlare, ma Arthur aveva perso già da un pezzo il filo del discorso, ormai sentiva la voce del collaboratore come un fastidioso rumore di sottofondo, era intento a scambiarsi sguardi magnetici con la donna elegante.

«E poi c’è Elliot. Ci ha dato del filo da torcere, ma i ragazzi lo hanno beccato. È alle ventole.»

A quel punto Arthur annuì, Ramon aveva pronunciato il nome di quel bastardo infame che gliel’avrebbe pagata.

«Lo stronzo può aspettare.» Si riassettò la giacca e fece cenno al barman di avvicinarsi. Questi si chinò in avanti verso di lui. Nemmeno in quel frangente smise di guardarla.

«Champagne per la signora. Il migliore» ordinò sussurrandolo appena, ma non aveva dubbi: il ragazzo avrebbe capito. Non c’era un’altra donna in quella sala degna di un giro del miglior millesimato che avesse in cantina; dovette ammetterlo a se stesso.

Seguì ogni gesto del barman, augurandosi per lui che non commettesse errori: lo vide avvicinarsi, salutarla con un reverenziale gesto del capo e liberare il tappo dalla gabbietta.

Una rotazione della bottiglia seguì lo sbuffo del sughero. Arthur alzò soddisfatto un angolo della bocca. Sorrise.

I suoi ragazzi ci sapevano fare.

Miss Eleganza, che fino a quel momento aveva ricambiato i suoi sguardi più per curiosità che per sedurlo, sollevò la flûte verso di lui e contemporaneamente si morse un sorriso tra le labbra. Arthur fece lo stesso con il suo whiskey.

Un brindisi a distanza, mentre le offriva appena uno stralcio del suo profilo.

«Chi è quella?» chiese a Ramon, indicandola con un cenno del capo. La donna ormai si era girata di lato e, con la tempia poggiata contro il palmo della mano, aveva rivolto la sua attenzione altrove.

Arthur lo interpretò come il lasciapassare a continuare. Lei stava fingendo disinteresse, ma sapeva benissimo che nel giro di un paio d’ore quella donna sarebbe stata nuda, a gambe aperte e con i capelli in disordine a gemere nel suo letto.

Mentalmente aveva già programmato tutto.

«Quella chi?» Ramon cercava di fare capolino per individuare la futura preda del capo. Quando il nano guardò nella direzione giusta e arcuò le sopracciglia, visibilmente meravigliato, Arthur ebbe conferma che aveva capito di chi stavano parlando.

«Esatto. Lei. Quella che se la tira troppo per i miei gusti e che dovrei castigare all’istante.»

Un sorriso sadico gli si disegnò sul volto prima di avvicinare il bicchiere alle labbra e bere tutto il whiskey che vi era contenuto.

«Nada. Non credo sia di queste parti. Però.» Ramon finì la frase con un fischio che urtò i nervi al suo capo, «Può essere un’escort?» azzardò Ramon. In effetti Las Vegas era piena di puttane in incognito in cerca di polli da spennare.

«Una delle ragazze di Margot?»

Arthur guardò Ramon, ipotesi piuttosto improbabile perché Margot l’avrebbe informato. Non muoveva un passo senza prima informarlo. Non lo avrebbe mai fatto.

«Non è detto. E se è in proprio?» Il nano si grattò al centro della testa, anche lui voleva provare a dare una spiegazione.

«Scoprilo.» Non avrebbe aggiunto altro. Tornò a guardarla, un attimo prima di andare.

Il modo in cui lei si toccò il pendente di cristallo che le ricadeva lungo il collo non fu che l’ulteriore conferma che lui su quel collo doveva metterci le mani. La voleva.

Si morse il labbro dall’interno e si rivolse di nuovo a Ramon.

«Scelga lei la cifra. La voglio nella mia limousine tra un’ora.» Fece il suo solito sguardo annoiato per non tradirsi con il collaboratore. «Quando avrò finito con lei ti farò sapere se li vale.»

 

Molto carino, cosa ne pensate? 

Buona lettura!