“E finalmente un’aria pura come durante una corsa molto veloce. Un vento ebbro e fertile, della rinascita imminente. Lasciando sospeso nel vuoto solo il ricciolo nascosto, nel cuore di quell’ultima goccia, di un ultimo schizzo d’acqua che torna su, testardo e solitario, dopo che il tutto di cui faceva parte era già consumato dal vento. Ogni sbaglio sparì in un istante lasciando per sempre solo la traccia fantasma di un pallido, effimero, giudizio terreno.”
Sono frammenti di luoghi e di singhiozzi del tempo quelli che, impastandosi con le storie di cui si nutrono, daranno vita a questo romanzo.
Seattle, Perugia, la Sardegna del mare e delle modeste realtà paesane che si sussurrano segreti, a passo lento, quasi in punta di piedi, per dar voce ai tanti personaggi. Questi si lasceranno scoprire nel loro quotidiano, quando saranno soli, quando vivranno i loro drammi, quando combatteranno anche e soprattutto per continuare a respirare.
Si tratta di due misteriosi casi: uno, quello sardo, occuperà i Carabinieri di un piccolo paese in indagini a ritroso nel tempo; l’altro, quello di Seattle, vedrà invece impegnata la Polizia in un caso di sospetto suicidio, saturo di contraddizioni e di coinvolgimenti impensabili.
I due casi, in apparenza distanti tra loro, si intrecceranno lentamente e saranno i fili di sangue le tracce seguite nell’irrinunciabile tentativo di ricongiungersi.
Un romanzo che parla dell’uomo e della paura, del tempo e del viaggio, intendendo con quest’ultimo non solo il mero spostamento fisico da una parte all’altra del mondo, bensì una migrazione di emozioni con conseguenze imperscrutabili dalle quali il futuro non potrà che subirne gli effetti.
Dai, mi piace molto questo libro!
Wishlist aggiornata.
Baci 🙂
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Baci!