Estratto capitolo 4°:
Il rumore dei suoi passi sull’erba umida della sera era l’unica cosa che Elizabeth sentiva nelle orecchie.
L’idea di rivederlo la emozionava, ma al tempo stesso lasciava che le sue mani tremassero appena e che il sudore le inumidisse, tanto da doverle asciugare sulla veste chiara.
Il cuore che nel petto martellava contro la cassa toracica quasi le faceva pensare che, presto o tardi, avrebbe avuto un collasso.
Oh, andiamo, cosa le prendeva! Al massimo, se non ci fosse stato, sarebbe tornata a casa e… la sua vita sarebbe finita con un uomo che non amava.
“Ti prego, fa’ che ci sia!” supplicava nella mente, avvicinandosi alla panca dove erano soliti incontrarsi.
Erik, com’era giusto che fosse, non c’era.
«Che mi aspettavo…» la voce un sussurro, mentre si accomodava e carezzava la fredda pietra. Si accorse che le lacrime avevano iniziato a bagnarle il viso solo quando un singhiozzo fece capolino a disturbare la gola. Seppur ci fosse tornato, a quell’ora era normale che non ci fosse più.
«Elizabeth? Siete voi?» la sua voce la portò a sussultare, tanto da spingerla ad alzarsi e voltarsi per poter notare la sua figura che, da lontano, muoveva dei passi nella sua direzione. Ma come? Perché mai lui… «Erik!».
«Elizabeth!» i passi veloci di entrambi li portarono presto l’uno tra le braccia dell’altra.
«Oh, Elizabeth, credevo di non vedervi mai più. Vi ho cercato, ma non mi hanno permesso di incontrarvi».
Era stato a casa sua, allora? L’amava a tal punto?
Estratto capitolo 22°:
«Alexander, perché non capisci? Non è così che puoi ottenere tutto, non è annullando chi sei che potrai farlo!». Nonostante la rabbia, Leonard non reagì, incollando semplicemente lo sguardo in quello di suo fratello.
Erano sempre stati una cosa sola, l’uno per l’altro, amandosi come nessuno poteva mai comprendere. Per quanto quella situazione facesse male, nessuno dei due poteva negarlo.
«Non rendere tutto vano. Se soffri per nostra madre, piangi, sfogati, ma fai finire questa follia! Per amor mio!» i suoi occhi divennero appena umidi. «Io ti vorrò sempre bene. Ma, ti prego, smettila».
Quelle parole scossero Alexander più di quanto avrebbe mai creduto. La presa sui polsi di Leonard si allentò e si alzò poco dopo, lasciando che anche il suo gemello facesse lo stesso.
«Se quello che dici è vero, Leon, torna a casa…» gli disse, quando furono di nuovo l’uno di fronte all’altro, le lacrime a incorniciare il suo viso: per quanto volesse fingere, la sua umanità non era ancora perduta del tutto. «Non lasciarmi anche tu… senza di te io mi sento…».
«Perso e incompleto» concluse Leonard, osservandolo con un misto di emozioni che non poteva spiegare: rabbia, rancore, amore… dolore. Impedì alle lacrime di avere la meglio, seppur quelle di suo fratello lo colpissero sin troppo.