Segnalazione:
I FiL Food. Il mondo nel piatto.

Introduzione al mindful eating
di
Valeria Trabattoni

Buongiorno lettori,
per Mursia vi segnalo il saggio: I FiL Food. Il mondo nel piatto. Introduzione al mindful eatingdi Valeria Trabattoni.

Biografia:
Valeria Trabattoni, laureata in filosofia, nel 2010 fonda FilosofiaAmica e avvia la sua attività di consulente filosofica. Collabora con aziende, scuole e organizzazioni e promuove eventi e percorsi in cui la filosofia è stimolo e strumento per vivere in modo più consapevole e orientato alla ricerca della felicità. A ottobre 2023 vince il primo premio alla StartCup Competition dell’Università degli Studi di Bergamo con un progetto di formazione aziendale interamente philosophy-based.

Genere: saggio
Editore: MURSIA
Data di pubblicazione: 23 novembre 2023
Numero pagine: 204 (testo 192 + inserto 1/12 colori)

Sinossi:
«I FiL Food è un invito a esplorare con curiosità, gentilezza e coraggio il tuo “io” per scoprire la ricchezza di un universo in continuo divenire. Ed è la possibilità di usare la relazione con il cibo per accedere a questo mondo.»

Il cibo è solo cibo. O forse no. Cosa c’è sul piatto quando mangiamo pur essendo sazi? O quando cerchiamo nel cibo ciò che questo non può darci? Cosa si cela dietro la riluttanza a lasciare un boccone nel piatto? La nostra relazione con il cibo rivela molto di ciò che siamo: le nostre credenze più radicate, l’attitudine verso la vita, ciò che inconsciamente crediamo di meritare. Tutto il nostro mondo è lì, dentro al piatto in cui mangiamo.  La pratica del mindful eating ci guida alla riscoperta dei sapori e ci invita a tornare a vivere con serenità e gioia il rapporto con il cibo e con noi stessi. Proposto con un linguaggio semplice e con parole che si rivolgono direttamente all’anima del lettore, questo saggio è un intreccio di filosofia, cucina e spiritualità.

 

«È stata una giornata intensa, fatta di meditazioni, di condivisioni e di assaggi. Soprattutto, è stata un’occasione per spostare l’attenzione dall’esterno all’interno, così da tornare in contatto con le sensazioni del corpo che ci guidano nella scelta di cosa, quanto, quando mangiare e con le emozioni che accompagnano la ricerca o il rifiuto di cibo. Il cibo, dunque, come veicolo e come punto di partenza per osservare sé stessi, ma anche come strumento e oggetto di indagine. Ecco perché durante il corso lo si tocca, lo si annusa, lo si assapora. E si registrano i pensieri, le emozioni, i giudizi che, quasi automaticamente, sopraggiungono quando insorgono i primi segnali di fame o dopo aver mangiato. La relazione col cibo diventa così una via di accesso al nostro universo interiore perché ci permette di stare faccia a faccia con ciò che siamo e di identificare i contorni del nostro approccio alla vita. Nella prospettiva immaginale infatti tutto ha valore simbolico: ecco perché in questa giornata di meditazione, condivisione e riflessione si passa incessantemente da un piano all’altro. Da un lato, dunque, il cibo in quanto cibo, in quanto oggetto materiale da gustare e di cui godere, dall’altro, ciò che esso rappresenta per noi e ciò su cui proiettiamo ciò che siamo. Indagare la relazione con il cibo significa perciò restare ancorati al reale e al tempo stesso fare esperienza della connessione originaria di tutte le cose che possiamo sperimentare tanto nel silenzio della meditazione quanto tenendo tra le mani ed assaporando lentamente un piccolo pezzetto di cioccolato fondente.»

 

Interessante, cosa ne pensate?

Buona lettura!