Segnalazione:
Io sono Darty
di
Chiara Vergani

Buongiorno lettori,
per Brè Edizioni vi segnalo il romanzo: “Io sono Darty” di Chiara Vergani.

Un libro divertente, utile, una condivisione di amore per i nostri compagni di vita.

Biografia:
Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore.  Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2016); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2018); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (2019); Le voci della verità (2020); Il sole nascosto (2021); Libere dall’inferno (2022); Per Brè Edizioni: Bipolari in bilico e Professione docente, tutte nel 2022. Per il progetto “A scuola con noi” dedicato al popolo ucraino ha scritto i seguenti ebook: Vocabolario illustratoA scuola con noi, Le regole facilitate della lingua italiana, Per la pace, Un carrellino per tutti, I racconti delle quattro stagioni, Bullismo e disabilità (2022).


Genere: biografia / romanzo narrativa
Editore: Brè Edizioni
Data di pubblicazione: 18 gennaio 2023
Numero pagine: 119

Sinossi:
Questo libro è dedicato agli amanti dei gatti, ma vuole conquistare anche chi nutre qualche riserva nei loro confronti. Il testo rappresenta in modo reale quanto possa essere ricca d’amore la vita con un gatto, se poi è speciale come il mio Darty saprete come si può arricchire una vita. Complicità, allegria, compagnia, ma anche sicurezza, questo è quanto ti sa donare un gatto. Certo, ci sono anche impegni, ampiamente compensati dal piacere di avere a fianco un fidato amico

 

Vi lascio un estratto:
In realtà Darty è molto selettivo, infatti non gli interessano tutti gli oggetti, ma in particolare quelli miei personali: burro cacao per le labbra, pinzette e forbicine, sacchetto dei bigodini, quadretto della Madonna, penne, matite, foglietti con appunti… da sempre devo fare la massima attenzione perché sparisce tutto sotto al divano oppure si mangia il cellofan e poi sta male. Quando ripenso alla nostra vita insieme mi commuovo. È stato un percorso fatto di alti e bassi sotto molti punti di vista. Spesso Darty e io abbiamo litigato per le sue intemperanze, ha un carattere tosto, non me ne fa passare una liscia. Devo eseguire ogni cosa come desidera lui, altrimenti sono guai: finge di non vedermi, se ne sta rintanato sotto al letto o escogita qualche nuovo nascondiglio, non si fa accarezzare. Ogni tanto ha delle crisi che definirei da grande felino, morde all’improvviso con tutta la forza che ha. Questo fatto di mordere l’ha avuto da subito, tanto che chiesi alla veterinaria quale fosse il problema e come poterlo risolvere. Mi rispose che succede quando un gattino viene staccato dalla mamma troppo presto e quindi lei non fa a tempo a insegnargli come comportarsi, ovvero a non stringere troppo i denti. Così tuttora, anche oggi che Darty ha nove anni e mezzo, spesso morde, lo fa all’improvviso, anche durante il momento dedicato alle coccole. A volte si tratta di morsetti affettuosi, altre invece se non tolgo in fretta il braccio o la mano, mi trovo la pelle traforata. Ho sottoposto il mio amico a psicoterapia “gattesca”, gli ho fatto il percorso di maternage con molto amore e rispetto da parte mia, per cercare di insegnargli a non mordere e a non lasciarsi trasportare completamente dall’istinto felino. Devo dire che un qualche risultato l’ho ottenuto, nel senso che morde meno spesso, cioè sì ogni giorno, ma non per ventiquattr’ore. Questo processo svolto insieme ci ha uniti, tanto che negli anni siamo diventati inseparabili.

CAPITOLO VI

Oltre a mordere, ogni tanto D’Artagnan fa il “cavallo”. Questa suggestione è stata coniata da mia madre, gattara doc. Quando un gatto impenna la coda, arriccia il pelo, procede di fianco e con le zampe sembra descrivere il tragitto di un cavallo, ecco allora sta giocando. Diciamo che il mio gatto lo fa seriamente, nel senso che se non mi tolgo dalla sua portata, mi aggredisce, ferendomi le caviglie. Per il resto dorme, mangia, torna a sonnecchiare. A volte va a trovare sua sorella Geltrude, la meravigliosa tartaruga, intelligentissima e con carattere forte e deciso. Lei soggiorna in un grande lavabo in pietra, più grande di un acquario e lì è felice. Darty si aggira sul bordo, si accuccia per bere l’acqua e sta in equilibrio precario per qualche minuto, fino ad ora non è mai caduto, odia l’acqua. Da piccolo stava molto vicino a Geltrude, la toccava con la zampa, voleva giocare con lei, poi crescendo, ha preferito dedicarsi all’ozio. Geltrude è attentissima a tutto ciò che le gira intorno, quando ci avviciniamo ci osserva con quei suoi occhietti vispi, riconosce la mia voce e anche le intemperanze di suo fratello gatto.

Inizialmente ricordo che Darty amava dormire ai piedi del letto di Alessandro e lo seguiva ovunque, lui studiava e quindi era più a casa di me. Poi mio figlio ha iniziato a trascorrere il weekend ospite dei genitori della sua ragazza e Darty allora si è spostato nel mio letto. Non ne volevo sapere, ero ancora nella fase della non accettazione completa, o meglio cercavo di non lasciarmi prevaricare. Volevo mantenere un minimo di privacy a casa mia, almeno nella mia camera da letto. Più mi chiudevo dentro, più quella porta invalicabile è diventata per Darty una sfida: più io chiudevo, più lui grattava con tutta la forza che aveva. Era una prova dura per entrambi. Siamo andati avanti credo per un paio d’anni in questo modo. Mio figlio mi diceva: “Ma mamma apri ’sta porta.”

“Non voglio peli di gatto nel mio letto.”

Appena cambiavo le lenzuola, trovavo la palla di pelo sul cuscino, se ne stava lì osservandomi fiero, come a dire “Hai visto che te l’ho fatta!” Ebbene lui approfittava di ogni mio momento di distrazione per infilarsi in camera mia.

 

Interessante, cosa ne dite?

Buona lettura!