Segnalazione:
Lo zaino è pronto, io no
di
Marco Lovisolo

Buongiorno lettori,
oggi vi segnalo il romanzo “Lo zaino è pronto, io no” di Marco Lovisolo.

Biografia:
Marco Lovisolo, torinese, classe 1971 è un esploratore infaticabile, abilmente camuffato sotto le spoglie di tecnico informatico. Viaggiatore seriale, zaino in spalla e penna in mano è dotato di un umorismo pessimo e una passione smodata per il blues, il nebbiolo e Frankenstein jr.

Genere: romanzo letteratura di viaggio
Editore: self publishing Youcanprint
Data di pubblicazione: 28 novembre 2016
Numero pagine: 280

Sinossi:
Personaggi strampalati, incontri originali, situazioni bizzarre e piccoli disastri prendono vita nel corso di questo piacevole diario che ci accompagna in giro per il mondo, dall’Africa Orientale all’America Centrale, dall’India al Perù, dal Sud-est asiatico alla Patagonia. L’autore interpreta il viaggio come esperienza esistenziale e ricostruisce, con ironia e disincanto, gli aneddoti che hanno segnato indelebilmente i suoi straordinari vagabondaggi. Marco vive intensamente l’esperienza del viaggio in solitaria, abbandona le rigide convenzioni che regolano la sua esistenza quotidiana e segue un percorso di crescita interiore che lo porta ad affermare: «Ho capito che il viaggio è un’autentica forma d’arte perché rappresenta la vita nelle sue mutevoli sfumature, permette di conferire una nuova dimensione alle cose, ti inebria con il senso di libertà che sa regalarti. I viaggiatori, in realtà, sono artisti».

Eccovi anche un estratto:
Tutto questo mi ha cambiato per sempre. O forse sarebbe meglio dire che non ha cambiato tanto il sottoscritto, quanto i termini nei quali io conoscevo me stesso.
Ho scoperto la gioiosa ansia dell’ignoto, quando di fronte a te si apre il nulla e non sai cosa ti riserverà il domani eppure, nonostante il timore, vai avanti e scopri che i tuoi demoni possono essere sconfitti.
Ho scoperto di essere capace di adattare il mio passo a situazioni sconosciute, capace di adeguarmi a nuove forme di esistenza, capace di mettere da parte le rigide consuetudini che guidano la mia vita per abbandonarmi a quello strano fluire del tempo che sembra assumere dimensioni differenti, dilatandosi e restringendosi incomprensibilmente.
E soprattutto ho scoperto che il viaggio è in sé un’autentica forma d’arte perché rappresenta la vita nelle sue mutevoli sfumature, permette di conferire una nuova dimensione alle cose, ti inebria con il senso di libertà che sa regalarti. 
I viaggiatori, in realtà, sono artisti.

 

Cosa ne pensate?
Io lo leggerò…

Buona lettura!