Sette corvi per sette anime a Cameriano di Casalino
di
Buongiorno lettori,
eccovi il romanzo: “Sette corvi per sette anime a Cameriano di Casalino” di Luca Inglese.
Biografia:
Numero pagine: 479
Prezzo ebook: 3,12€ (gratis con Kindle Unlimited)
Prezzo cartaceo: 16,28€
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Sinossi:
CASALINO – ANNO 1945
Un giovane prete da poco giunto nella Parrocchia di Santo Stefano in Cameriano, assiste, durante un’escursione in solitaria fatta alle prime luci dell’alba, allo sterminio e vilipendio di un piccolo gruppo di Partigiani, per vile mano dell’esercito invasore, giunto da poco in quell’identica terra a dettar legge come fosse un padrone risvegliatosi dopo un infinito letargo.
CAMERIANO – SETTANT’ANNI DOPO
Il giovane Don Daniele, fresco d’investitura, è dislocato a Cameriano. Giunge come supporto e sostegno dell’anziano e attempato Don Natale Romildo. Un anziano e brontolone parroco, ormai giunto alla fine dei suoi passi, dopo una vita spesa in quei luoghi. Arriva poco tempo prima dell’inevitabile, in un paese profondamente mutato e modernizzato. E dove le stramberie di quel parroco d’assalto e di altri tempi sembravano essere, ormai, davvero fuori luogo. Sia per il mondo intero e sia, soprattutto, per i suoi parrocchiani. Il suo arrivo venne da subito inteso dalla stragrande maggioranza degli attuali residenti, come la ventata d’aria fresca che mancava. L’unico che sembra non gradire il tal soggetto, è proprio Don Natale Romildo. Fatta eccezione per gli iniziali screzi, con il progredire della malattia, quel ragazzotto collocato come un’ombra alle sue spalle, sembra cucito e fatto su misura per i piani e gli intendimenti di quell’identico vecchietto. Ciò che Daniele ancora non può immaginare, è che oltre alla successione ben altro il Sacerdote sembra donargli in eredità il giorno della sua morte. Quelle parole farfugliate sul letto di morte e per niente intese, sembrano trovare in lui, luce, solo qualche giorno dopo quel fatto e quando in visita alla torre campanaria della sua chiesa, il giovanotto riviene dentro ad un’intercapedine un antico manoscritto. Un diario riconducibile, guarda caso, proprio al suo mentore. Un mondo intero pare dischiudersi al suo cospetto e qualcosa di oscuro, perverso e dannato, s’ipotizza aggirarsi tra quelle strade e in quella terra da più di settant’anni, avvelenando e corrompendo da tutto quel tempo, il cuore e le menti degli uomini. Saprà un giovane armato della sua sola fede far fronte e difendersi dalle trame e dagli intrighi che codesto nauseabondo e fetido essere ardirà per indurlo in tentazione? L’eterna lotta tra il bene e il male ha dunque d’inizio, e questa volta lo scenario preposto per la battaglia sembra essere un villaggio di poco più di mille abitanti, collocato nella piana Novarese e avvolto da immense risaie e terre a perdita d’occhio. Ecco a voi… Sette corvi per Sette anime. Ecco a voi… Cameriano e Casalino.
“Un pensiero sul tuo lavoro è senz’altro di ammirazione per il soggetto del romanzo. Hai dimostrato una grande fantasia negli svolgimenti degli scritti sui luoghi e i personaggi virtuali calati in un racconto coinvolgente che il lettore non può che apprezzare. Sotto questo aspetto il mio pensiero è senz’altro positivo. Di più Non posso dire, ma ammiro il tuo impegno nell’affrontare un fatto così drammatico inserendo il fattore umano del sacrificio de sette giovani partigiani antifascisti che farà interessare alla lettura sicuramente i giovani e meno del dopo guerra”.
“I Sette corvi riaffiorano dal mio passato e dalla terra nella quale, al tempo, ebbi a nascere: Cameriano.
In loro e con loro, ho potuto per un istante riabbracciare mia nonna, poichè e’ per lei che il mio cuore ha composto codesta opera.
La vicenda dei 7 martiri di Casalino è un fatto storico realmente accaduto a discapito di 7 giovani, ora martiri, periti solo poche settimane prima della fine del secondo conflitto mondiale.
A questi poverini, poco più che ventenni, è stato fatto di tutto anche dopo la loro morte, e con i loro corpo, i loro assassini hanno fatto vilipendio e persino scempio. Inoltre, per impedire che trovassero pace, i Nazisti e i Fascisti obbligarono il parroco di Casalino al seppellimento dei cadaveri senza il rito religioso. Perché nella follia generale di quel tempo, auspicavano, così, che essi non trovassero mai la pace e l’accesso alla volta celeste.
Nel comporre l’opera ho desiderato ardentemente concedere a codesti figli di un’Italia ormai svanita, quel rispetto e quell’amore che sentivo in cuor mio di dovergli offrire.
Da ragazzo, sovente e all’imbrunire correvo attorno a quel sito, e sempre.. sempre tornavo a pormi queste domande, quando capitavo in quel luogo, nel silenzio e fra i mille pensieri che affollavano la mia mente:
Che cosa avranno mai patito questi ragazzi?
Cosa passava nelle loro teste un attimo prima della fine?
Un sentito grazie per l’attenzione che vorrete riservarmi.
Che i sette corvi vegliano sempre su di lei.
Inglese Luca
Buona lettura!