Segnalazione:
Storia di Azadeh

di
Sabina Nurakmedova

Buongiorno lettori,
per Oltre edizioni vi segnalo il saggio: “Storia di Azadeh” di Sabina Nurakmedova.

Biografia:
Sabina Nurakmedova (Нурахмедова Сабина Александровна) è nata nel 1988 a Baku, Azerbaijan. All’età di 15 anni si è trasferita ad Almaty (Kazakistan) dove si è laureata nella Facoltà di Geografia all’Università Nazionale Kazaka Al-Farabi. Nel frattempo studia la lingua italiana e dopo la laurea, fatto il concorso indetto dall’Ambasciata Italiana, si trasferisce nella capitale Astana (oggi Nur-Sultan), dove per complessivi nove anni lavora prima presso la Delegazione Militare Italiana e poi presso l’ICE, Istituto Commercio Estero, fino ad arrivare a ricoprire l’incarico di Responsabile dell’Ufficio di Nur Sultan. E’ candidato al titolo di maestro di scacchi. Oggi vive in Italia, è sposata e ha due figli.

Genere: saggio
Editore: Oltre edizioni
Data di pubblicazione: 24 febbraio 2022
Numero pagine: 382

Sinossi:
Come è la vita di un profugo? Qual è il suo stato d’animo nel lasciarsi la propria vita alle spalle, abbandonando tutto, i propri congiunti, gli affetti, i propri beni, i luoghi, una qualità della vita conquistata e ben conosciuta, in cambio dell’incertezza, precipitato in terra straniera in uno stato di assoluto bisogno, con l’esigenza di dover ricominciare tutto da zero, preoccupato per l’incolumità di chi non è potuto fuggire, l’animo roso dall’ingiustizia degli uomini e dei sistemi, e dal desiderio di un intervento di equità che divino o terreno che sia, comunque non arriva mai. Quello che invece inesorabilmente arriva, è … il giorno dopo, e poi quello dopo ancora, il trascorrere del tempo nella speranza che tutto si risolva, nell’attesa che il pericolo in Patria cessi e che presto potrà esserci un ritorno, una ritrovata normalità. Passano i giorni, che si accumulano in mesi e poi in anni, che con la loro imperterrita indifferenza alle vicende umane, fanno sedimentare tutto, smorzano desideri ed entusiasmi e anestetizzano dolori e rancori. Quel trascorrere del tempo che inevitabilmente finisce per far sentire cittadini in terra straniera e stranieri in patria, che ammanta tutto della polvere delle cose vecchie, datate, delle quali è fin quasi disdicevole parlare, il passato da relegare negli angoli della memoria, celato e da raccontare malvolentieri persino ai propri figli e nipoti.

L’azera Sabina Nurakhmedova in questo romanzo appassionato racconta la guerra tra l’Azerbaigian e l’Armenia, denuncia l’assurdità di tutte le guerre per le conseguenze che provocano nei destini di tanta gente, come lei, costretti a lasciare il proprio Paese, la propria casa, la propria famiglia finendo inevitabilmente per far sentire gli esuli “cittadini in terra straniera e stranieri in patria”.

 

Interessante, cosa ne dite?

Buona lettura!