Segnalazione:
Il silenzio del niente
di
Ennio Masneri
Buongiorno lettori,
vi segnalo la raccolta di due racconti: “Il silenzio del niente” di Ennio Masneri, edito La Vita Felice.
Scritto al fine di condannare la violenza fisica e morale esercitata su donne e bambini.
Sono nato a Crotone l’01/04/1978 e ho vissuto a Trebisacce (CS) un paesino del Golfo di Taranto sullo Jonio. Lì ho conosciuto il mal di vivere (attenuato dalla vicinanza con il mare) fino a che non mi sono trasferito a Perugia per fare l’università dove ho conseguito nel 2005 la laurea in Lettere e Filosofia quasi da autodidatta a causa della mia sordità (non sono sordo-muto e quindi non conosco la Lis). Negli anni seguenti ho fatto il corso di Redattore per casa editrice e il master in Esperto in Cultura d’Impresa; poi mi sono trasferito nel 2008 a Milano per lavorare in una società di servizi di telecomunicazioni americana (Verizon Italia) rimanendo quindi in pianta stabile a Vittuone (MI). Il trasferimento, sperato e voluto senza provare alcuna nostalgia per il paese dove ho vissuto, mi ha dato la possibilità di lavorare su me stesso e liberarmi del vecchio mal di vivere (la cui ombra permane ancora nei miei scritti).
Genere: raccolta di due racconti narrativa / contemporaneo / noir / psicologico
Editore: La Vita Felice
Data di pubblicazione: maggio 2021
Numero pagine: 120
Sinossi:
ROSSO NOTTURNO: uomo incontra in motel una donna con cui fa sesso ma scampa alla morte e dettole di essere uno scrittore in cerca di spunti per un romanzo si fa raccontare da lei, che i profiler dell’FBI chiamano Mantide, sul motivo che l’ha spinta a diventare una killer solo di uomini con cui fa sesso (abusi ricevuti dal patrigno che lei ha ucciso) e quando lei se ne va (in un ambiente che qualcuno ha definitivo tarantiniano) lui s’interroga se seguirla oppure no, ma deve seguire il suo socio a fare rapporto presso FBI di cui è in realtà agente in incognito con in testa il ritornello di una canzone dei Doors.
Vi lascio anche il comunicato stampa:
“Il silenzio del niente” di Ennio Masneri, un libro contro la violenza
Ancora oggi, a distanza di alcuni mesi dall’uscita, Il silenzio del niente di Ennio Masneri pubblicato dalla casa editrice milanese La Vita Felice (Collana: Contemporanea, Narrativa) fa parlare di sé.
In 120 pagine lo scrittore dà vita a due racconti noir psicologici che indagano con una vena di iperrealismo le conseguenze della violenza fisica e morale sulle donne e sui bambini.
“Per silenzio del niente – ha affermato l’autore – mi riferisco al silenzio della società che, spesso e volentieri, preferisce non occuparsi di chi subisce violenza e cerca giustizia relegando ad altri l’onere di agire o scegliendo di non vedere. Questa sua improduttività porta, oltre alla creazione di nuovi mostri, al nulla, cioè al silenzio e alla sua forza dirompente che travolge anche gli innocenti, costretti alle volte a farsi giustizia da soli. Questi due racconti vogliono essere altrettante grida per rompere e scuotere quel tacere troppo a lungo giustificato e per questo cristallizzato”.
“Un bambino privato dell’innocenza della propria infanzia potrà mai liberarsi dal giogo dei traumi subiti? È l’interrogativo – commenta l’editore – al quale tentano di dare una risposta i due racconti di questo libro, attraverso le vicende estreme, ma non per questo poco realistiche, di due killer, Red e Carlos. L’una, femme fatale che uccide i propri amanti, narra da un lato un passato di abusi e indifferenza che ne svela i moventi, dall’altro un presente di angoscia e solitudine che ne mostra il tormento senza tregua. E l’altro, prima bambino privato troppo presto della madre da una società meschina e patriarcale, poi killer su commissione, freddo e distaccato all’apparenza, inquieto e perseguitato dai fantasmi nella realtà della propria desolata esistenza. Attraverso due vicende così diverse eppure così simili, Masneri delinea uno scenario dove non esistono semplici vittime o carnefici, entro cui i personaggi non fanno che spostare il baricentro emotivo della narrazione in un crescendo di luci e ombre. Resta, come punto cardine per il lettore, una ferma condanna nei confronti della violenza, raccontata a volte nella sua cruda efferatezza, altre nella sua atroce banalità, altre ancora con quell’indifferenza e quel silenzio che tuttora, troppo spesso, la accompagnano”.
Molto interessante, cosa ne dite?
Buona lettura!