Intervista all’autore…
Alessia Cannizzaro

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Alessia Cannizzaro.

Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

 

1 – Raccontaci di te.

Alessia Cannizzaro, classe 1980, giornalista. Sono nata e cresciuta a Palermo, una città dalle mille contraddizioni, ma che non cambierei per nulla al mondo, sebbene abbia detto di volermi trasferire in tutte le città oltreoceano visitate. Ho due lauree, una magistrale in Scienze della comunicazione e una specialistica in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Ho iniziato a lavorare già durante i primi anni universitari, collaborando con alcune testate locali, dall’Ansa a Tgs e poi ancora Trm, ecc. Poi ho lavorato per alcuni tg regionali, conducendo anche il telegiornale, fino a dirigere un quotidiano online. Oggi mi occupo in prevalenza di uffici stampa e comunicazione per enti, aziende, eventi, vip e politici. La cosa bella del mio lavoro è che mi permette di occuparmi sempre di cose diverse! Sono anche dirigente sindacale, essendo stata eletta per la seconda volta al consiglio regionale dell’Assostampa Sicilia. Ho un marito, una figlia di 7 anni e un pesce rosso di 4.

2 – Quando è nata la passione per la scrittura?

Ho iniziato a scrivere da piccolissima. In quarta elementare ho avuto la folgorazione: a un certo punto, mentre ero a scuola, ho capito che volevo scrivere e raccontare storie. Ero in terza elementare quando un mio tema venne letto a classi riunite e ricevetti anche una targa per la miglior composizione. Poi, per il mio decimo compleanno, al posto della casa di Barbie, ho chiesto una bellissima macchina da scrivere rossa, una Olivetti lettera 32, che ancora oggi conservo gelosamente e che, al di là di tutto, ho usato davvero per l’esame di abilitazione per diventare giornalista professionista. Da bambina, iniziai a scrivere servizi per finti tg che poi conducevo nel salotto di casa a un pubblico di pazienti genitori. Poi in seconda media, il supplente di italiano lasciò un tema di fantasia e io scrissi una storia che ancora ricordo… Lui rimase così colpito da correre in ricreazione per i corridoi, gridando il mio nome, per farmi i complimenti. “Non smettere mai di scrivere” – mi disse. E io non ho mai smesso di scrivere, tanto da farne un lavoro. Per me scrivere è un po’ come respirare, non potrei farne a meno!

C’è anche da dire che ho sempre letto tanto e oggi amo definirmi una “lettrice onnivora” perché leggo davvero di tutto! Le mie prime letture, quelle che ricordo con maggiore affetto per le prime palpitazioni, sono stati i romanzi di Liala, rubati dalla libreria di mia nonna.

3 – Quali sono i libri e / o racconti che hai pubblicato finora?

Il mio primo libro pubblicato non è un romanzo, ma è nato come spin-off di un’inchiesta più ampia condotta per un noto quotidiano freepress (Epolis). Un editore rimase molto colpito da quell’inchiesta e mi chiese se avessi altro materiale non pubblicato. In effetti, avevo le confessioni di una escort, intervistata ai tempi, ma che per ovvie ragioni non avevo potuto pubblicare sul quotidiano. Fu così che nacque il libro “che anticipò lo scandalo alla Regione siciliana”, come scrissero alcune testate. La sua eco fu talmente vasta che persino l’Espresso ne parlò. E il tutto si concluse con una vera inchiesta della magistratura che portò anche all’arresto di 17 persone. Dopo 13 anni, è di nuovo disponibile con una nuova edizione aggiornata, dove infatti racconto tutto quello che avvenne dopo la pubblicazione della prima versione del libro.

Il mio primo romanzo, invece, è un suspense romance, un mix tra thriller e romance. Non è il primo che scrivo, ma è il primo che vede la luce! Adoro le storie d’amore, quelle che fanno palpitare il cuore, che raccontano grandi amori, spesso travagliati, ma che hanno comunque un lieto fine, quindi mi è venuto naturale scrivere romance, seppur con elementi presi in prestito da altri generi.

Poi ho un racconto pubblicato in un’antologia “Sicilia in penna” che racconta una vicenda a me molto cara, la storia della piccola Rosalia Lombardo, la mummia più bella del mondo, ma da un punto di vista insolito e differente, ovvero quello di Alfredo Salafia, l’imbalsamatore. Racconto che è stato anche premiato, conquistando il terzo posto al relativo concorso nazionale.

4 – Da cosa trai ispirazione per le tue storie?

Le storie prendono forma e vita nella mia mente, la maggior parte delle volte durante la notte. Molto spesso prendo spunto da fatti realmente accaduti o comunque da eventi che fanno parte del mio vissuto e del mio lavoro. Nel mio romanzo, pur non essendo un’agente Fbi, tutta la parte di investigazione io l’ho vissuta lavorando come giornalista, conducendo inchieste e scavando per scoprire la verità.

5 – I personaggi sono meramente inventati o ricalcano qualche persona reale?

Tranne per il primo libro, la cui protagonista era una persona reale, e per il racconto per cui ho rielaborato una storia vera, per la stesura del romanzo ho lavorato molto sui personaggi. La protagonista ha tanto, tantissimo di me. È forse il personaggio in cui più mi rivedo per tanti motivi. Io credo che ogni scrittore metta qualcosa di sé nei propri personaggi.

6 – Cosa ne pensi del self publishing?

Non credo nel self, nella misura in cui oggi chiunque può pubblicare. Quindi nel mare magnum delle pubblicazioni puoi trovare prodotti di qualità, ma troppo spesso incappi in pubblicazioni che non tengono conto neanche delle più basilari regole grammaticali. Pubblicare con casa editrice è già comunque sinonimo di qualità o comunque c’è un lavoro professionale di editing e correzione bozze. Poi i refusi si trovano anche in libri pubblicati dalle big, ma preferisco un refuso a un “orrore” grammaticale!

7 – Se a tua volta sei un autore self curi da solo ogni fase di pubblicazione o ti avvali di qualche collaboratore (esempio: agenzie letterarie, correttori di bozza, illustratori, ecc.)?

Ho lavorato in passato come correttore di bozze, il mio romanzo ha avuto un editing leggerissimo, motivo per cui sarei potuta andare benissimo in self. Ma per le motivazioni che ho espresso prima, ho preferito inviare il manoscritto a una casa editrice e sono lieta che sia stato accolto in maniera positiva.

8 – Cosa ne pensi delle case editrici a pagamento?

Non le considero case editrici, ma tipografie. Una casa editrice crede nell’autore ed è pronta a scommettere e dunque a investire su di lui. Se invece non lo fa, a mio avviso, non crede neanche nel proprio lavoro e vede un guadagno solo sulle spalle dell’autore. Quindi per me sono un grande “no”!

9 – Ultimamente stai lavorando a qualche nuova opera?

Ho tre romanzi pronti, uno in lavorazione e una serie di racconti che aspettano di trovare una collocazione. Scrivere per me è come respirare, non potrei stare senza.

10 – Come concili la passione per la scrittura con la vita personale e quotidiana?

Scrivo nei ritagli di tempo e spesso la notte. Purtroppo o per fortuna ho un lavoro che mi occupa gran parte della giornata e che mi porta comunque a scrivere, quindi mi capita di arrivare a casa talmente stanca da non riuscire a trasformare le mie idee in parole. In quel caso stacco tutto e leggo. Poi ho anche un marito e una figlia da accudire, quindi il tempo che dedico alla scrittura è sempre troppo poco rispetto a quello che vorrei.

11 – A quale autore / autrice ti ispiri, se ti ispiri?

Non c’è un autore a cui mi ispiro. Amo molto Jane Austin. Ho letto da piccola i romanzi di Liala, oggi prediligo Sophie Kinsella e Glenn Cooper che sono obiettivamente agli antipodi. Ma mi sono sempre definita una lettrice onnivora, quindi vario anche le mie letture.

12 – Qual è il tuo libro preferito?

Il mio romanzo preferito è Orgoglio e pregiudizio, ma spesso mi ritrovo a rileggere il primo libro che ho letto e che mi fu regalato alla mia prima comunione, ovvero il gabbiano Jonathan Livingston. Lo considero un po’ la mia comfort zone.

13 – Cosa ne pensi del mondo dell’editoria in generale?

In Italia vengono pubblicati circa 200 libri al giorno, e forse anche qualcosa in più. Ma, visto che vedo il bicchiere sempre mezzo pieno, so che c’è anche una buona notizia: nel 2022 gli italiani hanno comprato 13 milioni di libri in più rispetto al 2019. Quindi oltre 35mila libri in più al giorno! C’è spazio per tutti, no? È un settore difficile, è vero, ma quale settore non lo è?

14 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Da brava giornalista sono su tutte le piattaforme da sempre, ma le principali, quelle che utilizzo quotidianamente sono:

Facebook: https://www.facebook.com/alessiacannizzaroofficial

instagram: @ale_canni

tiktok: @ale.canni

Evito di dare la mail perché la utilizzo per lavoro e ricevo centinaia di mail al giorno e potrei perdermi qualche messaggio. Preferisco dare il mio contatto Telegram, lì sono sempre reperibile: @AlessiaCannizzaro

 

Grazie infinite Alessia per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, e come te anch’io sono una lettrice onnivora, e Glenn Cooper fa parte dei miei autori preferiti 😉
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto i suoi libri.

Buona lettura!