Intervista all’autore…
Sabrina Bigatti
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Sabrina Bigatti.
Autrice di cui vi avevo segnalato il romanzo Bloody ice.
Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.
Sono una “signora” di mezza età che non smette di sognare. Vivo in Piemonte con un marito, una figlia di 16 anni, tre gatti e un simpaticissimo cane. Viviamo in mezzo alle risaie, circondati da un paesaggio dolce cui mi sono affezionata tanto quanto a quello in cui sono cresciuta, quello più aspro e arcano, della Valcamonica. Ho un lavoro ma cerco di trovare sempre spazio per le mie passioni: la scrittura, la lettura e la pittura.
Potrei dire da sempre… da giovane scrivevo diari e mi piaceva scrivere i temi a scuola. La consapevolezza che si tratta di un bisogno e di una scelta di vita è sorta in tempi relativamente recenti. Un mattino mi sono svegliata e, come dire, ho fatto una sorta di “coming out”… e mi sono sentita più libera e felice.
Ho pubblicato il romanzo breve Bloody Ice che hai gentilmente segnalato e che prende spunto da una vicenda risalente alla storia medievale della Valcamonica. Ho scritto inoltre racconti ispirati alla vita quotidiana e alcuni ispirati ad antiche storie delle Alpi, quelle che si raccontavano durante gli inverni quando la gente si riuniva nelle stalle e che i miei nonni e i miei genitori mi hanno, a loro volta, tramandato. Sono storie dall’atmosfera dark. Forse sembro presuntuosa ma credo di aver fatto un lavoro simile a quello dei Fratelli Grimm che facevano incetta di vecchie favole, spesso paurose, che si tramandavano oralmente. Le misero per iscritto e le rielaborarono. È un tipo di lavoro che mi piace molto.
Come ho detto è la vita quotidiana ad ispirarmi prima di tutto, e potrei dire il lato misterioso e magico che si sprigiona da eventi o persone apparentemente banali. Nulla è banale in realtà… c’è, come dire, la sacralità o comunque una dimensione invisibile in ogni esperienza, almeno per me…
Il più delle volte sono reali, ma anche quando sono inventati, in realtà, rispecchiano il carattere o l’aspetto di qualche persona che ho avuto l’occasione di conoscere e che mi ha ispirato quel tal personaggio. Le Muse ispiratrici possono prendere le sembianze anche di uno sconosciuto incontrato su un treno.
Penso che sia una un’ottima risorsa specie per gli esordienti. Se sei uno sconosciuto ma convinto della validità della tua opera (che reca sempre in sé l’urgenza di trasmettere un messaggio) il self publishing ti permette di farlo senza aspettare l’attenzione di una casa editrice.
Sino ad oggi ho avuto la fortuna di avere l’aiuto di una associazione che si occupa anche di editing e che ha pubblicato i miei racconti nell’ambito di concorsi letterari che bandisce periodicamente. Altre volte ho pubblicato sulla stampa locale.
Penso che anche quello sia un percorso interessante, più vincolante del self publishing. Credo che possa essere fonte di arricchimento umano reciproco il rapporto di fiducia che può nascere tra un editore e uno scrittore. Certo se si ha poca esperienza, si rischia, forse si rischia di venire semplicemente sfruttati.
Si, a quelli che, credo, saranno due romanzi brevi.
A volte non è facile. Il racconto o il romanzo breve si prestano a conciliare la passione per scrittura con la vita quotidiana. È l’ispirazione comunque a decidere. Le Muse irrompono nella mia vita, di giorno, di notte… nei momenti più impensabili. Mi mandano messaggi con insistenza o personaggi che pretendono di “prendere vita”… un po’ come diceva Pirandello (senza che, con questo, voglia, naturalmente, paragonarmi a questo gigante della letteratura di tutti i tempi).
Agli autori americani. Mi piace il loro modo di scrivere. Molto cinematografico.
È una domanda difficile… potrei citarne molti. Mi limito a due: Il Barone Rampante di Italo Calvino e Beloved dell’autrice afroamericana Tony Morrison. Senza piaggeria ritengo che il tuo romanzo “L’ultima chance” meriti di essere letto. Molto attuale. Profetico quasi…
Forse sembrerò ingenua ma per il momento mi sono fatta l’idea che si tratti di un mondo intricato e difficile. Affascinante per certi aspetti, anche sotto il profilo giuridico (forse perché ho una formazione giuridica). Un mondo anche insidioso per chi non ha esperienza, come ho detto. Sarebbe bello davvero avere il tempo di scrivere e di fare l’editore al tempo stesso.
Mi si può contattare via e-mail al seguente indirizzo: scritturaepittura@libero.it, e su Fb. Presto credo creerò un blog. Accoglierò con piacere chiunque sia interessato alle mie opere e alla scrittura in generale.
Grazie infinite Sabrina per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, e ti ringrazio davvero di cuore per aver letto il mio racconto L’ultima chance… e consigliarne la lettura. Davvero grazie! E sono curiosa di leggere il tuo romanzo 🙂
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto le sue opere.
Buona lettura!