Segnalazione:
Anacronismo
di
Martina Restifo

Buongiorno lettori,
per Brè Edizioni vi segnalo la raccolta di poesie: “Anacronismo” di Martina Restifo.

Oggi poesie, d’amore, belle e struggenti, e bellissima la poetessa romana ritratta in copertina.

Biografia:
Martina Restifo nasce a Roma il 27 marzo 1994. Si diploma al liceo classico per poi conseguire la laurea triennale in Scienze dell’Educazione. È laureata magistrale con lode in Scienze Pedagogiche. Post-laurea si è specializzata in Risorse Umane, ambito nel quale attualmente lavora. Nel tempo libero si dedica a lunghe passeggiate in natura, alla lettura e alla scrittura. Pratica meditazione e teatro a livello amatoriale. Ad Aprile 2019 risulta prima classificata alla VII edizione del Premio Letterario Nazionale Teatro Aurelio con la poesia “Imprevedibili Addii”. A settembre 2019 pubblica la sua prima silloge di poesie “Ideale dell’Io. Pensieri su carta” con Monetti Editore.


Genere: raccolta di poesie d’amore
Editore: Brè Edizioni
Data di pubblicazione: giugno 2022
Numero pagine: 74

Sinossi:
Anacronismo è lo spazio senza tempo abitato da chi convive con un senso di insoddisfazione perenne; da chi ricerca continuamente una dimensione entro la quale sentirsi adeguato, sapersi realizzato; da chi tenta, a stento, di stringere amicizia con la propria sensibilità; da chi si diletta, con paradossale patimento, ad adibire la propria mente a luogo di fantasie, sede di astrazioni; da chi desidera liberarsi dalle catene dei giudizi altrui; da chi lavora, con fatica ma perseveranza, su se stesso per trovare un equilibrio tra corpo e spirito.

Per le anime fragili, perché inizino ad amarsi.

 

Vi lascio degli estratti:

Sindrome di Peter Pan

Sono nata schiava

di un ideale romantico

trasmesso di generazione in generazione.

La mia specialità è volare pindaricamente

tra amori non corrisposti e stabili illusioni.

Mi nutro di bucoliche speranze

destinate a trasformarsi in fissazioni parassite:

non solo vengo risucchiata

dalla loro indomabile potenza

ma mi rendo colpevole

della loro illogica riproduzione.

Perché mai

– vi chiederete –

ostinarsi a credere in pittoresche realtà,

dilettandosi a oscurare il circostante?

La verità, signori, è che

Appartengo a un mondo immaginario.

La mia malattia si chiama ingenuità:

sono bambina mai cresciuta

nel mondo delle favole.

 

Foglietto illustrativo

Legga attentamente prima di stabilire contatti

con le personalità sensibili.

Guidano senza patente in aree desolate;

inspirano aria incantata;

espirano fragranze orientali.

Vestono di comoda nudità;

si truccano come per andare in scena.

Si adornano con simboli celesti;

tengono i caldi piedi saldi in terra fredda.

Servono a impastarsi di interrogativi esistenziali,

a prevedere futuri,

a intensificare cicli emotivi.

Richiedono una posologia costante;

le loro aperture da conservare in luogo fresco e asciutto.

Narcisistiche e superficiali predisposizioni dell’animo

interferiscono con l’efficacia del legame intessuto.

Tra gli effetti indesiderati

la delusione delle aspettative

e la perdita di tempo.

Si prega di fare attenzione

alla fragilità dei cuori corazzati.

Sono ad alto rischio di contagio:

tenere fuori dalla portata di chi

non ama complicarsi l’esistenza.

 

“Teoria” degli insiemi

L’anima mia è figura concava

che tende le braccia

per accogliere gesti d’amore.

Ma nessuno gli fa visita:

si affacciano solamente

piccoli oggetti dai contorni sfumati

che preferiscono sostare sopra il suo piano

senza volerne far parte.

Ricercare elementi comuni

e creare un’intersezione:

una pretesa matematica

‒ la mia ‒

senza soluzione.

 

Isolamento

Barattolo di vetro,

tappo sigillato:

affogo nel vuoto del suo interno.

Pareti insonorizzate,

richieste di aiuto urlate al vento:

mi manca il respiro

e non c’è nessuno a salvarmi.

 

 

Interessante, cosa ne dite?

Buona lettura!