Segnalazione:

Il cacciatore di miele e la tigre del Bengala
di
Davide Latini


Buongiorno lettori,
per lEdizioni Haiku vi segnalo il romanzo: “Il cacciatore di miele e la tigre del Bengala di Davide Latini.

 
 
Dopo l’esordio con Un dio perdente (Edizioni Efesto, 2019), l’autore attinge dalla propria esperienza di vita e lavoro in Asia e racconta la storia di Roni, un cacciatore di miele delle Sundarbans, la più grande foresta di mangrovie al mondo; in questa realtà complessa, dove natura e società umane si compenetrano, si confrontano e si sfidano ogni giorno, Davide Latini segue il quotidiano, le frustrazioni, le speranze di riscatto e i sogni dei cacciatori di miele, per i quali la foresta rappresenta l’unica possibilità di sopravvivenza, con le sue ricchezze e minacce; una guerra tra ultimi dalla forma brutale, nel cuore di una terra misteriosa, meravigliosa e senza pietà; questo è il prossimo progetto in dirittura d’arrivo; ne allego il comunicato stampa.
 
 

 

“Ci vuole coraggio a uccidere un uomo, ma il coraggio è
ciò che segna la fine dell’infanzia e rende finalmente
adulti. Suo padre glielo aveva insegnato molte volte;
sarebbe stato orgoglioso di lui. “

 

 
Biografia:
Davide Latini è nato a Prato il 7 luglio del 1972. Vive a Riccione con la sua famiglia. Dopo la laurea conseguita presso l’Università di Firenze, si trasferisce in Asia per lavoro, rimanendoci per quasi tredici anni. Nel 2018 partecipa come autore al progetto Scrittura Efficace. Un dio perdente (Edizioni Efesto, 2019) rappresenta il suo esordio editoriale. Il cacciatore di miele e la tigre del Bengala (2021) è il suo secondo romanzo.

 

 

Genere: romanzo narrativa

Editore: Edizioni Haiku

Data di pubblicazione: 2021

Numero pagine: 140

Sinossi:

I cacciatori di miele scommettono tutto entrando nella foresta: devono guardarsi da pitoni, cobra, dai coccodrilli nascosti nelle acque melmose, dalle api giganti e, soprattutto, dalle tigri più feroci del mondo. La loro vita quotidiana non è certo migliore, le abitazioni nelle Sundarbans sono fatiscenti, e così la foresta rappresenta l’unica speranza di sopravvivenza per la gente del posto, incarognita dalla povertà. La storia di Roni racconta questa guerra di tutti contro tutti, una guerra che per i più poveri assume una forma brutale, nel cuore di una terra meravigliosa e senza pietà.
 
 
Molto interessante, lo leggerete?

Buona lettura!