Segnalazione:
L’ultima foglia verde del mondo
di
Simone Sagripanti

Buongiorno lettori,
per Morellini vi segnalo la raccolta di poesie: “L’ultima foglia verde del mondo” di Simone Sagripanti.

Il terzo volume della nuova collana pop-poetica diretta da Elena Mearini e Marco Saya. Dal vincitore del Premio Letterario Nazionale Bukowski 2019.

Biografia:
Simone Sagripanti è nato a Recanati nel 1976 e vive da sempre a Civitanova Marche. Nel 2001 si è laureato in Ingegneria Elettronica ad Ancona e da allora opera nel campo dell’informatica. Sia per svago che per lavoro ha viaggiato in varie capitali in Europa, Nord Africa, Sud Africa e Medio Oriente. Fra i suoi tanti interessi (che spaziano dalla musica alle moto, dallo sport alla campagna, dai cocktails alla cucina, dal disegno alla fotografia, dalle escursioni al paracadutismo) un posto speciale lo occupano la lettura e la scrittura, due passioni coltivate nel tempo libero sin dai tempi del liceo. Da quando a metà degli anni 2010 ha iniziato a proporre i suoi scritti di poesia, con le sue opere ha ottenuto riconoscimenti in numerosi concorsi letterari. Nel 2019 vince il Premio Letterario Nazionale Bukowski. Ha pubblicato In questa notte di maggio (Controluna Edizioni, 2019); Ho nuotato al largo, (Giovane Holden Edizioni, 2020). 

Genere: raccolta di poesie
Editore: Morellini
Data di pubblicazione: 14 aprile 2023
Numero pagine: 67

Sinossi:
«Non sto mica bene con tutte queste estati nel cuore/non sto mica bene con te che non mi spolpi/maledetta l’invenzione del tempo e del pianto/del sole che si rialza e non ci rialza da terra/amiamo e moriamo dove inciampa un sogno/dove un laboratorio di un dio ubriaco brucia/dove una roulette gira in un labirinto disciolto […]» 

Poesie scritte quando l’amore è al primo vagito e poi diventa un gigante. Quando ci sono biglietti freschi per partire ed è sempre estate. Quando gli dei esistono eccome. E poesie scritte quando invece l’amore è un fiore grigio. Uno scherzo di registi dilettanti. 

Poesie nate con la carne esausta di felicità, o semplicemente sorridendo a un gatto e con un bicchiere in mano. Ma dove scorre comunque la crudeltà del tempo, la commozione, il bisogno disperato di grazia e bellezza. Dove la donna è l’ultima foglia verde del mondo. E dove si vorrebbe uscire dalla bara e dare un bacio, tutto come se nulla fosse. 

Poesie come un treno di pensieri, immagini e ricordi che corrono nella mente, con un ritmo naturale interiore, e che per questo non hanno punteggiatura. Proprio come non conoscono punteggiatura l’amore, la disperazione e le cose più vive e irrefrenabili da cui esse nascono. 

 

Interessante, cosa ne dite?

Buona lettura!