SETTE BLOG PER UN AUTORE
Parla con me
di Andrea Concolino

Buongiorno lettori,
eccomi con la rubrica “Sette blog per un autore“, creata dal blog Gli Occhi del Lupo, che vi invito a seguire.

Questa rubrica è una sorta di BlogTour, dove i sette blog partecipanti approfondiscono con un post ciascuno, con argomenti diversi, per tutta la settimana, un singolo libro, diverso ogni settimana.

Il libro di cui trattiamo questa settimana è Parla con me di Andrea Concolino.

SINOSSI:
Parla con me, è la storia di un ragazzo di nome Timoty che vive nella florida città Rosa di Mare.
Timoty mentre un giorno di primavera di quell’anno passeggia con il suo amico di sempre Luis, con il quale condividono un amicizia solida e indissolubile, incontra dopo un po’ un anziano nobile del posto che è un suo amico d’infanzia. Tutti si danno appuntamento in un Club del posto per assistere ad un importante conferenza scientifica. Timoty, in quell’occasione, conosce Valery, ragazza sordomuta che in un primo momento scambia per un’altra sua conoscenza, ma poi tentando di presentarsi salutandola scopre il problema di Valery, ma non si tira indietro anzi desidera approfondire la sua conoscenza desiderando aiutare la ragazza disabile dedicandogli nei suoi messaggi alcune sue poesie.
I due presto iniziano una particolare e difficile relazione, che li porterà ad essere di aiuto l’uno per l’altra.

Un messaggio da scoprire

TEMA TRATTATO: Raccontaci la scelta del tema, il messaggio che vuoi arrivi al lettore attraverso le pagine da te scritte

La scelta del tema di questa storia è legato da un lato a tutto quello che si è dovuto affrontare nel corso della Pandemia da Covid-19, dall’altro come autore durante la promozione di una silloge di mie poesie avendo ascoltato musica, stando durante il periodo del Festival a Sanremo, prima che scoppiasse la pandemia, ho potuto provare il contrasto tra le strade affollate, piene di vita e di colpo il silenzio e le strade vuote con le persone tutte chiuse nelle loro case mentre il virus si diffondeva e mieteva vittime dappertutto.

Sono stato a lungo a riflettere prima di maturare e man mano mettere nero su bianco tutto quello che avevo in mente di scrivere. Durante il corso di questi due anni di pandemia, ho compreso che il silenzio può aver due risvolti uno negativo e l’altro positivo. Quello negativo porta le persone ad accettare passivamente e con rassegnazione qualunque problema arrivi nella loro vita senza riuscire a risolverlo con forza e determinazione. Quello positivo porta invece le persone a reagire nonostante il problema e anche con residue forze risollevarsi combattendo per risolverlo.

Così ho pensato a persone come Valery, che combattono e vivono ogni giorno con problemi di limitazioni varie, a causa delle loro disabilità.

Per questo ho pensato ad una storia tendente a far comprendere il valore delle parole, e la possibilità di aiutare chi vive condizioni peggiori delle nostre.

Avendo letto più libri nel periodo di restrizioni e di soggiorno forzato in casa, ho potuto ben riflettere sul valore delle informazioni, delle comunicazioni, del linguaggio che oggi vengono forse troppo spesso trascurate, travisate, contaminate, inquinate, mistificate. Forse esagero ma in un mondo bombardato ogni giorno da diversi annunci inneggianti il progresso, non riesco a vederne i buoni frutti se poi troppe parole rendono inattivi e inefficaci i buoni propositi per un reale cambiamento dell’intimo degli uomini, che vogliono sempre più servirsi di certi slogan per fare i propri interessi e rendere popoli, nazioni, persone sempre più schiave del consumismo, del capitalismo, della continua rincorsa al materialismo e all’arricchimento.

Ho pensato dunque a come due persone giovani adolescenti potessero al di là dei loro problemi e limitazioni e con una minaccia di un virus in corso, riuscire a comunicare e stabilire una relazione. Tra il verbo parlare e il bisogno di comunicare che oggi viene sempre più reso sofisticato e pieno di nuovi metodi oserei dire comunicativi, comincio a chiedere a chi come Valery ha problemi in questo: ”Parla con me”, nel senso sfogati, confidati.

Il titolo nasce anche ascoltando e guardando il video della canzone dal titolo: “Parla con me” di Eros Ramazzotti.

Ho sognato la storia di Timoty e Valery, semplice e curiosa così naturale e quasi reale, tanto da sentirmi nel bisogno di essere tra coloro che riescono ad alleviare le sofferenze e il bisogno di queste persone aiutandole per evitare di farle sentire sole.

Dopo aver finito di scrivere questa storia, e leggendola e rileggendola, ho potuto offrire diversi spunti di lettura e di interpretazioni.

Posso dire con chiarezza che il tema generale essendo incentrato sulle parole, il mio desiderio è che il messaggio che arrivi al lettore possa essere quello di saper vivere migliorandoci, per meglio saper trovare le giuste parole per amare. Non sempre quello che ci diciamo serve veramente ad amarci, ma se viviamo per amare e lo sappiamo dimostrare sapremo avere parole migliori da spendere per far capire il nostro amore per la persona che ci sta affianco, per la vita, per tutti coloro che hanno dei problemi e aspettano un aiuto.

Oggi si cura troppo l’esteriorità e poco l’intimo del cuore, si dà sfogo a vane apparenze ma si tende poco all’essenza e alla sostanza di quello che tutti (compreso me), dovremmo essere per vivere amando e amando per vivere.

 

Cosa ne pensate?
Vi ricordo di passare anche dagli altri blog partecipanti

Blog partecipanti:
LUNEDÌ – Tutto sul romanzo IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV

MARTEDÌ – Ambientazione IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ – Cast Dream TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ – Un messaggio da scoprire BUONA LETTURA
VENERDÌ – Un’immagine che racconta LIBERA_MENTE
SABATO – Intervista all’autore READING IS TRUE LOVE
DOMENICA – Intervista al personaggio GLI OCCHI DEL LUPO

Buona lettura!