La parola all’autore:
“Come Un Vento All’improvviso”

di
Lorella Del Gesso

Buongiorno lettori,
eccomi con la rubrica “La parola all’autore” (se ancora non la conoscete è una rubrica di approfondimento su autrici e autori e i loro libri, e gli approfondimenti sono scritti direttamente dalle autrici e dagli autori interessati).

Oggi è con noi Lorella Del Gesso e ci parla del suo ultimo romanzo Come Un Vento All’improvviso.


Ho deciso di scrivere un libro con protagonisti i gatti perché reputo di conoscerli abbastanza a fondo da sapere come agiscono e interagiscono, quali sono i loro gusti e le loro peculiarità. Fin da bambina, ho sempre avuto uno o più gatti in casa (no, non posseduto, perché un gatto non si lascia possedere, semplicemente, ti conquista il cuore) e posso dire di essere cresciuta alla loro “scuola” e con i loro “precetti” fatti di amore e lealtà. La storia raccontata in Come Un Vento All’improvviso non poteva, pertanto, non avere uno spunto autobiografico, o meglio “felino-biografico”.
L’idea è nata quando, qualche estate fa, ho trovato un gattino nero, con la punta delle zampine e della coda bianche, davanti al cancello di casa, in un mattino estivo rischiarato da un caldo sole di metà agosto. Affascinata dalla sua bellezza, impietosita dai suoi miagolii insistenti e conquistata dalla sua docilità, non ho esitato a prenderlo con me, esattamente come fa Letizia, la protagonista umana del romanzo. Il primo incontro con la certosina che viveva già in casa non è stato dei migliori perché i felini di razza -si sa- hanno un carattere più forte e deciso ed anche perché la micia grigia era ben più grande di lui. Ma i gatti sanno sorprenderci in positivo, sempre. Dopo le iniziali “soffiate”, la loro amicizia è diventata robusta e salda, imprescindibile. È esattamente ciò che succede nel mio libro, dove, in realtà, Pilar diviene per Zeffiro molto più che solo un’amica: farà le veci di una madre, di una maestra, di una consigliera, una confidente, una sostenitrice.
E il resto degli amici-mici che Zeffiro conoscerà testimonia quanto gli animali, spesso, sappiano essere più coesi e solidali di noi umani.
Il messaggio insito in Come Un Vento All’improvviso è proprio questo: l’affetto di un essere vivente diverso da noi (un gatto, in questo caso), è verace, sincero e illimitato. Non viene mai meno e non conosce tradimenti. Fra le pagine del libro, Zeffiro porrà l’accento proprio su questi aspetti, un po’ come il piccolo Principe di Saint- Exupéry sottolinea i limiti degli esseri umani, spesso da loro stessi cercati e voluti e, perciò, doppiamente deplorevoli.
Il micetto, che è ancora un cucciolo e avrà tanto da imparare (e imparerà da Pilar, sua insegnante per antonomasia), fa sgorgare le sue miao-parole e le sue briciole di verità direttamente dal cuore. Un cuore piccolo, certo, ma colmo d’amore e genuino come solo il bene disinteressato sa essere.
Questa limpidezza d’animo e purezza d’indole, oltre a sorprenderci, deve farci riflettere. E, soprattutto, farci mettere in atto comportamenti privi di ambiguità o superficialità, come quello dell’abbandono animali, una piaga dei nostri tempi che colpisce nel profondo chi ha un animo buono e sensibile. Se siamo esseri superiori, perché dotati d’intelletto e razionalità, non dovremmo mai scadere e cadere in basso, nella negligenza. Monito di fondo, questo, di tutto il romanzo.

Grazie tante Lorella per averci raccontato queste interessanti informazioni.
Concordo con te, l’amore degli animali è ben diverso da quello umano, più vero e sincero.

Un messaggio stupendo del tuo romanzo.

E voi cosa ne dite?

Buona lettura!