Intervista all’autore…
Marco Santeusanio
Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi vi presento Marco Santeusanio.
Autore di cui ho già recensito il bel racconto Il diluvio e segnalato i racconti Mistero di una mente e di un cuore e Quello che lui vuole, e la raccolta di racconti Demoni.
Diamogli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.
Ciao a tutti, sono Marco, ho 27 anni e vengo da Napoli. Scrivo, e ho pubblicato un buon numero di racconti horror e thriller in e-book e antologie collettive negli ultimi 3 anni. Un percorso che da poco mi ha portato alla pubblicazione della mia prima antologia personale “Demoni”, un progetto a cui tengo molto, che vuole unire quelle che per me sono le due categorie principali dell’horror: quello psicologico e sovrannaturale.
Praticamente sin da bambino. Ho iniziato leggendo tanto, ascoltando tante storie. Ho provato a scrivere le prime storielle fin da quando ero alle elementari.
È rimasto poi uno sfogo privato e personale per tanto, ma solo intorno ai 22 anni, dopo essermi appassionato anche seriamente al cinema, ho deciso di scrivere in modo più strutturato.
Tra e-book e antologie collettive, ci sono circa una decina di racconti miei facilmente reperibili in tutti gli store online più famosi. Una larga parte di questi è però riunita in “Demoni”, la mia prima antologia personale, edita in formato cartaceo dalla casa editrice Weird Book. È un progetto importante che rispecchia a pieno quella che è stata la mia poetica fino ad ora: unire nelle storie l’introspezione psicologica con i topoi tipici del genere, con le creature classiche dell’horror che appaiono nelle vite di personaggi complessi e problematici.
Principalmente sono tre gli input che accendono la mia creatività. Innanzitutto, la cultura che fruisco: film che vedo, libri che leggo, musica che ascolto. Tutto quello che comunica qualcosa e racconta una storia insomma. Basta che mi lasci uno spunto o un’idea.
In secondo luogo, in passato mi sono ispirato tanto a vicende realmente accadute, specialmente a casi di cronaca nera. Sono un’ottima fonte di ispirazione e mi piace reinventare certe vicende, senza grande pretesa di descrizione documentarista dei fatti accaduti. La grande potenza della fantasia, d’altronde, è quella di poter riscrivere cosa è già accaduto, no?
Infine, ci sono semplicemente quei momenti in cui la vita ti fa accendere una lampadina: non ho mai scritto nulla di prettamente autobiografico, ma magari ciò che vedo attorno a me, o particolari emozioni che vivo, possono essere trasfigurate su carta in vicende del tutto inventate e diverse.
Penso di aver risposto a questa domanda nella precedente. In alcuni casi, si ispirano a protagonisti di fatti reali. Tuttavia, non sono mai eccessivamente fedeli, sono spesso mie riproposizioni.
Non essendo mai una via percorsa da me, non saprei proprio cosa dirne. In linea di massima penso sia uno strumento interessante. Poi non so quanto sia realmente efficace per farsi conoscere.
Non sono un autore self, ma in generale credo nella forza della collaborazione. Non sono un illustratore, quindi per forza di cose, anche se posso magari fornire un’idea, trovo giusto affidarmi a un collaboratore. Questo era un esempio, ma credo sia abbastanza valido e riproponibile con tutte le altre figure coinvolte nella realizzazione di un libro. Ognuno ha un suo compito fondamentale, bisogna saper giocare di squadra.
Anche qui, non posso tanto parlare di una via che non ho mai percorso. Sicuramente ci sono tanti giudizi negativi in giro su questo tipo di case editrici, ma non le conosco e mi sembrerebbe ingiusto parlarne per sentito dire.
Essendo appena uscita la mia antologia, mi sono concesso un periodo di break. Ma ho già qualcosina di pronto nel cassetto che potrebbe uscire presto.
Purtroppo, devo sacrificare un sacco di tempo dietro la vita personale e lavorativa. Vorrei sicuramente scrivere di più. In special modo, vorrei avere più tempo per studiare e fare ricerca di idee interessanti. Va detto però che negli ultimi mesi ho scritto con maggiore regolarità, non appena ne ho avuto possibilità.
In realtà mi ispiro molto al cinema horror contemporaneo. Quello che alcuni stanno iniziando a definire “elevated horror”. Per quanto riguarda lo stile letterario, sicuramente il primo che mi viene in mente è Stephen King. Poi ci aggiungerei Tiziano Sclavi. Di sicuro, ho letto tanto e ho preso ispirazione da più autori, elencarli tutti sarebbe difficile.
Sono particolarmente legato a Pet Semetary di Stephen King. Ma in generale, sto uscendo un po’ dalla logica di stilare classifiche di libri preferiti: ognuno di essi è troppo diverso per essere comparato, e magari può essere importante in un determinato periodo di vita.
Che è complicato. Mi sembra che ci sia tanta offerta e una domanda non così numerosa. E che certe volte le case editrici indipendenti procedano un po’ a braccio, senza avere idee né budget per promuovere i libri in modo adeguato.
Mi trovate su instagram al profilo @santeusanio.author
Spero di vedervi lì!
Grazie infinite Marco per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta, e sono d’accordo, a volte un “libro preferito” è per un determinato periodo 😉
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questo bravo autore e se avete letto i suoi libri.
Buona lettura!