Intervista all’autore…
Federica Storace

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi ritorna Federica Storace, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Se ci fosse luce.

Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

In fondo al post tutti i link riguardanti l’autrice.

1 – Ciao Federica, benvenuta per una nuova intervista, cosa è cambiato dall’ultima intervista?

Ciao! Sono molto contenta di essere tornata. Credo di essere cambiata io perché ho vissuto tante esperienze significative, di quelle che… “lasciano il segno” e poi sono nati nuovi libri

2 – Dove ti sta portando il lavoro di scrittrice?

A dir la verità un po’ dappertutto. Nel senso letterale del termine perché sto viaggiando in tutta Italia, dal Veneto alla Sicilia. Per presentare i miei libri, per partecipare alle premiazioni in cui i miei lavori sono usciti vincitori.
La mia esperienza di autrice, per me passione e non solo lavoro, mi porta anche ad incontrare tante persone, numerose realtà diverse perciò una ricchezza direi eterogenea che si concretizza poi in relazioni, condivisioni, nuove amicizie e tanto altro ancora.

3 – Veniamo al saggio “Se ci fosse luce”, cosa ci puoi svelare?

È un saggio realizzato con… il mio stile. La voce narrante sono io ma si uniscono, alla mia, altre voci perciò la lettura, credo, sarà appassionante. Nel buio panorama degli anni di piombo, che comunque descrivo nei suoi aspetti principali, ho scelto di soffermarmi su tre figure, Guido Rossa, Aldo Moro e Francesco Coco. Persone diverse ma con straordinarie doti umane e non solo professionali. Di loro narrano con me Giordano Bruschi, compagno di partito di Guido Rossa, il giornalista Lucio Brunelli, allievo di Aldo Moro, all’Università La Sapienza di Roma, e Massimo Coco, figlio del Procuratore.

4 – Cosa ti ha spinto a scrivere questo testo?

Il fenomeno del terrorismo mi interessa. Del resto io sono anche un’insegnante di Storia e Filosofia. Si tratta di anni molto difficili per il nostro paese e ancora controversi sotto molti aspetti. Volevo approfondire la mia conoscenza di questo periodo storico, analizzandone luci ed ombre. Una riflessione da condividere con i lettori anche i più giovani, alcuni dei quali, forse, sanno poco degli anni ’70-’80 in Italia. Guido Rossa, Aldo Moro e Francesco Coco sono poi testimoni di valori, onestà e coerenza di cui credo, oggi, ci sia una reale urgenza. Ho scritto questo testo per provare a comunicare tutto questo a chi vorrà leggere il mio libro. E, magari, interrogarsi ripensando al passato e guardando al presente con più consapevolezza, attenzione…

5 – Ci sono state difficoltà nella stesura?

No, non particolari difficoltà. Ci è voluto il tempo necessario per documentarmi ma ho trovato tante persone disponibili ad aiutarmi, soprattutto chi ha condiviso con me la sua esperienza personale.

6 – Dove hai trovato le fonti storiche?

Ho consultato testi, materiale d’archivio, quotidiani, numerosi siti online. Ho poi la fortuna di conoscere ottimi giornalisti, molto preparati sul tema. Mi hanno messo a disposizione la loro esperienza e professionalità. Sono loro molto grata. Si tratta di Donatella Alfonso che conosce bene il terrorismo e mi ha regalato diversi suoi libri perché potessi approfondire, comprendere le dinamiche di quel periodo. Quando le ho detto che avevo questo progetto, ci siamo incontrate e mi ha donato molto materiale utilissimo. C’è poi Dino Frambati che ha curato la prefazione del libro. Anche lui giornalista, era un cronista che seguiva i delitti delle BR come racconta nelle belle pagine con cui ha voluto omaggiare il mio libro.
E ancora il giornalista Aldo Repetto. Ci sono poi Giordano Bruschi, Lucio Brunelli e Massimo Coco che hanno condiviso con me non solo ciò che sapevano ma il loro personale vissuto. Sono stati molto generosi: parlare della propria intimità non è sempre facile.

7 – C’è un messaggio che vuoi comunicare ai lettori con questo libro?

Sì. Mi piacerebbe comunicare che si può, anzi si deve, andare controcorrente, magari correre anche dei rischi ma mai rimanere indifferenti, oggi come ieri. Guido Rossa, Aldo Moro, Francesco Coco non erano né santi né eroi ma uomini coraggiosi e coerenti che credevano nella libertà, nella giustizia sociale, nella democrazia, nell’attenzione ai più deboli. Ci hanno lasciato una preziosa eredità che deve continuare a rimanere viva.

8 – Se questo libro fosse un colore quale sarebbe?

Il giallo della luce e il blu del cielo: credo che, anche nel buio più profondo, dall’oscurità di …piombo, possa scaturire almeno una scheggia di luce ad illuminare un pezzo di cielo. Noi non siamo intrappolati nell’ombra: dobbiamo cercare la luce, credere che ci sarà…”Se ci fosse luce…” scriveva Aldo Moro alla moglie poco prima di morire.

9 – Hai in mente altre storie da scrivere? O magari qualcuna già conclusa pronta per l’editing o la pubblicazione?

In realtà sì. Ho in mente diverse storie da scrivere. E una è già pronta per l’editing. Sarà il prossimo libro, l’undicesimo: “Bye, Bye amore (mio). Manuale tragicomico di sopravvivenza” Sanpino Edizioni. Il racconto tragico e comicissimo della fine del primo grande amore di un ragazzo, una vicenda che diventa occasione di riflessione sulle batoste, le delusioni, i no che possono diventare trampolino di lancio per crescere. Una lettura per i giovani e gli adulti per un fecondo incontro tra generazioni differenti. Pagine di lacrime, risate e sorprese.

10 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

La mia e-mail è:  storace.fede71@gmail,com
Facebook: https://www.facebook.com/storace.federica?locale=it_IT
Instagram: https://www.instagram.com/storacefederica/

 

Grazie infinite Federica per aver accettato questa nuova intervista. Ne sono proprio contenta, e hai ragione: non bisogna mai rimanere indifferenti e battersi sempre contro le ingiustizie!
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto i suoi libri.

Buona lettura!

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