Intervista all’autore…
Laura Gronchi

Buongiorno lettori,
per questa rubrica oggi ritorna Laura Gronchi, in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo Cronache dal Borgo.

Diamole un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

In fondo al post tutti i link riguardanti l’autrice.

1 – Ciao Laura, benvenuta per una nuova intervista, cosa è cambiato dall’ultima intervista?

Di sicuro i sogni.
Ero grande idealista, la passione con la quale mi buttavo nelle iniziative è scemata ed è sopraggiunto il disincanto.
Amo ancora scrivere, però mi piace sempre meno il mondo che gli ruota attorno.
Nel lavoro, in molti settori, premia ancora la professionalità e con l’esperienza ho imparato a riconoscere i lupi e a neutralizzarli.
Nell’editoria invece c’è troppa disonestà, troppi rapporti farlocchi, vince chi si sa vendersi meglio, non importa se ha scritto carta straccia.
Non mi piace.

2 – Dove ti sta portando il lavoro di scrittrice?

A cercare il divertimento. Grazie a un’antologia collettiva, ho conosciuto una scrittrice della mia zona. Lei fa anche danza e recitazione e stiamo pensando di mettere in scena qualcuno dei nostri racconti. Ho scoperto di recente anche il piacere di fare video, fotografie, montaggi. Chissà che ne verrà fuori…

3 – Veniamo al romanzo “Cronache dal Borgo”, cosa ci puoi svelare?

In questo romanzo l’occhio è puntato su un nucleo familiare problematico e fragile, i cui componenti sono lasciati soli, abbandonati a sé stessi finché si raggiunge il limite e c’è il botto.
Per buona parte del libro, è la figlia a tenere la barca pari, nonostante i problemi: c’è un’azienda in crisi, il rapporto logoro tra i genitori, e una madre cronicamente depressa.
L’equilibrio è incrinato da un sospetto, che la donna all’inizio rifiuta, ha già troppe grane.
Gli eventi la costringeranno a sbatterci il naso e a cercare una soluzione, nonostante lo smarrimento iniziale e le molte porte chiuse, cui dovrà bussare.

4 – La storia parla del problema del gioco delle slot machine, come mai la scelta di questo argomento?

Il romanzo è una raccolta di esperienze vissute da conoscenti, lette sui quotidiani, o ascoltate alla televisione nel periodo immediatamente successivo alla grande crisi economica. Nella mia zona di realtà simili a quella raccontata nel libro ce ne sono moltissime, tutte aziende a conduzione familiare che hanno resistito e continuano a resistere giorno dopo giorno, lottando per rimanere a galla, perché non possono fare altro, sperando in un miglioramento.
Dietro queste situazioni limite ci sono spesso famiglie sfasciate, litigiose, rancorose, terreno fertile per la nascita di dipendenze che permettano di fuggire da una realtà che, oltre a non appagare, è piena di problemi irrisolvibili e non c’è nessuno che possa dare una mano.

5 – Ci sono state difficoltà nella stesura?

No, nessuna. È un libro che si è scritto da solo. Anche l’editing è filato liscio, uno dei pochi in cui mi sono divertita parecchio e ho imparato tanto.
Tempo fa, una editrice di Lucca mi disse che se avessi trovato un bravo e onesto editor, di non lasciarlo scappare perché sono più rari di un quadrifoglio in un campo di trifoglio.
Ancora non sapevo quanto avesse ragione.
Gli editor sfornati dai corsi attuali, vantano molta faccia tosta e poca professionalità, applicano gli schemi della scrittura creativa a un testo, tesi unicamente uniformarlo per renderlo vendibile e basta.

6 – C’è un messaggio che vuoi comunicare ai lettori con la tua storia?

Visto che Andreina, la protagonista, cade e si rialza per tutto il libro, direi quello di non smettere mai di lottare e sperare, anche se sembra che sia inutile e non ci siano prospettive, perché una soluzione, prima o poi, arriva, anche se non è proprio quella che si voleva.

7 – Se il romanzo fosse un colore quale sarebbe?

Nero, con un puntino bianco al centro.

8 – C’è un personaggio in cui ti immedesimi di più e perché?

Con tutti e con nessuno. Li ho scritti io e quindi dentro ognuno di loro c’è anche una parte di me, è innegabile. Visto il momento di disincanto che sto attraversando, forse quello che sento più vicino è Darhan, che con il suo pragmatismo, la sua visione distaccata delle situazioni, si lascia scivolare tutto di dosso.

9 – Hai in mente altre storie da scrivere? O magari qualcuna già conclusa pronta per l’editing o la pubblicazione?

Sto scrivendo un romanzo sulla maternità tardiva e l’aborto. Sono a circa 1/3 credo che ci vorrà ancora parecchio tempo perché è un libro difficile, non si scrive da sé come gli altri.
Ho un libro quasi finito d’avventura, che ha come come tema centrale la rinascita e come sotto tema la violenza sulle donne.
Penso di pubblicare una raccolta di racconti.
Come esercizio di scrittura mi obbligo a scrivere un racconto a tema al mese per il blog del mio Gruppo Scrittori Firenze, ne ho collezionati parecchi, vedo cosa riesco a farci.

10 – Dove possiamo contattarti (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

Il mio sito web è: https://www.laura-gronchi-scrittrice.it/
La mail: laura.gronchi2@virgilio.it
Il link al libro è: https://t.ly/yZr0Z
Profilo FB: https://www.facebook.com/laura.gronchi.18
IG: https://www.instagram.com/laura196799/
Tiktok: https://www.tiktok.com/@lauragronchi4

Grazie infinite Laura per aver accettato questa nuova intervista. Ne sono proprio contenta, eh… posso capirti bene in merito al pensiero sul mondo dell’editoria, non è certo facile, tutti cercano solo il profitto a scapito dei libri… però come dici anche a proposito del tuo romanzo: non mollare mai! Mi raccomando 😉
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questa brava autrice e se avete letto i suoi libri.

Buona lettura!

Post riguardanti Laura Gronchi:
– Segnalazione romanzo Ossessione;
– Segnalazione romanzo SU E GIU’ PER LE SCALE.
– Segnalazione romanzo Cronache dal Borgo.
Intervista.