La parola all’autore:
Apro gli occhi
di
Dario Vergari

Buongiorno lettori,
eccomi con la rubrica “La parola all’autore” (se ancora non la conoscete è una rubrica di approfondimento su autrici e autori e i loro libri, e gli approfondimenti sono scritti direttamente dalle autrici e dagli autori interessati).

Ed ecco nuovamente Dario Vergari che ci parla del suo romanzo “Apro gli occhi” (in fondo al post tutti i link riguardanti l’autore).

 

«Siamo pedine in mano a giocatori disumani che ci muovono sulla scacchiera dell’orrore. Pantomime. Sciarade. Profezie da fare avverare.»
Cosa succederebbe se un impiegato prossimo alla pensione si imbattesse in una rete di cospiratori di altissimo livello che compie efferati omicidi rituali, dei quali fanno incolpare altre persone per inviare segnali e trasmettere messaggi in codice a chi li può comprendere?
Cesare Serafini, anonimo ingranaggio in una finanziaria milanese a cui mancano pochi mesi per andare in pensione, trova alcune frasi oscure annotate su un biglietto dell’autobus, perso durante un colloquio per la richiesta di un prestito dal sacrestano Settimio Dominici. Intrigato dalle parole Serafini indaga, e scopre che anni prima Stella, la figlia del sacrestano, era stata rapita e uccisa in modo atroce. Intuisce che qualcosa di oscuro cova nella mente di Dominici e nasce così una caccia a una verità nascosta. Serafini si ritrova invischiato in una partita della quale apprenderà le regole suo malgrado. Uno strato di realtà, celato a occhi profani, si schiude, rivelando trame visibili solo a chi ha occhi giusti per vedere. In un crescendo di orrori, dagli anni di piombo fino a mani pulite e alla redenzione finale, il potere della parola scritta cambia per sempre il destino dei protagonisti e della nazione.

“Apro gli occhi” è una storia molto particolare, ambientata fra Milano, Monza, e il mondo ultraterreno, in un arco temporale che va dal 1944 al 1992, inedita nella trama e nella sua composizione.
Le vicende di Cesare, Settimio, Margherita e Roberto si intersecano come tessere di un puzzle, che via via vanno ad unirsi in un’unica trama che le comprende e le unisce. Sullo sfondo ci sono il secondo dopoguerra, il terrorismo nero e rosso degli anni ’70, l’Italia sull’orlo dello scoppio di Tangentopoli, a inizio anni ’90.
Questo è un romanzo che, tra scene “perfettamente amorevoli” e “perfettamente crude e brutali”, si può definire tarantiniano: come in Pulp Fiction, diverse storie e diversi piani narrativi, ciascuno con diversi protagonisti, si intrecciano fino a diventare un unicum. Di tarantiniano c’è anche una marcata traccia di violenza: se in alcune parti rimane tra le righe, celata ma ben presente, in altre invece viene resa evidente e manifesta.

 

Grazie tante Dario per averci raccontato queste interessanti informazioni.
Molto interessante anche questa storia!

E voi cosa ne dite?

Buona lettura!

Link utili su Dario Vergari:

Premio per lo scrittore Dario Vergari

Dove trovare Dario Vergari: