Interview Tour:
Doppia intervista all’autore e all’illustratore…

Diego Di Dio e Francesco De Benedittis

Buongiorno lettori,
in collaborazione con l’agenzia letteraria Saper scrivere (Saper scrivere si occupa di editoria a tutti i livelli: correzione di bozza, editing, scouting, traduzioni e impaginazioni, ghostwriting e anche ufficio stampa), ecco una doppia intervista!
Oggi con noi Diego Di Dio e Francesco De Benedittis, che ci parleranno del loro ultimo lavoro: la graphic novel: “Il silenzio dei vivi“, edita Edizioni NPE.

Diamoli un grande Benvenuto ed eccovi l’intervista.

1 – Buongiorno Diego, sono felice di averti nuovamente nel mio blog. E buongiorno Francesco, è un piacere conoscerti. Raccontateci qualcosa di voi, della vostra vita, della vostra carriera e di come vi siete conosciuti.

DIEGO: Buongiorno a te. E grazie.
Io, per lavoro, mi occupo di storie. Sono autore, docente, editor, consulente e agente letterario, quindi praticamente vivo con le storie e per le storie. Prima d’ora, però, non avevo mai lavorato a un fumetto (se non come consulente di sceneggiatura) quindi, dopo aver vinto il premio Scuola di Fumetto per la miglior sceneggiatura, ho deciso di proporre all’editore NPE il mio progetto per un graphic novel (“Il silenzio dei vivi”, appunto). All’editore è piaciuto e mi è stato assegnato, come disegnatore, Francesco, il cui tratto onirico, veloce e a volte disturbante, si è rivelato perfetto per la storia che avevo in mente.

FRANCESCO: Buongiorno,
io devo dire che ho sempre disegnato, ho continuato a disegnare e ora per vivere disegno. Non solo fumetti ma anche spazi e vuoti, assenze, come architetto. Fortunatamente Stefano Romanini il caporedattore di NPE mi ha fatto chiamare un giorno da Diego e siamo finiti tra le braccia letterarie di Luisa (leggetevi il fumetto e trovateci Luisa) a farci consolare dai nostri incubi.

2 – Come è nata la vostra collaborazione per il fumetto “Il silenzio dei vivi”? È nata prima la trama e il testo oppure qualche bozza di disegno l’ha ispirata?

DIEGO: No, per me viene sempre prima il soggetto: si parte da un’idea di trama, da una storia abbozzata a grandi linee (inizio, svolgimento, fine; idea forte), dopodiché si discute col disegnatore per cominciare a lavorare allo studio preliminare dei personaggi. Una volta definite le linee guida, ho scritto la sceneggiatura usando il sistema a doppia colonna: sulla sinistra la descrizione della vignetta, sulla destra i dialoghi. Mentre io scrivevo, Francesco disegnava. Siamo andati avanti insieme, al netto di qualche pausa fisiologica.

FRANCESCO: È come dice Diego, mi arrivava la sceneggiatura pronta, abbozzavo qualche tavola e se ne discuteva insieme. Come ispirazione mi sono state dette queste due parole: “Noir” e “Napoli”. L’apoteosi.

3 – Quali sono state le difficoltà nella realizzazione?

DIEGO: Per me, da sceneggiatore, qualche difficoltà può nascere dal fatto che non vedo, nell’immediato, la resa grafica della tavola. Magari ho un’idea in mente che tuttavia, sulla carta, non rende bene; di questo mi renderò conto solo a disegno finito (o con lo storyboard) o, al limite, con uno schizzetto (pessimo) mio. Succede spesso: magari una scena sembra buona in teoria, ma poi – tradotta in vignette – non viene bene; in quel caso occorre rifarla.

FRANCESCO: Le inquadrature tra le vie dei quartieri spagnoli…son stretti e meravigliosi. Canyons di strabiliante ricchezza che non si incastrano mai con le esigenze orizzontali delle pagine.

4 – E invece gli aspetti positivi?

DIEGO: Tutto.
Scrivere un fumetto era uno dei sogni che, a quasi 40 anni, non avevo ancora realizzato. Potervi lavorare con un disegnatore di talento e per un editore importante è stato il coronamento di un obiettivo che mi portavo avanti da parecchi anni.

FRANCESCO: Le inquadrature tra le vie dei quartieri spagnoli…son stretti e meravigliosi. Canyons di strabiliante ricchezza che si amalgamano benissimo con il noir napoletano.

5 – Cosa potete rivelarci della trama? Cosa dobbiamo aspettarci?

DIEGO: “Il silenzio dei vivi” potrebbe presentarsi come un giallo investigativo classico: ci sono alcuni omicidi irrisolti che il nostro commissario mette al centro della propria indagine. Ma la storia è tutto tranne che questo: l’indagine è un pretesto, un volano per affrontare le profondità oscure, taciute, sepolte della psiche umana. Da qui ne deriva l’aspetto onirico, noir, surreale della storia. Più che un fumetto alla Agatha Christie, direi qualcosa a metà strada tra “Il corvo”, “Dylan Dog” e “Sin City”.

FRANCESCO: C’è un bimbo che fuma la pipa e un investigatore con capelli incredibili. Non sottovalutate la cresta di Ettore.

6 – C’è un personaggio in cui vi rispecchiate e perché?

DIEGO: Tutti e tre i protagonisti della storia: Ettore, Bambino Pazzo e Signor Nascosto. A volte mi sento uno, a volte l’altro. D’altronde quando un autore scrive parla sempre, direttamente o indirettamente, di se stesso (o a se stesso), giusto?

FRANCESCO: Il Bambino pazzo dice le parolacce, cosa che piace molto anche a me, cazzo!

7 – Come è stato lavorare assieme? È filato tutto liscio o ci sono state discussioni?

DIEGO: Mi piacerebbe dire che abbiamo litigato o ci siamo minacciati 😊 ma non è così. È andato tutto liscio; anche quando ho chiesto di modificare o rivedere qualcosa, Francesco è stato collaborativo e disponibile.

FRANCESCO: Esatto, c’è stata collaborazione da parte di entrambi anche nei passaggi sui quali abbiamo dovuto lavorare maggiormente insieme.

8 – Se il fumetto fosse un colore quale sarebbe e perché?

DIEGO: Sarebbe tutti i colori messi assieme, come lo spettro delle emozioni umane che può suscitare o stimolare. Non importa che la tavola sia a colori o in bianco e nero: le corde che un fumetto può toccare appartengono all’intera tavolozza delle suggestioni umane.

FRANCESCO: Questo fumetto è bluverdepetrolio, come se fosse sepolto “sul fondo del mare di Napoli” (cit.). Principalmente lo trovo di questo colore perché fa un buon contrasto con l’arancioneoro dei protagonisti sanguigni, ironici, vivi.

9 – Ci saranno altre collaborazioni future? Magari per un seguito o comunque altri fumetti?

DIEGO: Volentieri. “Il silenzio dei vivi” è il mio primo graphic novel e, mi auguro, il primo di una lunga serie, quindi spero col cuore di scriverne altri, magari anche con Francesco, col quale mi sono trovato benissimo. Prima devo finire di scrivere il mio romanzo (il mio terzo romanzo, se tutto andrà bene), dopodiché mi dedicherò volentieri a un altro progetto di nuvole parlanti.

FRANCESCO: Per ora non abbiamo in programma altre cose insieme ma se ci si rincontrerà in qualche altra Napoli si collaborerà volentieri.

10 – Dove possiamo contattarvi (e- mail, pagine social, blog personale, ecc.)?

DIEGO: Be’, i miei contatti sono pubblici, praticamente, basta digitarmi su Google. A ogni modo la mia email di lavoro è diego@saperscrivere.com, mentre su IG potete trovarmi come diegodidio_scrivere, senza dimenticare il mio sito: saperscrivere.com

FRANCESCO: Vi lascio la mia mail di lavoro deb83kk@gmail.com se no potete sempre guardare le matite surreali quasi quotidiane che pubblico su Instagram http://www.instagram.com/kkdeb_art/ e scrivermi lì.

Grazie infinite Diego e grazie infinite Francesco per aver accettato questa intervista. Ne sono proprio contenta e, sapete, è la prima volta che realizzo un’intervista doppia, quindi doppiamente grazie per avermi permesso di portare sul mio blog anche questo tipo di contenuto.
Spero che sia piaciuta anche a voi e fatemi sapere se conoscevate questi bravi professionisti.

Cosa dire di più? Beh, io la graphic novel l’ho già letta 🙂 Quindi continuate a seguirmi perché presto arriverà la recensione.
Intanto vi lascio i dati se vi siete persi la segnalazione.

Genere: graphic novel thriller / surreale / psicologia / onirico / noir
Editore: Edizioni NPE
Data di pubblicazione: 1° marzo 2024
Numero pagine: 80

Sinossi:
Il silenzio dei vivi è un graphic novel che mescola il giallo, il noir, il surreale e l’onirico. La trama gialla è il pretesto per affrontare i demoni interiori del protagonista, il commissario Ettore. Un uomo tormentato dal fatto di non essere mai stato figlio, per via di un padre assente. Un uomo che non riesce più a capire cosa sia reale e cosa no. Soprattutto, un uomo obbligato a fare i conti con la distanza, mai così sottile, che separa la ragione dalla follia. Un’insolita crime-story dal carattere introspettivo.

Buona lettura!

Vi lascio anche il calendario con i blog partecipanti all’Interview Tour, andate a leggere anche le loro interviste:
15 aprile: Paper Purrr
16 aprile: Les Fleurs Du Mal
17 aprile: Le letture di Adso
17 aprile: Buona Lettura
18 aprile: La libreria di Anna

Infine vi lascio i link di altri post riguardanti Diego Di Dio: