La parola all’autore:
“Amor”

di
Francesca A. Vanni

Buongiorno lettori,
eccomi con la rubrica “La parola all’autore” (se ancora non la conoscete è una rubrica di approfondimento su autrici e autori e i loro libri, e gli approfondimenti sono scritti direttamente dalle autrici e dagli autori interessati).

Oggi torna qui con noi Francesca A. Vanni e ci parla del romanzo Amor (in fondo al post tutti i link riguardanti l’autrice).

 

Buongiorno a tutti voi lettori e grazie a Ilaria che come sempre mi riserva un piccolo spazio all’interno del suo eclettico blog.

Per chi ancora non mi conosce mi presento: mi chiamo Francesca, scrivo romanzi, libri per bambini e partecipo alla creazione di saggi insieme ad altri autori.

Le mie passioni, oltre i libri, sono il buon cinema, il cibo, Star Wars e la storia di Roma antica.

Ed è appunto a Roma che è dedicato il mio nuovo romanzo Amor.

Amor è una narrazione differente della fondazione di Roma.

I protagonisti della storia sono Romolo e Remo: la narrazione parte dalla loro mitologica nascita per dipanarsi in una serie di avventure e imprese incredibili che li vedranno lottare contro lo zio Amulio per liberare Albalonga e per realizzare un sogno.

Il sogno di Roma.

Accanto ai gemelli ho creato una rosa di personaggi che copre l’intera scala sociale dell’epoca, in modo da fornire al lettore un quadro a tutto tondo di quella che era la nostra Italia nell’anno 753 a. C., ovvero l’anno zero dei nostri avi.

In particolar modo mi sono voluta concentrare sulla popolazione etrusca perché c’è ancora la pessima abitudine di pensare che in quel periodo la nostra nazione fosse un’accozzaglia di buzzurri senza arte né parte.

Niente di più sbagliato!

Gli Etruschi, la nostra popolazione autoctona, erano un popolo di elevata cultura, abili guerrieri e commercianti raffinati.

Molto del loro stile di vita è stato assorbito dai Romani, all’indomani della caduta della Deodecadopoli e io ho cercato di mostrare come l’Italia fosse già un paese avanzato sotto molti punti di vista.

Amor è una rilettura in chiave diversa, come dicevo, della fondazione di Roma.

Non aspettatevi quello che il mito ha tramandato, aspettatevi invece una storia di fratellanza e amicizia, colma di pathos e colpi di scena.

E fatevi questa domanda: come mai il mio libro si intitola Amor e non Roma?

 

A presto e un grande abbraccio a tutti!

 

Grazie tante Francesca per averci raccontato queste interessanti informazioni.
Esatto come mai si intitola Amor? Uhm… mistero… mi toccherà leggerlo allora per scoprirlo 😉

E voi cosa ne dite?

Buona lettura!

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